Corruzione, Maximiliano Granata assolto con formula ampia dal Tribunale di Cosenza.

Esclusa ogni responsabilità penale per il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.
Oggi, dopo 6 anni, si è concluso con sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, il processo a carico di Granata Maximiliano e Gallo Francesco. Inizialmente i reati contestati erano corruzione elettorale ed abuso d’ufficio, poi la procura aveva modificato l’imputazione nell’ipotesi più grave di corruzione. Il Tribunale, presieduto dal Presidente Ciarcia, in data odierna, ha emesso la sentenza di assoluzione con formula ampia e la stessa Procura, rappresentata dal PM Donatella Donato, aveva avanzato richiesta di assoluzione a seguito della dichiarazione di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. I difensori di Maximiliano Granata,l’Avv. Gianluca Garritano e Angelo Pugliese dichiarano che si è finalmente conclusa la vicenda giudiziaria a carico del Granata, all’epoca destinatario anche di una misura cautelare interdittiva, successivamente annullata dalla Cassazione, con l’esito assolutorio scontato, atteso che nel processo non vi era davvero alcun elemento per sostenere l’ipotesi accusatoria.

Granata(Legalità Democratica):Sull’assoluzione di Mimmo Tallini mai avuto dubbi.

Sull’assoluzione di Mimmo tallini non ho mai avuto alcun dubbio. Questa nuova tendenza o frazione della magistratura sembra, si proponga un unico obiettivo: quello di terrorizzare chiunque eserciti una pubblica funzione: Sindaci, assessori, deputati, amministratori comunali e regionali e di enti vari, funzionari di ogni livello e ciò arrestandone alcuni non per “incoraggiare tutti gli altri” come dicevano i generali francesi(e non solo) che ordinavano le fucilazioni per decimazione, ma per intimidire, rendere malleabili incapaci di ogni resistenza alle intromissioni ed ai voleri e metodi della “casta togata” , l’intera classe politica. Non si tratta di errori giudiziari e neppure di tentativi di imbastire annose persecuzioni. “Fare assaggiare “ il carcere ai politici in quanto tali, tanto piu’ se onesti e diligenti, per creare sgomento in tutta la classe politica, cosi da renderla duttile e ubbidiente, colpire nel mucchio. Non si tratta più di perseguitare alcune persone o magari interi partiti, ma una intera categoria l’ossatura stessa della nazione. Né si dica che l’assoluzione di amministratori arrestati per decimazione siano la prova che la giustizia funziona. Applicare ed invocare il principio dell’indipendenza e della incensurabilità ad atti di autentico terrorismo giudiziario e’ una forma di complicità o, almeno, di connivenza che non fa che screditare l’intera magistratura e danneggiare persino quella sua deformazione in se allarmante, che è il sopravvenire di un partito dei magistrati. Si aggiunga che “ volentieri si presta a chi molto possiede”. Non è da meravigliarsi se in ambienti e sedi giudiziari in cui si verificano certe enormità, vengano fuori e corrano velocemente tra il pubblico voci di complotti addirittura preventivi per dissuadere potenziali candidati in elezioni regionali, che abbiano buone prospettive di successo. Qualcosa come azzoppare nelle scuderie i cavalli all’ippodromo prima di procedere alle scommesse sull’esito della corsa. Liberarci di tutto ciò, volere denunciate e represse certe nefandezze, neutralizzati e sanzionati certi malfattori è necessità vitale per l’intero Paese e non solo per le località dove si abbiano a lamentare cose del genere. Non stare a guardare, non tollerare l’intollerabile. Questo deve essere l’impegno di tutti i cittadini onesti e l’unico modo per sfuggire alla morsa delle intimidazioni e delle costrizioni. Non posso infine tacere sulla dichiarazione di contentezza di Abramo quando all’indomani dell’arresto dichiarava “io aspetto sicuramente che vengano definite le accuse, sono moralmente vicino alla famiglia, alla sua persona, però sono sempre stato distante, molto distante da questo tipo di comportamenti”. Ieri Abramo prendeva le distanze e oggi esprime contentezza per l’assoluzione, ai lettori le considerazioni. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Nicola Morra chieda scusa a Mario Occhiuto.

Nel mese di settembre 2019 Nicola Morra disertava gli incontri perchè Mario Occhiuto era indagato. Ecco cosa scriveva l’Avv. Maximiliano Granata presidente dell’Associazione Legalità Democratica. “In merito alla dichiarazione del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che ha disertato un incontro a Cosenza, presso la sede locale della Confindustria, perché il Sindaco della Città di Cosenza e il Presidente della Giunta Regionale della Calabria sono indagati, mi preme fare alcune considerazioni:
Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non si potrà accettare mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone”. Lo sostiene il Presidente della Associazione Legalità Democratica, Maximiliano Granata.
“Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti».
Si ha il dovere di reagire a questa dichiarazione con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia”.
Si tranquillizzi il Maestro di Filosofia Nicola Morra che nonostante una parossistica presenza in Uffici ed anticamere del Palazzo di Giustizia, in questi ultimi anni, in particolare presso un magistrato, oggi suo consulente presso la Commissione Antimafia, Mario Occhiuto ha tutte le carte in regola per ricoprire la carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. Oggi Nicola Morra dovrebbe chiedere scusa a Mario Occhiuto per le sue dichiarazioni fatte in questi anni. MARIO OCCHIUTO E’ STATO ASSOLTO DALL’INCHIESTA SU RIMBORSOPOLI.