Cosenza e Il trio politico delle meraviglie Adamo-Incarnato-De Cicco .

Processo Rinascia Scott è stato richiesto 1 anni e 6 mesi, per l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, nominato nel 2022 collaboratore per l’espletamento di attività di supporto alla realizzazione delle linee programmatiche di governo della città di Cosenza. Si è conclusa il 20 Ottobre l’istruttoria dibattimantale del processo “Rinascia Scott”, il filone processuale finito davanti al tribunale collegiale di Cosenza, per un presunto caso di traffico d’influnenze illecite, nel quale sono coinvolti – secondo la Dda – gli ex consiglieri regionali Pietro Giamborino e Nicola Adamo con un passato politico nel partito democratico. Nicola Adamo è il princiale sostenitore politico dell’amministrazione comunale di Cosenza. Francesco De cicco, assessore in carica del comune di Cosenza, nell’inchiesta Reset, già arrestato, imputato per essere considerato presunto prestanome di boss locali. La storia continua…………

Cosenza. La sinistra,la questione morale e il silenzio di Simona Loizzo.

Questa la dichiarazione del commissario regionale della Lega Saccomanno. Questa sinistra che attacca le persone per bene solamente per avere, disgraziatamente, dei parenti “ingombranti”, ma lontani dalla propria vita ed esistenza, poi si dimentica di allontanare dalle amministrazioni soggetti che sono imputati nel processo Rinascita Scott oppure sono stati arrestati per essere considerati presunti prestanomi di boss locali! “La questione morale non può essere ad intermittenza. La sinistra deve guardarsi dentro”. Rispetto a queste dichiarazioni il silenzio assoluto di Simona Loizzo, deputato cosentino della Lega che partecipa insieme a Franz Caruso alle manifestazioni che si tengono a palazzo dei bruzi, dove avrebbe potuto incontrare come gran cerimonieri Luigi Incarnato e Francesco De Cicco. La storia continua ……………………..

C’era una volta Cosenza:Oggi governano Adamo,Incarnato e Francesco De Cicco.

Leggendo il libro di quello che è stato il mio mentore Mauro Mellini, c’era una volta Montecitorio, lo scrisse nel villaggio di Belvedere Marittimo dove trascorrevamo le vacanze, elogiava sempre il vecchio leone socialista e diceva che i cittadini cosentini dovevano essere fortunati ad averlo come Sindaco della città di Cosenza. Altri tempi, altra storia. Io proporrei la stesura di un nuovo libro “C’era una volta Cosenza”, la città che indubbiamente aveva una lodevole classe dirigente. Purtroppo oggi siamo governati dalla coalizione politica di Nicola Adamo, Luigi Incarnato e Francesco de Cicco che senza colpo ferire sono gli ispiratori, secondo i bene informati, della revoca del vicesindaco Maria Pia Funaro. Cosi vanno le cose a Cosenza, cioè non vanno. La storia continua …………………

Anna Laura Orrico(Cinquestelle) ALLEATA con De cicco-Incarnato-Adamo

Sono lontani i tempi del giustizialismo dei cinquestelle. Nella città di Cosenza, come possono notare tutti, il movimento cinquestelle rappresentato politicamente da Anna Laura Orrico è alleata con Francesco De Cicco, Luigi Incarnato e Nicola Adamo.Adesso sono garantisti, diciamo piuttosto che la fine ingloriosa dell’azienda di Casaleggio e Grillo lascia una situazione a dir poco inconcepibile e terrificante oltre ai rifiuti tossici di un pensiero politico inesistente. Ritorneremo sull’argomento, la storia continua …………

Granata(Legalità Democratica):Caso De Cicco. Franz Caruso, il partito democratico e la moralità politica.

Ecco quando aveva dichiarato il commissario regionale della Lega Francesco Saccomanno, nei giorni scorsi, “poi si dimentica di allontanare dalle amministrazioni soggetti che sono imputati nel processo Rinascita Scott oppure sono stati arrestati per essere considerati presunti prestanomi di boss locali! Ben sappiamo che il soggetto si presume innocente fino alla condanna definitiva. Ma, questo non vuol dire sorvolare su questione gravi”, riferendosi a Franz Caruso e al caso Cosenza Questo articolo ha suscitato la reazione dei capigruppo di maggioranza del consiglio comunale di Cosenza che sicuramente non hanno letto per nulla le considerazioni dell’Avv. Francesco Saccomanno sul concetto di moralità politica. Come tutti sanno io sono stato e sono l’emblema del garantismo nazionale, valori che mi sono pervenuti dal mio grande amico e mentore l’On. Mauro Mellni che io ho sempre considerato la roccia del garantismo nazionale. Per questi motivi mi preme fare alcune riflessioni di carattere giuridico su questa questione. La “scoperta” della necessità di non prendere fischi per fiaschi in fatto di accuse, indagini e processi per reati vari, in particolare quelli contro la Pubblica amministrazione e di non confondere un “avviso di garanzia” con una sentenza passata in giudicato per stabilire chi può e chi non può, chi deve e chi non deve essere “messo fuori” dalle funzioni pubbliche e dalle relative competizioni elettorali, ha fatto venire a galla la grottesca “dipendenza” della politica, dei suoi valori e delle sue norme (in particolare di quelle non scritte) dallo Stato, oramai, di dipendenza, anche culturale dal potere giudiziario e dalla sua devianza, rappresentata dal Partito dei Magistrati. È inutile evocare oggi, nell’era della cultura “telematica” delle “verità” che non sono tali solo perché ci sono scritte su Internet, giudizi come quelli di Benedetto Croce sul “partito degli onesti” e sulla onestà dell’uomo politico che è quella che si concreta nel fare buona politica. Si è preso atto che solo ora, di fronte alla realtà di situazioni di molti loro esponenti, i Cinque Stelle hanno cambiato opinione. Ora sostengono che l’ostracismo politico può e deve essere inflitto solo a seguito di una condanna, magari in primo grado. Questa storia della fissazione dei “gradi” di presunzione di innocenza (o meglio, come ha, per un lapsus, “confessato” un senatore dei 5 Stelle, “presunzione di colpevolezza”) è grottesca al pari, se non di più, dell’iniziale “dogma” grillino degli effetti di un semplice avviso di garanzia. Ci sono delle situazioni, frequenti nella vita politica, nelle quali qualsiasi “fissazione” di norme, di regole, di paletti, è assurda e dannosa e nelle quali una giusta soluzione non è data da pretese comparazioni formali di casi in base e da astratte classificazioni legali. Questa storia della fissazione dei “gradi” di presunzione di innocenza (o meglio, come ha, per un lapsus, “confessato” un senatore dei 5 Stelle, “presunzione di colpevolezza”) è grottesca al pari, se non di più, dell’iniziale “dogma” grillino degli effetti di un semplice avviso di garanzia. Ci sono delle situazioni, frequenti nella vita politica, nelle quali qualsiasi “fissazione” di norme, di regole, di paletti, è assurda e dannosa e nelle quali una giusta soluzione non è data da pretese comparazioni formali di casi in base e da astratte classificazioni legali. È l’essenza dell’etica, dei valori politici che debbono imporsi nella società e nella cosa pubblica, che si ribellano a troppo angusti giudizi in base ad articoli e formule fissi. Si può concepire, anzi si deve farlo, che si combatte una battaglia di moralità attorno ed in favore di una persona accusata di gravissimi delitti. Sissignori: una battaglia di moralità politica. La candidatura (e l’elezione) di Tortora al Parlamento europeo mentre era addirittura “in vinculis” con accuse infamanti, fu una vera e santa battaglia politica e di moralità politica portata avanti dal mio mentore Mauro Mellini. Saccomanno ha posto nel suo intervento una questione di moralità politica nel caso dell’assessore del comune di Cosenza Francesco De Cicco, che per motivi di opportunità politica avrebbe dovuto suggerire la revoca della sua nomina da parte del Sindaco Franz Caruso o le sue dimissioni. Il problema vero è l’esistenza o meno di una forza morale, di principi etici diffusi e di una classe politica che sia nutrita di tali convincimenti. Ecco quello che ha posto il commissario regionale della Lega e su questo è stato avvertito il silenzio assordante del partito democratico, del movimento dei cinquestelle e dei suoi leader regionali e nazionali. Per questi motivi invito l’amico Saccomanno a promuovere un convegno nella città di Cosenza sulla moralità politica e su questi temi non ci possono essere divergenze, ma comunità d’intenti sulla moralità ed etica della politica. Lo dichiara il presidente dell’associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Comune di Cosenza:Dieci consiglieri comunali chiedono la revoca di Luigi Incarnato e Francesco de Cicco.

Avevamo già raccontato questa storia nello scorso articolo:
Secondo le indiscrezioni che circolano nei corridoi di Palazzo dei Bruzi, due consiglieri comunali ex gruppo De Cicco, Daniela Puzzo e Francesco Gigliotti sono transitati nel gruppo dei 7 consiglieri comunali che chiedono le dimissioni di Francesco De Cicco e Luigi Incarnato per i noti problemi giudiziari. Si narrà anche di una coppia di fatto, Francesco De Cicco e Pina incarnato per le prossime regionali che potrebbero mettere fuori gioco il Presidente del consiglio comunale di Cosenza in caso di eventuale candidatura, non cè due senza tre visto che gli ultimi due Presidenti del consiglio comunale di Cosenza eletti sono stati Luca Morrone e Pierluigi Caputo. Diciamo che l’unico politico di spessore in consiglio comunale, di fronte a tanta mediocrità, sia Giuseppe Mazzuca Presidente del consiglio comunale e leader di dieci consiglieri comunali che lo seguono nelle sue giuste battaglie politiche. Secondo alcune indiscrezioni, si è creata una fronda consistente di un gruppo ben organizzato, di dieci consiglieri comunali, che sarebbe in procinto di richiedere a gran voce di revocare dalle loro cariche Francesco de Cicco e Luigi Incarnato. Vedremo cosa farà Franz Caruso sempre più solo e sconsolato, nella sua città e nel contesto dell’area urbana. La storia continua………………

Comune di Cosenza:Fuori Luigi Incarnato e Francesco De Cicco?

Secondo le indiscrezioni che circolano nei corridoi di Palazzo dei Bruzi, due consiglieri comunali ex gruppo De Cicco, Daniela Puzzo e Francesco Gigliotti sono transitati nel gruppo dei 7 consiglieri comunali che chiedono le dimissioni di Francesco De Cicco e Luigi Incarnato per i noti problemi giudiziari. Si narrà anche di una coppia di fatto, Francesco De Cicco e Pina incarnato per le prossime regionali che potrebbero mettere fuori gioco il Presidente del consiglio comunale di Cosenza in caso di eventuale candidatura, non cè due senza tre visto che gli ultimi due Presidenti del consiglio comunale di Cosenza eletti sono stati Luca Morrone e Pierluigi Caputo. La storia continua …………………………………….

Comune di Cosenza:Lavori di manutenzione ordinaria, è rispettato il principio di rotazione ed economicità?

Per quanto riguarda le procedure di Procedura di affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria, è chiaro, quindi, che in ogni affidamento devono essere garantiti il rispetto dei principi di concorrenza, di economicità, di efficienza e di rotazione rispetto agli affidatari dei lavori e che a tali principi è assoggettato il Comune di Cosenza “Ente Pubblico” . E’ da verificare se il Comune di Cosenza negli affidamenti ha rispettato i principi summenzionati. Nel caso di mancato rispetto di detti principi, gli organi preposti del Comune versano in una situazione di violazione di legge e mancata osservanza della legittimità degli atti posti in essere. Nel frattempo il nuovo dirigente alla manutenzione Francesco Giovinazzo, dovrà verificare tutte le procedure poste in essere. La storia continua ……………………………..

Francesco De Cicco populista? No, Assessore in carica.

Come diceva il grande maestro Mauro Mellini l’arte dell’ironia ci sta in politica, perchè utilizzare l’arte del dileggio è la migliore medicina contro la politica populista. Francesco De Cicco populista? No, Assessore in carica. Eppure costui mi sembra che dichiari di non aver partecipato alle riunioni di giunta per due anni, salvo poi percepire una lauta retribuzione di assessore, carica dalla quale non si è ancora dimesso. Vieppiù si è convertito a Franz Caruso e Nicola Adamo per l’offerta di due assessorati.
Infine, dette queste cose,in questi giorni, non si sono affatto sollevate le reazioni dovute alle cazzate di qualche populista di turno. Se si perdesse un po’ di tempo a riprendere, commentare, illustrare, catalogare tutte le baggianate dei populisti se ne potrebbe fare un libro, a metà strada dal libro dell’orrore ed il libro umoristico.
Ma, poverini, sono ignoranti e cretini. Meritano un premio di “comprensione”.
Ecco il “premio di maggioranza” cui nemmeno Leonardo Sciascia aveva pensato.

De Cicco addomesticato da Nicola Adamo.

Francesco De Cicco è il classico politico populista che si prostra ai piedi del padrone di turno. “Unnè cosa da tua”, detto alla cosentina e dovrebbe lasciare perdere di fare politica, che ci farebbe più bella figura. Della politica a De Cicco non gliene frega niente, piuttosto solo lotte per “costringere” il sindaco di turno a concedergli un posticino al sole, per ottenere una lauta retribuzione da assessore. Secondo i bene informati in questi giorni De Cicco è stato addomesticato dal vero Sindaco della città di Cosenza, Nicola Adamo, per il sostegno a Franz Caruso.