Legalità Democratica: stop alla riforma delle intercettazioni, plauso a Bonafede e Minisci

Il Ministro della Giustizia

Alfonso Bonafede

La riforma delle intercettazioni voluta dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando non entrerà in vigore, come previsto, il 12 luglio. Con gran sollievo di pubblici ministeri e penalisti. Secondo i magistrati e gli avvocati, mai andati così d’accordo come in questo caso, è una riforma dannosa: perché pregiudica le indagini e inficia il diritto di difesa.

Lo stop alla riforma lo ha annunciato ieri il nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il provvedimento di riforma delle intercettazioni “verrà senz’altro bloccato”, ha detto il ministro. Senza, però, specificare cosa farà in concreto. Secondo quanto risulta al Fatto, Bonafede ha intenzione di seguire una sorta di doppio binario: un provvedimento d’urgenza, un decreto legge, per prorogare l’entrata in vigore della riforma e contemporaneamente pensare a un decreto correttivo che entri nel merito. Dunque un ripensamento complessivo della riforma che il ministro già da deputato aveva avversato.

Bonafede ha parlato a un convegno organizzato dal Csm sull’organizzazione degli uffici giudiziari a cui hanno assistito molti magistrati. Presente anche Francesco Minisci, presidente dell’Anm. Proprio Minisci si è appellato al ministro: “Blocchi una riforma che non raggiunge lo scopo di evitare la pubblicazione di intercettazioni sensibili, ma creerà distorsioni e danni per le indagini e il diritto di difesa. Solo lei può intervenire per evitare ulteriori salti mortali organizzativi”.

Un plauso al Ministro Bonafede per la sua attività è giunta dall’associazione Legalità Democratica, da tempo impegnata in tutta Italia per una giustizia giusta che tuteli il diritto ala difesa per i cittadini .

Granata (Legalità Democratica) : chiudere le cartelle equitalia sotto i 100 mila Euro .

Avv.  Maximiliano Granata

Condivido totalmente la posizione di Matteo Salvini e della Lega sulla chiusura delle cartelle sotto i 100 mila Euro , in particolare quando dichiara “Dodicimila evasori totali sconosciuti al fisco e grandi evasori che hanno rubato una media di due milioni di euro a testa. Onore alla Guardia di Finanza che li ha scovati, ora tocca al governo semplificare il sistema fiscale, ridurre le tasse e, da subito, chiudere tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse” .

Per rilanciare l’economia bisogna dare respiro alle piccole e medie imprese unico vero volano dello sviluppo economico italiano .

Da un lato i grandi evasori circolano impuniti in Italia e dall’altro i cittadini vengo vessati per cartelle di piccola entità sotto i 20 mila Euro con pignoramenti che creano seri problemi di sopravvivenza ai cittadini e alle imprese .

Più tutela ai cittadini e controllo serrato sui grandi evasori .

Il Presidente

Associazione Legalità Democratica

Avv. Maximiliano Granata

21.06.2018

Granata(Legalità Democratica)-Inchiesta affare stadio Roma: parlare di “associazione a delinquere” è, a dir poco, erroneo e allarmante.

Maximiliano Granata e Mauro Mellini

Condivido pienamente le tesi sostenute dall’ Avv. Mauro Mellini, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura .

” E veniamo al fatto del giorno. La brutta piega che sta prendendo per la sindachetta Virginia Raggi l’affare dello stadio della Roma. Vi sono  indubbiamente aspetti nuovi della questione che ancor più evidenziano la sciagurata pochezza della maggioranza capitolina e la sua inadeguatezza ad affrontare il caos stagionato e tenace dell’amministrazione della Capitale.  Ma, intanto, una cosa vorrei sottolineare. Il fatto, di una gravità che non sfugge a nessuno per la valutazione dell’essenza del Movimento di Casaleggio (quello che avrebbe “imposto alla poverina di nominare Luca Lanzalone…). Ma, ancora una volta, la chiave di un avvenimento che potrebbe avere conseguenze incalcolabili sulla situazione politica è nelle mani dei magistrati.

Non starò a ripetere la litania, tale finita per diventare per l’uso ipocrito e strumentale, che ne fanno quelli che meno ne avrebbero il diritto: “aspettiamo di vedere come realmente stanno le cose”. Una cosa mi pare certa. La magistratura ancora una volta è “andata giù” sembrando decisa a “gonfiare il caso”.

Non conosco gli atti (ovviamente) né sono nel pieno di una mia attività professionale e scientifica che mi autorizzi a dispensare lezioni di diritto anche in questo rigoglio di asinità, ma, ad esempio, la contestazione della “associazione a delinquere” alle persone coinvolte (e a quelle coinvolgibili) dell’affare dello stadio risponde più a una convinzione politica di fondo che a una chiara visione della norma penale. Proprio perché è relativa “all’affare stadio”. Non basta che sussista una pur vasta e ben intrecciata concorrenza di reati plurimi (di corruzione). Per aversi “associazione a delinquere” occorre che il vincolo associativo, l’“affectio societatis” siano relativi a una serie indeterminata di reati. Se questi sono tutti “strumentali” per un affare specifico con la Pubblica amministrazione, parlare di “associazione a delinquere” è, a dir poco, erroneo e allarmante.

Di tutta la vicenda e in particolare della posizione della Raggi, estranea ai reati, ma non agli aspetti squalificanti dell’imbroglio, il fatto più grave è proprio la giustificazione che la poveretta ha addotto: “Me lo hanno imposto”. È la logica della politica, della cattiva politica. Benedetto Croce scriveva che l’uomo politico “onesto” è quello che fa buona politica e buona amministrazione e governa bene. Non rifarò il discorso del “partito degli onesti”. Ma aggiungerò che la cultura “telematica”, la negazione della necessità delle professionalità della politica e della Pubblica amministrazione, mentre sono espressioni di cattiva (e ipocrita) politica, sono fornite di disonestà, di corruzione. Detto tutto questo non posso certamente farmi delle illusioni. Spero che gli altri possano vedere qualcosa di meglio. E sappiano farlo.

E intanto aggiungo alle considerazioni di Giuliano Ferrara e a quelle su quanto da lui sostenuto, dei giudizi sulle parti politiche per il loro essere e per il loro fare, che assai facilmente ci si trova di fronte a panorami non diversi e a dover emettere giudizi non diversi. In parola povere, anzi poverissime, ogni limone alla fine dà il succo che ha in sé oppure: non si cava il sangue dalle rape.”

Il Presidente

Associazione Legalità Democratica

Avv.  Maximiliano Granata

Il consigliere comunale di Cosenza Vincenzo Granata aderisce al partito di Matteo Salvini

Gianfranco Bonofiglio, Vincenzo Granata e Bernardo Spadafora

Anche a Cosenza la Lega è in crescita. Dopo il positivo esito elettorale del 4 marzo nel quale la Lega ha ottenuto oltre 1.400 voti il partito di Salvini è ora presente anche in consiglio comunale. A rappresentare la Lega il consigliere comunale Vincenzo Granata, eletto nelle passate elezioni comunali in una lista civica a sostegno del Sindaco Mario Occhiuto. Grande soddisfazione per la scelta politica di Vincenzo Granata è stata espressa dal coordinatore regionale e deputato della Lega, Domenico Furgiuele.

“L’adesione del consigliere comunale Vincenzo Granata non solo arricchisce la Lega di una presenza prestigiosa ma testimonia come anche a Cosenza le proposte politiche della Lega siano in grado di suscitare interesse e nuovo entusiasmo. La Lega saprà dare risposte anche e soprattutto per la Calabria, regione nella quale è stato eletto al Senato lo stesso Leader della Lega, Matteo Salvini, a scapito di chi è sempre pronto a criticare e dimentica di essere stato al Governo per anni abbandonando al suo destino il popolo meridionale”.

Anche il segretario provinciale e vicesegretario regionale della Lega, Bernardo Spadafora, accoglie con entusiasmo l’adesione del consigliere comunale Vincenzo Granata. “Una scelta che testimonia la crescita della Lega e che sarà da apripista per altre adesioni nella convinzione che la Lega potrà essere in grado di offrire anche a Cosenza proposte ed offerte politiche incisive e realmente tendenti ad un cambiamento concreto e non di facciata”.

Per Gianfranco Bonofiglio, coordinatore cittadino della Lega “Vincenzo Granata saprà dare un forte contributo per il radicamento del partito a Cosenza in un rinnovato entusiasmo di un partito oramai nazionale che saprà incarnare la voglia di cambiamento degli italiani e dei cosentini”.

 

Legalità Democratica aderisce alla rete nazionale delle associazioni per la giustizia

Avv.  Maximiliano Granata

L’Associazione Legalità Democratica, da tempo operativa in Calabria e nel mezzogiorno, con numerose iniziative, aderisce alla rete delle Associazioni per la Giustizia, costituita dai colleghi Patrizio Rovelli, Luca Monaco, Simona Giannetti . Ha ragione l’amico patrizio Rovelli, è giunto il momento di dar vita ad una rete che riunisca tutti coloro che nel nostro paese si riconoscono nei valori costituzionali di uguaglianza, libertà ed ingiustizia. Dobbiamo batterci quotidianamente contro ogni forma di giustizialismo, discriminazione ed ingiustizia .

Suggerisco la prima riunione operativa presso lo studio del mio grande amico Mauro Mellini, in Piazza Bainsizza Roma, per dare corpo ad un movimento di uomini e donne sul piano nazionale per difendere i valori costituzionali di libertà .

Il Presidente

Associazione Legalità Democratica

Avv. Maximiliano Granata

01/06/2018