Granata(Valle Crati): Caro Roberto io e te chiediamo gli arresti per chi inquina il mare e mi chiedono le dimissioni.NON mi fermeranno

L’operazione scirocco è solo la punta dell’iceberg rispetto all’inquinamento diffuso nel territorio calabrese. Da anni stiamo denunciando le fonti d’inquinamento dell’area industriale di Rende e Montalto Uffugo alla Procura della Repubblica per gli adempimenti di competenza e negli altri comuni come quello di Luzzi dove l’anno scorso, in seguito alle nostre denunce pubbliche l’impianto è stato posto sotto sequestro. C’è Una bomba ecologica nel cuore di Cosenza. Da anni. A denunciarla, il presidente del consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata. In pieno centro interi quartieri non sono allacciati alle fogne. Numerosi i casi trovati dal consorzio, che da un anno ha in concessione la rete. A Piazza Europa, un palazzo sversava liquami per la strada. Via degli Stadi: un’altra fogna a cielo aperto e interi condomìni non allacciati. Ma il caso più eclatante è quello dell’ospedale di Cosenza. Non si sa dove sversi l’Annunziata, spiega Granata.
I risultati sulla salute dei fiumi dell’area urbana sono evidenti. Non solo i reflui delle abitazioni finiscono nei corsi d’acqua e poi in mare, da Città 2000 a Rende e Montalto. E poi la città vecchia, dove il consorzio è intervenuto per collettare le abitazioni attorno al Crati. Nella zona industriale di Rende, Montalto Uffugo sono numerose le aziende senza autorizzazione ad accedere alle fogne. Persino il centro commerciale Metropolis – continua Granata – non ha le carte in regola. Caro Roberto io e te chiediamo gli arresti per chi inquina il mare, è per questo da oltre un anno qualche sindaco dell’area urbana mi chiede le dimissioni. Noi ci mettiamo la faccia e non ci fermeranno. Lo dichiara Il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Valle Crati): Dopo le chiazze sporche nel mese di Settembre, altre anomalie nel mare nei pressi del carcere di Paola.

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata

In data 8 Settembre 2023 c’erano arrivate delle segnalazioni di quello che avveniva, nei giorni scorsi, nei pressi del carcere di Paola, chiazze di mare sporco assolutamente da verificare”. In data 11 Ottobre alle 16, 30 ci sono state altre segnalazioni nei pressi del carcere di Paola dove sono state evidenziate altre anomalie nelle acque del tirreno cosentino, cambia l’increspatura dell’acqua e sembrerebbe che emerga qualcosa dal fondale. Lo riferisce il presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata sostenendo come il vero lavoro per la lotta all’inquinamento debba iniziare proprio dal mese di Ottobre “per arrivare alla prossima stagione con un mare in condizione di attrarre turisti in questa nostra bellissima regione”. “Da parte nostra – evidenzia – siamo diventati punto di riferimento, non solo dell’ambito dei comuni della Valle del Crati che gestiamo direttamente ma anche dell’intera provincia e della Regione Calabria”. Granata informa che arrivano segnalazioni da tutte delle parti della Calabria e che tutte pongano l’attenzione sulle problematiche presenti “che – dice – vanno affrontate con determinazione e perseveranza. Serve con urgenza la definizione del piano d’ambito e delle acque e spendere con celerità i fondi comunitari, adottando i relativi controlli”. “L’inquinamento del mare va combattuto con una corretta gestione del processo depurativo, ripartendo dal mese di Ottobre e incontrando i Sindaci, le associazioni ambientaliste, i cittadini per promuovere una campagna di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente” conclude. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata, che si occupa da anni del settore della depurazione.

Granata(Valle Crati): Belvedere Marittimo, Località Santa Litterata, rifiuti abbandonati nei pressi del torrente che sfocia in mare, copertoni, spazzatura e acqua stagnante

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata


Il Catasto degli scarichi può rappresentare lo strumento centrale per la gestione delle informazioni sugli scarichi e può fornire un supporto fondamentale per il rilascio delle autorizzazioni e per tutte le attività di controllo e vigilanza ambientale.
Nel comune di Belvedere Marittimo, nota località turistica, nei pressi dell’entrata del villaggio Alba Calabra in località Santa Litterata abbiamo trovato rifiuti abbandonati nei pressi del torrente che sfocia in mare, copertoni spazzatura e acqua stagnante e torbida con conseguenze gravi per la salute. Infine bisogna anche segnalare che nei pressi dell’area, durante il periodo estivo è presente un bar con attracco barche. A mio avviso servono dei controlli più accurati per verificare lo stato del mare e dei fiumi in questa importante località. A mio avviso anche il Sindaco di Belvedere Marittimo, deve essere più vigile e adottare i relativi atti consequenziali di controllo. Sul tirreno cosentino nonostante gli sforzi del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, sussistono ancora gravi criticità. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata, che si occupa da anni del settore della depurazione.

Granata(Valle Crati): Lotta all’inquinamento, forti criticità nel comune di Fuscaldo e nel comune di Belvedere Marittimo. Riscontriamo mancanza assoluta di controlli.

Dopo aver iniziato la nostra attività ci arrivano segnalazioni da tutti i comuni del tirreno cosentino. In queste ore alle ore 17,00 ,ci sono delle serie criticià nel comune di Fuscaldo, con delle chiazze evidenti e visibili che andrebbero immediatamente analizzate dagli organi competenti.

 

Comune di Fuscaldo

Vieppiù abbiamo riscontrato nel comune di Belvedere Marittimo sopra il villaggio di Calabaia nei pressi di un torrente che sfocia nel mare la presenza di un’area di smistamento di rifiuti

Belvedere Marittimo area di smistamento rifiuti nei pressi del torrente che sversa a mare

probabilmente gestita dal soggetto gestore della raccolta dei rifiuti, per questi motivi il Sindaco dovrebbe immediatamente verificare l’iter autorizzativo. Nel frattempo la nostra attività continua su tutto il territorio del tirreno cosentino dove riscontriamo una mancanza assoluta di controlli da parte delle autorità preposte. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Valle Crati):Il Comune di Luzzi è una bomba ecologica, Il Sindaco non può voltarsi dall’altra parte.

Le acque inquinate costituiscono un pericoloso veicolo di virus e batteri, che possono arrivare all’essere umano e provocare l’insorgere di malattie, anche gravi. Una delle maggiori fonti di inquinamento idrico è costituita dall’immissione di sostanze, quali prodotti chimici e scarichi industriali, che contengono una grande quantità di inquinanti, che, il più spesso delle volte, vengono rilasciati nelle acque da fabbriche o da impianti di trattamento delle acque reflue. La riduzione dell’inquinamento idrico è anche uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Nell’area della Valle del Crati, sulle autorizzazioni allo scarico, abbiamo trovato confusione e disordine amministrativo, sembra di essere nel Far West, e per questi motivi, abbiamo costituito un task force, concentrando sin da subito i nostri sforzi per mettere ordine ad un sistema che va ricostruito con controlli adeguati da parte delle autorità preposte che devono agire in sinergia. Oltre a combattere i delinquenti ambientali, occorre sensibilizzare il problema dell’inquinamento idrico, condividendo consigli e soluzioni con i propri amici e conoscenti. I nostri fiumi sfociano nel mar jonio e per questo anche se noi facciamo un gran lavoro nei comuni del Consorzio Valle Crati, la nostra attività rischia di essere vanificata se nei nostri comuni limitrofi e confinanti, i Sindaci del territorio non esercitano la loro funzione di controllo, come dovuto per legge. Uno dei casi che ci preoccupa è quello relativo al Comune di Luzzi, una vera bomba ecologica rappresentata dal cattivo funzionamento del depuratore comunale, del depuratore del mattatoio comunale e di molte abitazioni o quartieri non allacciati alla rete fognaria. L’inquinamento dei fiumi e del mare sono le conseguenze di un lungo periodo dove un conflitto palese non ha avuto interpreti -ad eccezione di comitati e qualche amministratore che sono stati marginalizzati. La sfida quindi non è solo risolvere i danni prodotti da questa “dimenticanza”, ma avere la capacità di accorgersi delle battaglie da fare nella lotta all’inquinamento e sapere gestire, ricostruendo la fiducia con i cittadini. Il sindaco di Luzzi non può far finta di nulla o voltarsi dall’altra parte, perchè questo vuol dire essere connivente al sistema dell’inquinamento presente sul territorio. Per questi motivi, io nella mia qualità di amministratore, sostengo il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e gli amministratori locali che non si voltano dall’altra parte, nella lotta all’inquinamento, perchè dobbiamo mettere ordine al sistema contro chi ha tradito il fiume e il mare. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Valle Crati):Cosenza, accertata la presenza di fuoriuscita di liquami nella zona di Viale Cosmai. Inviati gli atti alla Procura della Repubblica.

Avv. Maximiliano Granata
Gli uffici del Consorzio Valle Crati hanno inviato all’Ecc.mo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza l’accertamento della presenza di una fuoriuscita di liquami nella zona di Viale Cosmai nel territorio del Comune di Cosenza, la quale presumibilmente avviene attraverso un pozzetto progettato per il convogliamento di acque bianche e, pertanto, con modalità evidentemente abusive. Si fa presente che il Concessionario società Kratos s.c.a r.l., che detiene la gestione ed il possesso di dette reti fognarie, ha già effettuato indagini e sopralluoghi atti a verificare la situazione ora descritta nonchè sta programmando la più idonea soluzione tecnica atta a consentire il convogliamento del refluo in rete fognaria idonea. Tale segnalazione è stata effettuata in virtù di una campagna di monitoraggio e di sopralluoghi periodici finalizzati a rivelare gli abusi, le inadempienze e le irregolarità in essere degli scarichi in pubblica fognatura che vengono posti in essere dal Concessionario società Kratos s.c.a r.l. su incarico conferito dal Consorzio Valle Crati con Contratto di Concessione rep. n. 99 del 15/07/2019 e che sono stati resi possibili dal momento del subentro del predetto Concessionario nella gestione e nel possesso sulle reti fognarie afferenti a tutto il territorio dei Comuni consorziati a partire dallo scorso 01/01/2023. Continua la nostra azione politica di lotta all’inquinamento per monitorare gli scarichi irregolari e che vengono denunciati, attraverso gli uffici, tempestivamente alla procura della repubblica. Andiamo avanti senza sosta con tolleranza 0 verso chi inquina il territorio. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Legalità Democratica): Il Presidente Occhiuto verifichi la procedura, la lotta all’inquinamento non si fa con la riapertura dell’impianto di San Sago a Tortora.


Non possiamo assistere alla riapertura di un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi come quelli speciali (liquidi e fangosi) di Tortora a San Sago, provenienti da industria tessile, chimica, meccanica, conciaria, macelli, lavanderie industriali, tintorie, stamperie, etc., nonché percolati da impianti di discarica. Rifiuti provenienti da tutta Italia che metteranno a serio rischio ambientale un territorio come quello della Valle del Noce, tra Calabria e Basilicata, considerato un vero paradiso terrestre. Come dichiara un consigliere regionale in una sua interrogazione “Nel 1992 il Comune di Tortora (Cosenza) ha rilasciato un’autorizzazione per un impianto privato per il trattamento dei rifiuti liquidi speciali non pericolosi. L’impianto è stato realizzato sulla sponda calabrese del fiume Noce, che divide la Calabria dalla Basilicata, in contrada San Sago;
-la struttura nasce oltre 30 anni fa come impianto pubblico autorizzato al trattamento dei reflui urbani comunali e nel corso degli anni viene riconvertito ad impianto privato autorizzato, appunto, al trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non. L’impianto dovrebbe trattare svariate tipologie di rifiuti speciali liquidi e fangosi provenienti da industria tessile, chimica, meccanica, conciaria, macelli, lavanderie industriali, tintorie, stamperie, industria del legno, industria dei detersivi, etc., nonché percolati prodotti dagli impianti di discarica. Pertanto è una piattaforma industriale che ha avuto nel corso degli anni una radicale modifica della sua destinazione d’uso senza una sostanziale evoluzione tecnologica, collocata in un’area a forte vocazione turistica che, a distanza di 30 anni dalla nascita, appare oggi del tutto inidonea ad ospitare un impianto di questo tipo e con queste funzioni; L’AIA è stata sospesa dal dipartimento ambiente della Regione Calabria in data 20 dicembre 2013 e a tutt’oggi l’impianto non è funzionante. L’impianto era autorizzato con AIA del 2009 a trattare rifiuti riferiti a 322 codici CER molti dei quali rifiuti pericolosi, tra cui il petrolio, e scarica nel torrente Pizinno che, dopo un brevissimo tragitto confluisce nel fiume Noce. Questo, a qualche chilometro di distanza, ha la foce a confine tra la Calabria e la Basilicata tra i comuni di Tortora, Praia a Mare e Maratea, località rinomate in tutt’Italia per la loro vocazione turistica e per la presenza di ben sei Zone Speciali di Conservazione lungo la costa dei rispettivi territori comunali;” . L’ 11 ottobre 2022 è stata riconvocata la Conferenza dei Servizi decisoria per ultimare il procedimento per il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per la riapertura dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non in località San Sago del comune di Tortora (CS) con scarico nel torrente Pizinno, quindi nel fiume Noce e poi nel mare. Vorremmo veramente sbagliarci, ma dopo il parere favorevole della Regione Basilicata sulla valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A),secondo Italia Nostra
“E così, dopo nove anni di chiusura, avremmo nuovamente un impianto, dalle preoccupanti vicissitudini, a poca distanza dal mare , che senza alcuna modificazione impiantistica rispetto al 2005 sarebbe autorizzato a trattare circa 322 tipologie di rifiuti urbani ed industriali tra i quali, in buona parte, rifiuti contrassegnati come pericolosi nel catalogo europeo dei rifiuti.
Nell’ Autorizzazione Integrata Ambientale troviamo scritto che l’impianto è autorizzato a trattare 300 metri cubi di rifiuti liquidi e fanghi al giorno (ovvero 300 mila litri) per un totale di 110 mila metri cubi all’anno (ovvero 110 milioni di litri) e poi riversare in ambiente rifiuti innocui.
Ed inoltre, considerato, ad esempio, che un’autocisterna ha una portata media di 25 mila litri, si autorizzerebbe l’impianto a trattare il contenuto di 12 autocisterne di petrolio al giorno, come previsto dal codice CER 130702 autorizzato, e poi riversare in ambiente reflui innocui”. Il Presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, verifichi la procedura, la lotta all’inquinamento non si fa certamente con la riapertura dell’impianto di San Sago a Tortora. La Regione Calabria attraverso i suoi organi dirigenziali, dopo la relazione presentate dal Comune di Tortora, rilevato che ci sono tutti i presupposti giuridici, nella conferenza dei servizi decisoria potrà dare il diniego alla relativa autorizzazione “AIA” mettendo la parola fine alla riapertura dell’impianto di San Sago. Domenica 28 Maggio alle ore 10,30,presso l’Hotel Napoleone in Tortora (CS), ci sarà una manifestazione dove interverranno il Sindaco di Praia a Mare Antonio De Lorenzo, il Sindaco di Tortora Antonio Iorio, Il Sindaco di Aieta Pasquale De Franco, L’avv. Salvatore Carlucci Pres. Naz. Mondo consumatori, L’Avv. Maximiliano Granata Esperto tematiche ambientali e Presidente del Consorzio Valle Crati e il senatore Ernesto Rapani . Diremo NO all’apertura dell’impianto di San sago nel comune di Tortora, dobbiamo evitare che si aprano sulla zona tirrenica nuovi impianti che ricevono rifiuti pericolosi e non provenienti da altre regioni d’Italia. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Valle Crati): Con i Droni controlleremo l’esecuzione dei lavori e gli scarichi fognari.

Con un tecnico del Consorzio Valle Crati, controlleremo con i droni l’esecuzione dei lavori da parte del concessionario Kratos e gli scarichi fognari che scaricano nel Busento. Nell’ambito di questi controlli,rispetto ai lavori che hanno condotto i liquami, che prima versavano nel fiume Busento, in un pozzeto che li convoglia nella rete fognaria, sono stati effettuati dei controlli con il drone. Il Presidente del Consorzio Valle Crati richiederà al Direttore tecnico del Consorzio e al concessionario Kratos, di relazionare per verificare se si devono porre in essere lavori successivi per portare il pozzetto in corrispondenza del base del canale antico fognario. Questa attività rientra nei rigorosi controlli pubblci che gli uffici consortili devono porre in essere sul concessionario Kratos s.c.a.r.l. che oggi gestisce le reti fognarie dei comuni e sulla verifica dell’esistenza di scarichi abusivi che inquinano il fiume e che dovranno essere tempestivamente segnalati all’autorita giudiziaria penale, per i relativi atti consequenziali. La pacchia è finita per i delinquenti ambientali, lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

Ecco un esempio: Guardare il video.

https://youtube.com/shorts/7FRnKovYZSw?feature=share

 

Granata(Valle del Crati):Lotta all’inquinamento, sembra di essere nel Far West, bisogna mettere ordine al sistema .

Le acque inquinate costituiscono un pericoloso veicolo di virus e batteri, che possono arrivare all’essere umano e provocare l’insorgere di malattie, anche gravi. Una delle maggiori fonti di inquinamento idrico è costituita dall’immissione di sostanze, quali prodotti chimici e scarichi industriali, che contengono una grande quantità di inquinanti, che, il più spesso delle volte, vengono rilasciati nelle acque da fabbriche o da impianti di trattamento delle acque reflue. La riduzione dell’inquinamento idrico è anche uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Come è noto la società Kratos s.c.a.r.l. è da poco entrata nella gestione delle reti interne del Comune di Cosenza e dei comuni del Consorzio Valle crati. Nell’area della Valle del Crati, sulle autorizzazioni allo scarico, abbiamo trovato confusione e disordine amministrativo, sembra di essere nel Far West, e per questi motivi, abbiamo costituito un task force, concentrando sin da subito i nostri sforzi per mettere ordine ad un sistema che va ricostruito con controlli adeguati da parte delle autorità preposte che devono agire in sinergia. Oltre a combattere i delinquenti ambientali, occorre sensibilizzare il problema dell’inquinamento idrico, condividendo consigli e soluzioni con i propri amici e conoscenti. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.