Nicola Morra chieda scusa a Mario Occhiuto.

Nel mese di settembre 2019 Nicola Morra disertava gli incontri perchè Mario Occhiuto era indagato. Ecco cosa scriveva l’Avv. Maximiliano Granata presidente dell’Associazione Legalità Democratica. “In merito alla dichiarazione del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che ha disertato un incontro a Cosenza, presso la sede locale della Confindustria, perché il Sindaco della Città di Cosenza e il Presidente della Giunta Regionale della Calabria sono indagati, mi preme fare alcune considerazioni:
Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non si potrà accettare mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone”. Lo sostiene il Presidente della Associazione Legalità Democratica, Maximiliano Granata.
“Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti».
Si ha il dovere di reagire a questa dichiarazione con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia”.
Si tranquillizzi il Maestro di Filosofia Nicola Morra che nonostante una parossistica presenza in Uffici ed anticamere del Palazzo di Giustizia, in questi ultimi anni, in particolare presso un magistrato, oggi suo consulente presso la Commissione Antimafia, Mario Occhiuto ha tutte le carte in regola per ricoprire la carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. Oggi Nicola Morra dovrebbe chiedere scusa a Mario Occhiuto per le sue dichiarazioni fatte in questi anni. MARIO OCCHIUTO E’ STATO ASSOLTO DALL’INCHIESTA SU RIMBORSOPOLI.

Vincenzo Granata(Lega Salvini Premier):Il 27 Aprile si discuterà,in consiglio comunale,dell’irruzione di Morra negli uffici dell’ASP di Cosenza.

Il giorno 23 Marzo 2021,nella qualità consigliere comunale della città di Cosenza Vincenzo Granata (Lega Salvini Premier), in relazione all’irruzione di Nicola Morra presso gli uffici della centrale operativa dell’ASP, dichiarava:

“Esprimo solidarietà incondizionata e particolare vicinanza al dottor Mario Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene dell’ASP di Cosenza, e a tutti gli altri medici aggrediti, e a tutto il personale sanitario e amministrativo che quotidianamente mette a rischio la propria vita lavorando in prima linea contro il COVID che, per quanto riferito da diversi articoli di stampa, anche di testate nazionali, sarebbero stati delegittimati nell’esercizio della loro preziosa azione di contrasto al Covid, dall’inattesa irruzione, risalente a sabato scorso, negli uffici della Centrale operativa dell’ASP di Cosenza, del Presidente della commissione parlamentare antimafia, il Professore filosofo, Nicola Morra”. Sono queste le parole di Vincenzo Granata (Lega Salvini Premier), Consigliere comunale di Cosenza, in merito alla vicenda dell’irruzione del presidente Commissione parlamentare Antimafia, senatore, Nicola Morra, nell’Asp di Cosenza di pochi giorni fa.

Cosi concludeva:

“Se c’è chi pensa che dedicarsi a certe congreghe di ‘investigatori’ o sceriffi, impedendo a dei medici di compiere il proprio lavoro, il fatto è ancora più grave. L’imbecillità politica – conclude la nota stampa del Consigliere comunale di Cosenza, Vincenzo Granata – è il collante di ogni forma di malvivenza. C’è chi avrebbe il dovere di reagire a fatti e situazioni con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia. A mio avviso il sen. Nicola Morra farebbe bene a dimettersi da tutte le cariche ricoperte”.

Successivamente fu  promossa, giorno 23/03/2021,Una richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale, con all’ordine del giorno la discussione sulla vicenda verificatasi negli uffici della Centrale operativa dell’ASP, blitz di Nicola Morra, il 20 marzo 2021, con riferimento a quanto riportato dalla stampa e, in particolare, dai giornali e tg nazionali, è stata indirizzata al Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo da 13 consiglieri comunali, primo firmatario il consigliere Vincenzo Granata, Presidente della commissione consiliare Ambiente di Palazzo dei Bruzi”.

La richiesta di convocazione urgente dell’assemblea cittadina portava la firma, oltre che di Vincenzo Granata, primo firmatario, anche dei consiglieri Massimo Lo Gullo, Giuseppe d’Ippolito, Anna Rugiero, Francesco Cito, Carmelo Salerno, Andrea Falbo, Fabio Falcone, Antonio Ruffolo, Gaetano Cairo, Maria Luisa Arsì, Luca Gervasi e Annalisa Apicella.

Apprendiamo che tornerà  a riunirsi martedì 27 aprile, alle ore 14,30, nella sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi, il consiglio comunale. Con l’inserimento al  punto 8), la discussione su quanto avvenuto.

Punto 8) Discussione vicenda Covid ASP Cosenza (su richiesta dei Consiglieri Granata, Lo Gullo, d’Ippolito, Rugiero, Cito, Salerno, Falbo, Falcone, Ruffolo, Cairo, Arsì, Gervasi e Apicella del 23/03/2021);

Sicuramente il consigliere comunale della città di Cosenza  e oggi referente della Lega per le elezioni amministrative, come primo firmatario, interverrà sull’accaduto ponendolo all’attenzione dell’intero consiglio comunale, espressione dei cittadini e del territorio.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica) Nicola Morra, Senatore? No! Il vaccinatore della repubblica si traveste da Diabolik .

Secondo il portale locale LaCNews24, infatti, il presidente della commissione Antimafia questa mattina si sarebbe presentato nei locali dell’Usca di Cosenza, tuta nera e cappuccio alla Diabolik a camuffarne l’identità. Per un’ispezione a sorpresa, in seguito alla quale avrebbe lamentato, segnalando il tutto al commissario locale Vincenzo La Regina, la sovrapposizione tra la somministrazione dei vaccini agli over 80 e una campagna di screening su circa 200 soggetti, che causava assembramenti.

Successivamente Morra in un video in cui minimizza il particolare del travestimento, dichiara: “Nessun cappuccio alla Diabolik e nessuna tuta, mi sono coperto per il freddo”.

In una importante Città del Sud, che vanta tradizioni di cultura ed ha visto suoi cittadini onorare importanti ruoli politici, c’è, ad esempio un Senatore del partito grillino che quando non è impegnato a Roma a scaldare il suo seggio a Palazzo Madama, “è di casa” al locale Palazzo di Giustizia, a mendicare attenzione per le sue delazioni contro ogni altro “politico” della Città ed a suggerire inconcepibili (ma talvolta concepibilissime) baggianate pseudo giudiziarie.

Questo signore, apprendo ora dai mezzi d’informazione, sta facendo carriera come vaccinatore della repubblica, travestito da Diabolik .

Cosi vanno le cose. Cioè non vanno.

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

 

Blitz di Morra a Serra Spiga:13 consiglieri comunali, primo firmatario Vincenzo Granata, chiedono la convocazione del consiglio comunale.

Una richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale, con all’ordine del giorno la discussione sulla vicenda verificatasi negli uffici della Centrale operativa dell’ASP il 20 marzo scorso, con riferimento a quanto riportato dalla stampa e, in particolare, dai giornali e tg nazionali, è stata indirizzata al Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo da 13 consiglieri comunali, primo firmatario il consigliere Vincenzo Granata, Presidente della commissione consiliare Ambiente di Palazzo dei Bruzi”.

La richiesta di convocazione urgente dell’assemblea cittadina porta la firma, oltre che di Vincenzo Granata, anche dei consiglieri Massimo Lo Gullo, Giuseppe d’Ippolito, Anna Rugiero, Francesco Cito, Carmelo Salerno, Andrea Falbo, Fabio Falcone, Antonio Ruffolo, Gaetano Cairo, Maria Luisa Arsì, Luca Gervasi e Annalisa Apicella.

Ho già Espresso solidarietà incondizionata e particolare vicinanza al dottor Mario Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene dell’ASP di Cosenza, e a tutti gli altri medici aggrediti, e a tutto il personale sanitario e amministrativo che quotidianamente mette a rischio la propria vita lavorando in prima linea contro il COVID che, per quanto riferito da diversi articoli di stampa, anche di testate nazionali, sarebbero stati delegittimati nell’esercizio della loro preziosa azione di contrasto al Covid, dall’inattesa irruzione, risalente a sabato scorso, negli uffici della Centrale operativa dell’ASP di Cosenza, del Presidente della commissione parlamentare antimafia, il Professore filosofo, Nicola Morra.

Sarebbe stato auspicabile che l’esperienza ed il senso di responsabilità e di stile del Prof. Morra, una volta eletto Senatore, gli facesse abbandonare certi vizietti che tanto hanno a che vedere con l’arroganza del potere e certi strani atteggiamenti. Ma il lupo cambia il pelo e quel che segue.

Vorrei ribadire che il solo fatto che in una città come quella di Cosenza che ha, oltre tutto, tradizioni di cultura e di sensibilità democratiche, si possa concepire un modo simile di fare politica, è cosa agghiacciante.

A mio avviso il sen. Nicola Morra farebbe bene a dimettersi da tutte le cariche ricoperte.

Vincenzo Granata

consigliere comunale

Città di Cosenza

Vincenzo Granata (Lega Salvini Premier), il sen. Nicola Morra si dimetta, da tutto. L’imbecillità politica è il collante di ogni forma di malvivenza.

Vincenzo Granata e Matteo Salvini

Esprimo solidarietà incondizionata e particolare vicinanza al dottor Mario Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene dell’ASP di Cosenza, e a tutti gli altri medici aggrediti, e a tutto il personale sanitario e amministrativo che quotidianamente mette a rischio la propria vita lavorando in prima linea contro il COVID che, per quanto riferito da diversi articoli di stampa, anche di testate nazionali, sarebbero stati delegittimati nell’esercizio della loro preziosa azione di contrasto al Covid, dall’inattesa irruzione, risalente a sabato scorso, negli uffici della Centrale operativa dell’ASP di Cosenza, del Presidente della commissione parlamentare antimafia, il Professore filosofo, Nicola Morra.

Sarebbe stato auspicabile che l’esperienza ed il senso di responsabilità e di stile del Prof. Morra, una volta eletto Senatore, gli facesse abbandonare certi vizietti che tanto hanno a che vedere con la delazione e certi strani atteggiamenti. Ma il lupo cambia il pelo e quel che segue.

Nel frattempo le successive dichiarazioni del Dott. Mario Marino responsabile del centro «visitato» da Morra, continuano ad attribuirgli parenti da vaccinare.

Vieppiù il dottor Mario Marino sta pensando se procedere o meno con una querela. Stasera vado dall’avvocato per mia tutela e valuteremo se ci sono gli estremi per querelare il senatore Morra. Ho già redatto la mia memoria“, ha dichiarato il dirigente dell’Asp. “Non ho inventato nulla, tutto ciò che ho raccontato è la pura verità. Morra si è presentato urlando e chiedendo informazioni per due suoi parenti di cui conosciamo i nomi ma non li comunichiamo per privacy. Mai fino ad ora abbiamo detto che tali nomi corrispondevano a suoceri e/o similari, perché non è compito nostro indagare. Non è venuto a chiedere come si sta sviluppando la vaccinazione degli ottuagenari a Cosenza, ma si è presentato per chiedere come mai questi parenti non erano stati vaccinati“, da quello che si apprende dagli organi d’informazione.

Vorrei ribadire che il solo fatto che in una città come quella di Cosenza che ha, oltre tutto, tradizioni di cultura e di sensibilità democratiche, si possa concepire un modo simile di fare politica, è cosa agghiacciante.

Se c’è chi pensa che dedicarsi a certe congreghe di “investigatori” o sceriffi, impedendo a dei medici di compiere il proprio lavoro, il fatto è ancora più grave. L’imbecillità politica è il collante di ogni forma di malvivenza. C’è chi avrebbe il dovere di reagire a fatti e situazioni con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia. A mio avviso il sen. Nicola Morra farebbe bene a dimettersi da tutte le cariche ricoperte.

 Vincenzo Granata

consigliere comunale

Città di Cosenza

Lega Salvini Premier

Granata(Legalità Democratica):Nicola Morra,Senatore? No! Vaccinatore della Repubblica.

Da quello che  leggiamo su alcuni giornali sulla sfuriata di Nicola Morra per far vaccinare i suoceri,  e che qui si riporta integralmente:

“Anche perché viene il dubbio principale. Morra non è andato lì per verificare il funzionamento o meno della macchina sanitaria, ma per i suoi suoceri. E ci si chiede se ci sarebbe andato lo stesso per persone non legate a lui da parentela.”

“Vorremmo sapere se è vero che la sua scorta si è messa a chiedere documenti alle persone nella struttura. Perché se fosse vero sarebbe gravissimo e meriterebbe una richiesta di spiegazioni dalla catena di comando ministeriale.”

Questa lettura rievocano in me le parole del mio amico e mentore Mauro Mellini, che aveva già individuato il personaggio politico, individuandolo come delatore per i fatti noti avvenuti in questi anni, cosi scriveva di lui:

“Ma altro che portieri-delatori! Abbiamo oggi i Senatori-Delatori, anzi, ad essere più chiari ed espliciti gli “On. Delatori della Repubblica”.
Leggevo la copia di una denunzia del suddetto Prof. Sen. Morra: “Il sottoscritto Nicola Morra, nella sua qualità di Senatore della Repubblica, espone alla Signora vostra, per l’ipotesi che i fatti in questione possono costituire reato etc. etc.”.
Nella qualità di Senatore! Ecco per lui la funzione del Senatore: “ti dico questi fatti e pensaci tu a tirarne fuori un buon sugo di incriminazioni e di sputtanamento”.
Sputtanamento che non è mai mancato in danno di persone denunziate dal Nostro On. Delatore della Repubblica.
Avrei voluto che l’esperienza ed il senso di responsabilità e di stile del Prof. Morra, una volta eletto Senatore, gli facesse abbandonare certi vizietti che tanto hanno a che vedere con la delazione. Ma il lupo cambia il pelo e quel che segue.
Senatore? No! Delatore della Repubblica.” Adesso ha assunto anche un altro ruolo e per questo io aggiungerei, Senatore? No ! Vaccinatore della Repubblica.”

Ritengo che Nicola Morra, per il ruolo pubblico che ricopre, e i componenti della sua scorta debbano chiarire pubblicamente quanto avvenuto negli uffici dell’ASP di Cosenza, in località Serra Spiga . Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Legalità Democratica):Nicola Morra irrompe all’Asp di Serra Spiga, si deve essere sentito un eroe. Un eccellente risultato nella storia dell’Antimafia.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Senatore, è parola che nei secoli ha avuto significati diversi, denominazioni di stati sociali, di funzioni collettive, di cariche individuali (senza o quasi, funzioni). Senatore della Roma Repubblicana, Senatore di Roma (che organizzava le corse dei “berberi”, cavalli senza cavaliere al Corso e riceveva dalla Comunità Ebraica l’omaggio del palio da conferire al vincitore, ripagandolo con un calcio di sprezzo.

Senatori del Regno. Molte prerogative e molta autorevolezza ma scarso potere. E, poi Senatori della Repubblica.
Componenti della “Camera Alta” che, nella versione Italiana odierna più alta dell’altra non è, e che molti vorrebbero abolire. O, come cercò di fare Renzi, di affogarla in una gran pasticcio.
Ma c’è chi del Senato e della carica di Senatore ha una visione tutta particolare, al punto da ritenere di doverla esibire per esporre alla Procura della Repubblica denunzie di delitti o sospetti ed indizi di malefatte più o meno delittuose e più o meno non concepibili.

Nicola Morra ha passato, si direbbe, più tempo nella prima legislatura in cui fu eletto Senatore del Movimento 5 Stelle, a redigere denunzie di fatti da lui ritenuti veri e delittuosi e di sospetti ed indizi di essi e ciò qualificandosi: “il sottoscritto………nella sua qualità di Senatore della Repubblica”, piuttosto che a discutere leggi e provvedimenti.

Nella funzione di Senatore non c’è, però quella di raccogliere prove e voci o sospetti di delitti.
Ma ci sono sempre interpretazioni personali del proprio ruolo. Nicola Morra, benché professore, non pare facesse troppa distinzione tra Senatore e Delatore (brutta parola, malgrado l’assonanza con la carica illustre).
Denunzia oggi sospetta domani. Nicola Morra deve essersi fatto una cultura, per quanto molto personale, in fatto di crimini di organizzazioni criminali e di cose ritenute tali. Questa sua vocazione o aspirazione è stata accontentata nella ulteriore legislatura in cui è stato rieletto Senatore. E’ stato, infatti nominato Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, posto lasciato libero nientemeno che da Rosy Bindi che non è tornata in Parlamento.

Nicola Morra, poteva considerarsi l’uomo simbolo di un rapporto di solidarietà e quasi di reciproca integrazione tra Movimento Cinque Stelle e Magistratura o per dire meglio “Partito dei Magistrati”, quella parte di essa che costituisce veramente un partito forte e, soprattutto,temuto.
L’uomo giusto al posto giusto. Tutto sta nell’intendersi sul significato di giustizia.
Non credo che le cose siano andate ugualmente bene al Senatore Antimafioso nel suo Collegio in Calabria.

Questa mattina di buon ora alle ore 8.41 su alcuni organi di informazione mi appresto a leggere il titolo di un articolo “Cosenza, Nicola Morra irrompe all’Asp di Serra Spiga e se la prende con tutti”, Parole di fuoco per i dirigenti del Dipartimento di prevenzione ai quali gli agenti della scorta chiedono anche i documenti. E uno di loro accusa un malore.

Nicola Morra si deve essere sentito un eroe, nella sua visita inattesa e particolarmente turbolenta presso gli uffici dell’ASP di Cosenza, cosa che ” rientra  nella funzione e nella storia dell’Antimafia”(Sic !), per dirla come il mio grande amico e mentore Mauro Mellini, che utilizzava l’arte dell’ironia.

Ma questo è l’andazzo delle cose. Questa la vocazione (e l’utilizzazione della vocazione) della crema dei nostri Uomini Politici (e, soprattutto, Antipolitici).

Dopo essere uscito per i fatti noti dal gruppo del senato, è chiaro che con questo la carriera parlamentare del Senatore-Delatore è finita. Se non va a trovarsi (tutto è possibile) un altro partito.

Così vanno le cose. Cioè non vanno. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

 

Nicola Morra Delatore della Repubblica, ricordi di un articolo di Mauro Mellini. Io e Mauro non abbiamo El Miedo

Il mio grande amico e mentore Mauro Mellini non e’ piu’ tra di noi dal mese di Luglio dell’anno in corso. Quanti ricordi che si rievocano nella mia mente, sulle nostre discussioni tra Roma e Cosenza. Nelle nostre piacevoli conversazioni estive nel mare incantevole del tirreno cosentino, si ironizzava sulle vicende tragiche della giustizia in Calabria e avevamo individuato una parola spagnola, “El Miedo”, la paura degli amministratori calabresi di alzare la testa di fronte le ingiustizie compiute dal partito dei magistrati.  E’ in questo nostro ragionamento si parlava del noto caso dell'”On Delatore della Repubblica” e Mauro Mellini scrisse alcuni articoli su di lui . Lo incuriosiva molto la figura di questo personaggio politico cosi intento a frequentare il Tribunale di Cosenza e non solo. Oggi Nicola Morra si trova al centro di una rafica di attacchi politici per le sgradevoli dichiarazioni relative ad una grande donna politica calabrese e garantista, Jole Santelli,che oggi non è piu’ tra di noi. Già immagino Mauro Mellini che da lassù con l’ironia che lo contraddistingue tirare fuori dal cilindro un sonetto di Gioacchino Belli, per descrivere il senatore delatore. In onore di Mauro che da lassù mi vede, pubblico un suo articolo su questo modesto personaggio politico.

Il noto Giurista ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura On. Avv. Mauro Mellini interviene sul Caso Nicola Morra :
IL CASO DELL’ “ON. DELATORE DELLA REPUBBLICA”
E’ scoppiato (si fa per dire: anche alle bombe la stampa sa applicare, in certi casi, la sordina) il caso nientemeno che di una nostra vecchia conoscenza, l’attuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il Senatore (ma, come vedremo, dovremmo dire l’”On. Delatore della Repubblica”) Nicola Morra del Collegio di Cosenza.
Avevamo già parecchio tempo fa segnalato la sconcezza di una perenne presenza del Prof. Morra nei locali della Procura della Repubblica di Cosenza ed in particolare negli Uffici di taluni Magistrati.
Che cosa avesse da fare, con tanta assiduità, noi che non abbiamo accesso alle intercettazioni lecite (accesso illecito) né avevamo sistemi illeciti di intercettazioni illecite, non potevamo certo dire. Ma molti elementi comprovavano già allora che tale presenza non era imposta da convocazioni, ma espressione di rapporti di particolare amicizia e collaborazione e, magari, di petulanza.
Oggi leggiamo su varii giornali e ripetutamente che il suddetto Prof. Morra, eletto Senatore, si direbbe per meriti di contiguità, manco a dirlo, nel partito di Casaleggio S.r.l., detto Cinquestelle, a quello dei Magistrati, avrebbe costituito una sorta di rete di indagini su tutte le amministrazioni della Provincia, in particolare quelle non in mano dei Casaleggesi. La sua presidenza dell’Antimafia, quindi, si inquadrerebbe piuttosto nel suo mestiere di mendicante di colloqui con i magistrati della Procura piuttosto che con una sua approfondita ed oggettiva visione del fenomeno mafia. Che di rapporti da leccapiedi di magistrati, alla ricerca del piede giusto ha antica e, magari, non sparita tradizione.
Scrivevamo già allora, quando il Nostro non era ancora Senatore, che se anche in Calabria si dovesse applicare la legge anticorruzione della Regione Siciliana, allora ci si troverebbe di fronte ad un caso in cui sarebbe stata imposta l’applicazione della norma di essa che impone ai portieri degli stabili in cui hanno sede Pubblici Uffici di segnalare alle autorità, credo quelle di P.S. la frequenza inspiegabile di determinate persone negli Uffici siti nel palazzo (Norma ereditata, credo, dall’O.V.R.A.).
Portieri delatori, dunque, piaccia o non piaccia questa qualifica per una categoria di rispettabili lavoratori.
Ma altro che portieri-delatori! Abbiamo oggi i Senatori-Delatori, anzi, ad essere più chiari ed espliciti gli “On. Delatori della Repubblica”.
Leggevo la copia di una denunzia del suddetto Prof. Sen. Morra: “Il sottoscritto Nicola Morra, nella sua qualità di Senatore della Repubblica, espone alla Signora vostra, per l’ipotesi che i fatti in questione possono costituire reato etc. etc.”.
Nella qualità di Senatore! Ecco per lui la funzione del Senatore: “ti dico questi fatti e pensaci tu a tirarne fuori un buon sugo di incriminazioni e di sputtanamento”.
Sputtanamento che non è mai mancato in danno di persone denunziate dal Nostro On. Delatore della Repubblica.
Avrei voluto che l’esperienza ed il senso di responsabilità e di stile del Prof. Morra, una volta eletto Senatore, gli facesse abbandonare certi vizietti che tanto hanno a che vedere con la delazione. Ma il lupo cambia il pelo e quel che segue.
Senatore? no! Delatore della Repubblica.
Mauro Mellini

Elezione Domenico Tallini:Granata(Legalità Democratica),la dichiarazione di Nicola Morra inopportuna.

Avv. Maximiliano Granata

La dichiarazione del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra, in merito a Domenico Tallini impresentabile  come nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, ci  lascia stupiti.

Ma soprattutto questo giudizio, che poi non è tale ed è emesso coprendosi dietro norme non di legge, sarebbe stato emesso nei confronti di Domenico Tallini, cui la legge garantisce il diritto di essere eletto nel suo nuovo ruolo istituzionale. E, quindi è una aperta violazione di ogni norma fondamentale e di principio costituzionale.

Il fatto che un Organo dello Stato dichiari “impresentabili”, in forza di un certo codice di autoregolamentazione (che significa?) soggetti che la legge dichiara e riconosce eleggibili, che possono quindi ricoprire qualsiasi carica, è inopportuna e rappresenta una vera sopraffazione.

È ora di finirla con questa Antimafia che si sovrappone al diritto e alla Costituzione e ci impone personaggi come Morra.

Purtroppo non si può cavar sangue dalle rape. Ma non basta. Le rape sono ovunque e ci stanno soffocando. E non possiamo rimediare facendo finta di non accorgercene.

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Caso Tallini-Raffa “Impresentabili”, Avv. Maximiliano Granata:Antimafia, prevaricazione costituzionale.

La Commissione Parlamentare Antimafia, oggi presieduta dal prof. Nicola Morra, che ha ereditato, ci sarebbero ragioni per affermarlo, virtù della precedente presidente, ha voluto replicare, con l’aggravante di una procedura ancora più tarocca, le prodezze dei tempi della Rosy Bindi in occasione delle elezioni di domenica, nei confronti dei candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria Domenico Tallini e Giuseppe Raffa.

Il vaglio, che, poi, è noto ed arcinoto che non è e non è mai stato un vaglio, ma dato il metodo, solo una “pesca nel mucchio”, tra i candidati alle lezioni di pretesi “impresentabili” è una violazione, oltre tutto, della parità tra i candidati.

Sconcezza vile e stupida, data anche la consuetudine di pubblicare i nomi dei diffamati all’ultimo momento. Ma soprattutto questo giudizio, che poi non è tale ed è emesso coprendosi dietro norme non di legge, sarebbe stato emesso nei confronti di candidati alle elezioni, cui la legge garantisce con il diritto di partecipazione in condizione di parità. E, quindi è una aperta violazione di ogni norma fondamentale e di principio costituzionale.

Il fatto che un Organo dello Stato dichiari “impresentabili”, in forza di un certo codice di autoregolamentazione (che significa?) soggetti che la legge dichiara e riconosce eleggibili, mi pone un dubbio: è stupidaggine o è sopraffazione?

È ora di finirla con questa Antimafia che si sovrappone al diritto e alla Costituzione e ci impone personaggi come Morra.

Purtroppo non si può cavar sangue dalle rape. Ma non basta. Le rape sono ovunque e ci stanno soffocando. E non possiamo rimediare facendo finta di non accorgercene.