Elezioni Regionali Calabria:In cantiere una lista di centro.

Si susseguono gli incontri politici sul web in vista delle prossime consultazioni elettorali regionali in Calabria. In cantiere una lista di centro con Sindaci, amministratori pubblici , Noi con l’ Italia, Alleanza di Centro, ambientalisti e partito degli animalisti. Nei prossimi giorni ci saranno i  successivi incontri per definire i candidati e il simbolo da presentare.

Dopo il caso Tallini, basta con gli atti di terrorismo giudiziario. Non possiamo tollerare l’intollerabile.

Domenico Tallini è tornato in libertà, dopo che il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza con la quale il 19 novembre scorso il Gip aveva disposto l’arresto ai domiciliari dell’ex presidente del Consiglio Regionale della Calabria, coinvolto nell’inchiesta “FarmaBusiness” della Dda di Catanzaro che ha fatto luce sugli interessi della cosca Grande Aracri di Cutro intorno a una società finalizzata alla distribuzione di prodotti medicinali. L’Associazione Legalità Democratica si era già pronunciata sul caso Tallini ed io avevo dichiarato  il 20 Novembre 2020 che non ci saremo  mai arresi a questa idea incivile della misura cautelare preventiva .Ed ovviamente, l’importanza sempre maggiore che assumono nell’esercizio effettivo della funzione punitiva, anziché in quella loro propria e legittima, provvedimenti discrezionali come quelli relativi alla detenzione preventiva dell’imputato, ingigantisce la preminenza del potere di certi magistrati di prima categoria rispetto a quello dei loro colleghi di seconda o di terza. Ed è potere che spetta ai “capi” degli uffici, ai procuratori della repubblica, che, ovviamente, trovano il modo di rendere sempre più incisiva questa loro funzione. Oramai in Calabria con i classici “sufficienti indizi” si intercetta, confisca e arresta. Questa nuova tendenza o frazione della magistratura sembra, si proponga un unico obiettivo: quello di terrorizzare chiunque eserciti una pubblica funzione: Sindaci, assessori, deputati, amministratori comunali e regionali e di enti vari, funzionari di ogni livello e ciò arrestandone alcuni non per “incoraggiare tutti gli altri” come dicevano i generali francesi(e non solo) che ordinavano le fucilazioni per decimazione, ma per intimidire, rendere malleabili incapaci di ogni resistenza alle intromissioni ed ai voleri e metodi della “casta togata” , l’intera classe politica. Non si tratta di errori giudiziari e neppure di tentativi di imbastire annose persecuzioni. “Fare assaggiare “ il carcere ai politici in quanto tali, tanto piu’ se onesti e diligenti, per creare sgomento in tutta la classe politica, cosi da renderla duttile e ubbidiente, colpire nel mucchio. Non si tratta più di perseguitare alcune persone o magari interi partiti, ma una intera categoria l’ossatura stessa della nazione. E’ questo tipico terrorismo. Il fatto in sè è di una gravità enorme, ma ancora più grave è, a nostro avviso, che a degli autentici terroristi, ancorchè  togati, si voglia riconoscere la garanzia dell’indipendenza e della pratica incensurabilità e irresponsabilità che sono è debbono essere, semmai,  prerogative dei magistrati degni di questa altissima funzione. Né si dica che le scarcerazioni a seguito di Riesame, di questi amministratori arrestati per decimazione siano la prova che la giustizia funziona. Applicare ed invocare il principio dell’indipendenza e della incensurabilità ad atti di autentico terrorismo giudiziario e’ una forma di complicità o, almeno, di connivenza che non fa che screditare l’intera magistratura e danneggiare persino quella sua deformazione in se allarmante, che è il sopravvenire di un partito dei magistrati. Si aggiunga che “ volentieri si presta a chi molto possiede”. Non è da meravigliarsi se in ambienti e sedi giudiziari in cui si verificano certe enormità, vengano fuori e corrano velocemente tra il pubblico voci di complotti addirittura preventivi per dissuadere potenziali candidati in elezioni regionali, che abbiano buone prospettive di successo. Qualcosa come azzoppare nelle scuderie i cavalli all’ippodromo prima di procedere alle scommesse sull’esito della corsa. Liberarci di tutto ciò, volere denunciate e represse certe nefandezze, neutralizzati e sanzionati certi malfattori è necessità vitale per l’intero Paese e non solo per le località dove si abbiano a lamentare cose del genere. Non stare a guardare, non tollerare l’intollerabile. Questo deve essere l’impegno di tutti i cittadini onesti e l’unico modo per sfuggire alla morsa delle intimidazioni e delle costrizioni. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

La commissione ambiente discute della situazione idrica in città. Il Presidente Granata: “per garantire un efficace servizio idrico integrato occorre partecipazione e condivisione”

“Occorre la condivisione e la partecipazione di tutti per il servizio idrico integrato che è un servizio pubblico essenziale”. Lo ha detto il Presidente della Commissione ambiente di Palazzo dei Bruzi, Vincenzo Granata, delegato dal Sindaco Occhiuto per l’Autorità idrica Calabria, nel corso della seduta dell’organismo consiliare che ha discusso dell’emergenza idrica in alcuni quartieri della città. Hanno dato il loro contributo per l’approfondimento delle problematiche connesse allo stato dell’arte della rete idrica nella città di Cosenza, l’ingegnere Serena Collorafi, dirigente della Sorical e l’Architetto Giuseppe Bruno, dirigente del settore Manutenzione straordinaria e Servizio idrico integrato di Palazzo dei Bruzi. Ad introdurre la seduta della Commissione ambiente è stato il Presidente Granata che, anche come  componente dell’Autorità idrica Calabria, ha dichiarato la sua disponibilità a fare da trait d’union per raggruppare tutte le forze in campo, in uno slancio condivisivo volto a risolvere le problematiche sul tappeto. Granata ha ribadito nel suo intervento la necessità di garantire un servizio idrico integrato che si ispiri sempre di più ai principi della efficienza, efficacia ed economicità, ricordando, altresì, che lo stesso servizio è  costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad uso civile, oltre a quello relativo alle fognature e alla depurazione delle acque reflue. Granata ha anche ricordato i 16 serbatoi di cui dispone la città e la loro distribuzione sul territorio. Il Presidente della commissione ambiente  ha anche legato, con un parallelismo, l’attuale situazione di emergenza idrica in città con quanto avvenne nel 2017, a seguito di una forte siccità. A questo proposito l’ingegnere Serena Collorafi di Sorical, che gestisce il gruppo sorgentizio dell’Abatemarco (comprensivo di cinque o sei sorgenti che hanno degli andamenti stagionali ciclici, con dei massimi nel periodo estivo e dei minimi nel periodo invernale), ha confermato il parallelismo con il 2017, chiarendo che “le erogazioni attuali effettivamente si avvicinano molto a quelle del 2017. Non siamo ancora a quel livello di gravità perché in quel caso ci eravamo spinti oltre il 28% di riduzione rispetto ai massimi di luglio, mentre quest’anno abbiamo delle riduzioni più contenute, seppure abbastanza gravi. Questo fenomeno – ha chiarito Collorafi – è dovuto sia a periodi siccitosi estivi, quando le sorgenti risentono di questa problematica, sia a una siccità pluriennale, durante la quale le sorgenti profonde non riescono a recuperare, in uno o due anni, ma il tempo di recupero è di gran lunga maggiore”.  Serena Collorafi ha spiegato, inoltre, che attualmente Sorical eroga alla città di Cosenza, tramite l’acquedotto Abatemarco e l’acquedotto del Bufalo, un totale di portata che, al 30 novembre di quest’anno, è pari a 280 litri al secondo complessivamente, così suddivise: circa 243 litri dall’Acquedotto Abatemarco ed il restante dal Bufalo. “Attualmente – ha chiarito ancora Collorafi – stiamo producendo un meno 20-22% e questa stessa percentuale viene redistribuita tra tutti i comuni, con una riduzione identica. Il nostro criterio – ha aggiunto- in ossequio alla trasparenza, è questo: ciò che noi produciamo lo distribuiamo il più equamente possibile. Subito dopo la siccità del 2017 – ha detto ancora Collorafi – con i tecnici comunali di allora si era deciso di operare una modifica dell’assetto distributivo in città, ad esempio si decise che il serbatoio di Cozzo Muoio fosse utilizzato nella sua funzione di compensazione. In questo modo, le erogazioni verso il Merone non sono continue e costanti h24, ma vengono distribuite per 12 ore di erogazione e 12 di chiusura. Questo ha permesso – ha aggiunto la dirigente di Sorical -da una parte di ridurre di molto le perdite della rete e, dall’altra, di consentire a tutte le utenze servite di avere adeguato carico piezometrico per tutta la durata di erogazione. Ritengo che la situazione in città sia molto migliorata rispetto al 2017, proprio perché il funzionamento della rete del centro è completamente diverso”.

Alla discussione ha poi dato il suo contributo anche il dirigente del settore Manutenzione straordinaria e servizio idrico integrato del Comune, Giuseppe Bruno.

“Stiamo subendo – ha esordito Bruno – dei fenomeni siccitosi anche nel medio periodo. Il nostro lavoro, anche d’accordo con Sorical, era quello di innalzare il livello di carico piezometrico il più possibile omogeneo per le reti. Una sofferenza che stiamo avendo ultimamente, in particolare per alcune zone periferiche, per il serbatoio di Mussano, è l’abbassamento della quota di pressione in modo anticipato rispetto alle ore dei mesi scorsi. Una soluzione potrebbe essere quella di ridurre la durata dell’erogazione giornaliera progressivamente, per poter consentire ai serbatoi di caricarsi con una maggiore altezza, quindi con una maggiore pressione. Si tenga conto – ha aggiunto Bruno – che le utenze  sono anche aumentate, sia per i grandi impianti edilizi realizzati negli ultimi tempi, sia per l’aumento dei servizi sulla città con la conseguenza di un aumento del fabbisogno,  a parità di rete e di portate. Si tratta, comunque- ha ricordato Bruno – di sofferenze che si sono abbastanza storicizzate nel tempo. Credo di poter dire – ha detto ancora il dirigente del Comune – che, rispetto ad annualità analoghe, avendo fatto degli interventi di manutenzione importanti, redistribuito alcuni quartieri per serbatoio e governato l’apertura e la chiusura dei serbatoi con orari diversi rispetto al passato, riusciamo a garantire un carico piezometrico più dilatato nel tempo rispetto agli anni scorsi”. Bruno è intervenuto anche sul rischio di tagli lineari che Cosenza potrebbe subire. “La nostra città  non può subire una valutazione asettica per un taglio proporzionale per numero di abitanti, perché, a parità di abitanti, Cosenza offre anche servizi di natura territoriale che hanno un carico particolare. Forse l’Amministrazione dovrebbe sollecitare una riflessione sull’opportunità di un taglio lineare che venga comunque corretto in una ragionevole quota percentuale”. L’architetto Bruno, che era accompagnato dal funzionario Roberto Mirabelli, ha anche annunciato che “quando saranno ultimati i lavori della Regione, con il telecontrollo, sarà possibile avere una migliore gestione del servizio perché ci renderemo conto in tempo reale dell’andamento dei serbatoi, di quello dei consumi e sicuramente riusciremo a tarare meglio le aperture e le chiusure, in particolare sui serbatoi più grandi”. Nel corso della seduta sono intervenuti alcuni consiglieri comunali: Massimo Lo Gullo che ha posto il problema dell’approvvigionamento nei quartieri, soprattutto San Vito e Serra Spiga; Francesco Cito che ha chiesto alla Sorical delucidazioni sulle percentuali di erogazione a Cosenza (circa il 46% del totale) e a Rende (circa il 35%); Annalisa Apicella, che ha evidenziato la necessità di cominciare a ragionare sull’efficienza della rete del Comune di Cosenza, “perché ogni ragionamento deve partire forse da un esame completo della rete e dalla sua vetustà”; Pasquale Sconosciuto che ha sollevato, come Lo Gullo, la questione dell’approvvigionamento nei quartieri “nei quali l’acqua arriva fino a mezzogiorno e poi va via”, chiedendo di creare un accumulo per dare più acqua nelle case nel periodo delle festività.  Bianca Rende ha chiesto alla dirigente di Sorical chiarimenti sulla parte infrastrutturale “perché il contratto con Sorical prevede anche una parte relativa alla manutenzione e all’efficientamento della rete. Su questo fronte – si è chiesta Rende – si è operato in qualche direzione? E sono in programma interventi puntuali?”. Un interrogativo anche da parte di Giuseppe D’Ippolito che ha chiesto a Sorical se la situazione è suscettibile di miglioramento o se le preoccupazioni debbano aumentare.

E, infine, Andrea Falbo che ha criticato il ritorno alla gestione privatistica dell’acqua, ricordando la petizione “Acqua Bene comune”, sottoscritta da migliaia di calabresi che invocavano una gestione interamente pubblica della risorsa idrica. Dopo l’intervento dei consiglieri comunali, le conclusioni dell’ing. Serena Collorafi e dell’arch.Giuseppe Bruno che hanno risposto alle domande dei primi.

“Le erogazioni dell’Abatemarco per tutti i comuni serviti  – ha detto Collorafi – sono sovrabbondanti rispetto al minimo normativo, però bisogna tener conto anche della vetustà delle reti e della situazione strutturale e ogni comune ha chiaramente le sue problematiche”. Sull’eventualità di creare un accumulo ha aggiunto che “sicuramente il serbatoio di Cozzo Muoio, l’unico in grado di garantire un accumulo di ore considerevoli, verrà, specie nel periodo festivo, tenuto molto pieno, mantenendo un livello di massimo riempimento. Quello degli interventi – ha aggiunto Serena Collorafi – è un altro dei nodi cruciali, nella gestione del ciclo integrato, dei doveri di Sorical”. Per la dirigente di Sorical è opportuno un distinguo: “gli interventi di manutenzione ordinaria vengono effettuati continuamente, spendendo milioni di euro all’anno, per garantire la buona salute degli acquedotti di adduzione. La nostra mission – ha aggiunto – è quella di ridurre al minimo le perdite con monitoraggi continui. L’Abatemarco registra una perdita al di sotto del 6%”. Che, per Serena Collorafi – “è un valore assolutamente fisiologico per il tipo di struttura. Poi ci sono gli interventi strutturali per efficientare l’opera, ma che non aumentano la portata erogata e si tratta di interventi attualmente in corso, alcuni dei quali sono quasi al termine. Altri interventi, più interessanti, permetterebbero l’aumento di portata, ma l’intervento unico risolutivo delle problematiche di siccità è la realizzazione di una diga di cui la provincia di Cosenza è sprovvista. Il livello erogativo, in presenza di un invaso, sarebbe costante tutto l’anno. Senza una diga – ha concluso la dirigente di Sorical – questi problemi non saranno mai risolti e saremo sempre costretti a rincorrere andamenti stagionali delle sorgenti e, evidentemente, difficoltà erogative”. Sul punto si è trovato d’accordo anche il dirigente comunale Bruno: “senza un intervento strutturale di livello provinciale – ha detto – subiremo, inevitabilmente, la stagionalità, anche se miglioreremo le reti e l’efficienza. Lavoreremo con più attenzione rispetto alle chiusure per erogare un miglior servizio durante le festività e, grazie ad una variazione di bilancio appena approvata, daremo corso ad una serie di interventi di manutenzione straordinaria,  a tappeto, su tutta la rete, per recuperare le perdite nei prossimi due mesi”.

 

Cassano allo Ionio (Cs), continua l’abbanco dei rifiuti? Convocato per il 10 dicembre il Consiglio comunale.

Il presidente del Consiglio comunale Pasqualino Notaristefano, sentita la conferenza dei capigruppo, ai sensi dell’articolo 49 del Regolamento, ha proceduto alla convocazione di una riunione dell’assemblea civica per giovedì prossimo, 10 Dicembre, in prima convocazione, alle ore 19:00 ed eventualmente venerdì 11 Dicembre, alla stessa ora, in seconda convocazione, per discutere e deliberare sui seguenti punti posti all’O.d.G.: 1. Emergenza rifiuti – Determinazioni su Ordinanza Regionale n.91 del 30/11/2020, con la quale, in deroga è stato autorizzato il gestore della discarica pubblica di Cassano allo Ionio, ubicata in contrada la Silva, in via d’urgenza a proseguire senza soluzione di continuità nella coltivazione della IV buca della medesima discarica, nelle more della modifica dell’AIA.

Consorzio Valle Crati, esempio di eccellenza.Gli Enti locali devono raccontare le buone pratiche.

Con il lavoro della governance del Consorzio Valle Crati, relativo al conferimento degli scarti di lavorazione, presso la discarica gestita dalla nostra struttura, abbiamo evitato lo smaltimento degli scarti in impianti extra regionali, che avrebbe avuto un costo di 295,54/t. . Grazie alla nostra attività e alla nostra gestione, il prezzo di trattamento e conferimento si è abbassato a 170,92/t. . Abbiamo evitato il dissesto dei comuni e l’aumento della tassa dei rifiuti per i cittadini. Al contrario dell sanità Calabrese dove negli ultimi dieci anni si sono accumulati debiti su debiti, con un buco infinito e fuori controllo, il Consorzio Valle Crati ha risanato i conti. Una classe politica incapace e inconcludente ci aveva lasciato un debito di 35 milioni di Euro, invece oggi ci ritroviamo con i conti in attivo. Come tutti sanno abbiamo gestito anche in maniera eccellente, sotto l’egida della Procura della Repubblica, la depurazione dei comuni della Valle del Crati. In Calabria ci sono gli amministratori del fare che fanno funzionare i servizi e sistemano i conti nella pubblica amministrazione, con competenza e professionalità. Io sono convinto che ci sono onesti e bravi amministratori che possono contribuire a riprendere la Calabria. Nella Calabria che ci piace, dobbiamo raccontare le buone pratiche che svolgiamo negli enti locali. Il Consorzio Valle Crati rappresenta un esempio di buona amministrazione: una gestione con efficienza, trasparenza, correttezza e innovazione nella P.A. . Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

Gestione delle acque:Capitano Ultimo si pronunci sulla validità dell’assemblea dell’AIC Calabria.

La gestione del ciclo integrato delle acque risorse idriche è in capo all’Assessore Regionale Capitano Ultimo. Rilevato le reiterate contestazioni sorte, dopo la nomina del Direttore generale e della scelta della forma di gestione,sembra doveroso che capitano Ultimo si pronunci sulla validità dell’assemblea dell’Autorità Idrica della Calabria, tenutasi il giorno 30 Novembre. A tutti non è sfuggita l’assenza dell’Assessore Ultimo e del suo Direttore Generale.

Autorità Idrica Calabria:Verso l’accordo del PD di Nicola Adamo, Abramo e Manna contro la Lega.

In via di definizione la nomina del Direttore Generale dell’Autorità Idrica e la scelta della forma di gestione, in difformità alla procedura. Assente l’Assessore Regionale all’Ambiente Capitano Ultimo.E’ chiaro che si va delineando l’accordo tra  il PD di Nicola Adamo, Abramo e Marcello Manna contro la Lega di Nino Spirlì .

Calabria: Gestione dell’acqua,Capitano Ultimo batti un colpo, fretta sospetta.

Anni di immobilismo sulle scelte da effettuare. L’AIC Calabria è in pieno disordine amministrativo dalla sua costituzione. All’improvviso si esce dal letargo e si cerca di imprimere una accelerazione sul percorso amministrativo da intraprendere nel mancato rispetto delle procedure, sulla gestione dell’acqua in Calabria . Perchè tanta fretta? Capitano Ultimo Assessore Regionale all’Ambiente, batti un colpo.

Avv. Granata (Legalità Democratica): AIC Calabria, arroganza e mancato rispetto delle procedure. La Procura guidata da Gratteri acquisisca gli atti che saranno approvati dai componenti dell’assemblea.

Dopo avere letto le  dichiarazioni del solito piccolo condominio di paese e su cui non intendo soffermarmi, mi preme fare alcune considerazioni di carattere giuridico: Non amo le “discussioni accademiche”. Sono rimasto lontano dalle Università, almeno quelle italiane, dal giorno della mia laurea in giurisprudenza. Ho sempre professato un’ottimistica fede nella ragione, ma ho sempre diffidato delle teorizzazioni tendenti a superare il buon senso che, ricordo, un epigramma in un libro di scuola di mia Madre “la scienza, sua legittima figliola – uccise per veder com’era fatto”.Proprio per questo non ho dimenticato una discussione che intavolai nientemeno che col Rettore di una piccola e gloriosa Università, proponendogli una indagine scientifica sul tema: “L’ignoranza come elemento di evoluzione dell’ordinamento giuridico”. Lì per lì l’illustre personaggio prese la cosa a ridere, lodando la mia supposta ironia. Riuscii però a convincerlo che non volevo affatto scherzare, facendogli esempi storici (mi pare proprio quello dell’ignoranza della lingua greca da parte dei Glossatori che perciò esclusero le proposizioni scritte in greco del Digesti dal diritto positivo da loro commentato con i famosi “id est…”).Ma ignoranza degna di esser fatta oggetto dell’ironia se non proprio del dileggio è quella che sta producendo una sciagurata evoluzione (dunque anche in questo caso c’è poco da ridere) dell’ordinamento giuridico (se è ancora degno di questo nome) del nostro povero Paese e dei nostri comuni. L’ignoranza non va confusa con il disorientamento: l’ignoranza, crassa ed arrogante di certi nostri Sindaci, capace di sfidare il ridicolo che le si addice è tutt’altro che “disorientata”.

In merito all’Autorità Idrica Calabria condivido totalmente la posizione del Presidente del comitato direttivo dell’AIC Giovanni Greco e che ha riunito lo stesso direttivo prima della riunione dell’assemblea dell’AIC, per esprimere parere preventivo sulla correttezza degli atti posti in essere .

Sarebbe anche opportuno che gli atti che saranno approvati dall’assemblea venissero trasmessi, al Procuratore della Repubblica  Nicola Gratteri, per opportuna conoscenza.

Aveva proprio ragione il mio grande amico e mentore Mauro Mellini, quando dichiarava che “Ci sono ignoranti ed ignoranti. Bisogna stare attenti a non considerare tali quelli che sanno quel che ad essi fornisce la cultura del loro mondo e sanno farne buon uso. I veri ignoranti sono quelli che ritengono di dover appartenere al mondo delle persone colte, di sapere tutto per aver inteso parlare di qualcosa. E che si distinguono per l’uso improprio e ridicolo del “parlar difficile”, che adoperano con aggressiva supponenza. Noi siamo diversi e apparteniamo al mondo della correttezza amministrativa e del rispetto delle procedure. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata

Ci sarà la lista Alleanza di Centro Partito Animalista nelle prossime elezioni regionali in Calabria

Nelle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria sarà presente la lista Alleanza di Centro di Francesco Pionati, partito animalista di Cristiano Ceriello ed esponenti del movimento dei Verdi, della società civile e degli amministratori e Sindaci presenti in Calabria. Bisogna affrontare i temi dell’ambiente e della salvaguardia del territorio in Calabria. Nei prossimi giorni saranno raccolte le prime adesioni a questo entusiasmante progetto politico.