Granata (Lega): “Tribunale di Cosenza”, richiesto un incontro con il Ministro della Giustizia Bonafede .

Tribunale di Cosenza

Granata Lega : “ Tribunale di Cosenza” , non si puo’ istituzionalizzare il  pettegolezzo e dare rilevanza ad  una giustizia del sospetto. Richiesto un incontro con il Ministro della Giustizia Bonafede .

Nove deputati Cinquestelle interrogano il ministro della Giustizia, Bonafede, circa le voci strane di inchieste affossate o ostacolate nella procura cosentina e chiedono addirittura  l’invio immediato di uomini del ministero . Nello specifico  i deputati Cinquestelle precisano quindi «di aver segnalato al ministro le informazioni diffuse, in merito a quanto successo all’interno della procura cosentina su inchieste che coinvolgono la pubblica amministrazione, insieme ad alcune indagini finite nel nulla. Queste notizie, oramai di dominio pubblico, gettano discredito – continuano i Cinquestelle – sul funzionamento della procura del Tribunale di Cosenza.

In qualità di consigliere comunale della Lega nella città di  Cosenza, in una lettera inviata all’On. Domenico Furgiuele segretario regionale della Lega Calabrese, al ministro della Giustizia On. Avv. Alfonso Bonafede e al sottosegretario della Giustizia On.  Avv. Jacopo Morrone, ho richiesto un incontro per discutere della  situazione relativa al tribunale di Cosenza.

In primo luogo non si comprende da quale mezzo d’informazione locale provengano tali notizie, ma poi soprattutto vorrei portare alcuni elementi utili alla discussione sul piano giuridico, rispetto alle valutazioni approssimative e generiche che invocano la presenza di ispettori dell’ufficio  contenzioso e disciplina “magistrati” di Via Arenula .

Ricordo a me stesso e agli alleati del movimento cinquestelle sul piano nazionale, dove esistono varie anime, comprese quelle che non appartengono al giustizialismo di un noto senatore cosentino, notoriamente vicino alle posizioni del magistrato leader della corrente autonomia e indipendenza, alcuni principi giuridici .

I principi fondamentali delle garanzie costituzionali, della civiltà del processo penale sono stati “ aggirati” con una costante interpretazione riduttiva degli effetti: calpestati e sostituiti con il mito dell’efficacia. Efficacia di “lotta”, capacità di danneggiare il “nemico”, anche a costo di non risparmiare gli innocenti e i loro diritti .

Da consigliere comunale della Lega, rilevo che nella città di Cosenza non si puo’ istituzionalizzare il  pettegolezzo e dare rilevanza ad  una giustizia del sospetto, attraverso l’uso di giornali online, ampiamente conosciuti in città e che vengono utilizzati per aprire inchieste giudiziarie ed avviare indagini .

Ritengo invece che i parlamentari della maggioranza si debbano impegnare sulla effettiva realizzazione della separazione delle carriere e sul giusto processo .

    Il consigliere comunale

         Città di Cosenza

                 Lega

      Vincenzo Granata

Cosenza 21.07.2018

Legalità Democratica: stop alla riforma delle intercettazioni, plauso a Bonafede e Minisci

Il Ministro della Giustizia

Alfonso Bonafede

La riforma delle intercettazioni voluta dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando non entrerà in vigore, come previsto, il 12 luglio. Con gran sollievo di pubblici ministeri e penalisti. Secondo i magistrati e gli avvocati, mai andati così d’accordo come in questo caso, è una riforma dannosa: perché pregiudica le indagini e inficia il diritto di difesa.

Lo stop alla riforma lo ha annunciato ieri il nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il provvedimento di riforma delle intercettazioni “verrà senz’altro bloccato”, ha detto il ministro. Senza, però, specificare cosa farà in concreto. Secondo quanto risulta al Fatto, Bonafede ha intenzione di seguire una sorta di doppio binario: un provvedimento d’urgenza, un decreto legge, per prorogare l’entrata in vigore della riforma e contemporaneamente pensare a un decreto correttivo che entri nel merito. Dunque un ripensamento complessivo della riforma che il ministro già da deputato aveva avversato.

Bonafede ha parlato a un convegno organizzato dal Csm sull’organizzazione degli uffici giudiziari a cui hanno assistito molti magistrati. Presente anche Francesco Minisci, presidente dell’Anm. Proprio Minisci si è appellato al ministro: “Blocchi una riforma che non raggiunge lo scopo di evitare la pubblicazione di intercettazioni sensibili, ma creerà distorsioni e danni per le indagini e il diritto di difesa. Solo lei può intervenire per evitare ulteriori salti mortali organizzativi”.

Un plauso al Ministro Bonafede per la sua attività è giunta dall’associazione Legalità Democratica, da tempo impegnata in tutta Italia per una giustizia giusta che tuteli il diritto ala difesa per i cittadini .