Cosenza: Audizione dell’Ing Pietro Cerchiara e Giovanni Iole(Regione Calabria), presso la Commissione Ambiente, presieduta da Vincenzo Granata.

In 3 anni sul territorio comunale sono stati sostituiti 12 chilometri di rete idrica e riparate circa 200 perdite. 400 sono stati gli interventi di rifacimento di derivazioni e allacci, 360 le saracinesche sostituite e 44 gli idranti installati. Sono questi alcuni dei dati forniti dall’ing.Giovanni Ioele, capo struttura del dirigente generale del Dipartimento tutela dell’ambiente della Regione Calabria ed anche direttore dei lavori di ingegnerizzazione della rete idrica di distribuzione urbana e dei lavori di manutenzione straordinaria e infrastrutturazione delle reti funzionali al miglioramento della gestione del servizio di distribuzione idrica e alla riduzione delle perdite già realizzati e in corso di realizzazione nei territori delle 5 città capoluogo di provincia della regione Calabria. L’ing.Ioele è stato audito, insieme all’ing.Pietro Cerchiara,dirigente del settore “Ciclo Integrato delle Acque” della Regione  Calabria, nella Commissione ambiente di Palazzo dei Bruzi, convocata dal Presidente Vincenzo Granata, delegato del Sindaco Occhiuto nell’Autorità Idrica Calabria. Obiettivo della commissione è stato quello di fare il punto sulla situazione dei lavori di ingegnerizzazione della rete idrica del Comune di Cosenza, sugli interventi già realizzati e su quelli che dovranno essere completati. La commissione è stata aperta dall’intervento del Presidente Granata che  ha ribadito la finalità conoscitiva della convocazione “per comprendere – ha detto Granata – il dettagliato stato dell’arte, sotto il profilo sia fisico che idraulico degli interventi e qual è la percentuale di realizzazione dei lavori eseguiti dalla Regione Calabria. Il filo conduttore di ogni ragionamento – ha aggiunto Granata – è la Legge regionale n.18 del 2017 che ha istituito l’Autorità Idrica Calabria anche con l’individuazione del prossimo soggetto gestore”. Vincenzo Granata ha poi colto l’occasione per ribadire la proposta, già lanciata qualche mese fa, della ripresa dei lavori della Diga dell’Esaro che potrebbero risolvere i problemi della carenza idrica anche nella città di Cosenza. Granata ha ribadito la proposta secondo la quale il completamento della Diga dell’Esaro (che prevede l’invaso a monte, con la potabilizzazione a valle ed anche il consolidamento delle paratìe) venga inserito nel piano di investimenti del Recovery Fund. Nel corso della commissione ambiente sono emersi diversi aspetti interessanti, sottolineati sia dall’ingegnere Ioele che dall’ingegnere Cerchiara. Ioele, in particolare, ha sottolineato che “la città andrebbe distrettualizzata in almeno tre comparti: una prima parte che va dal centro storico, attraversa corso Mazzini e arriva ad una barriera ideale che va da corso Fera, fino a Piazza Loreto e Piazza Europa. Un secondo distretto che comprende tutta l’area ad Est del viale Parco e un terzo distretto che include la parte bassa della città e San Vito. Tre aree – ha specificato ancora Ioele – che si cercherà di alimentare rispettivamente con l’Acquedotto del Merone, il serbatoio di Colle Mussano e i serbatoi di San Vito, alimentati dall’Abatemarco”. L’ing.Ioele ha, inoltre, ricordato che ad eseguire i lavori è stata una Associazione temporanea d’imprese, con capogruppo lo studio Lotti di Roma cui successivamente è subentrata una nuova capogruppo. “Nello specifico – ha aggiunto il direttore dei lavori – nel primo anno e mezzo di attività è stata fatta la mappatura della rete idrica della città (250 chilometri di rete) poi un’attività di ricerca delle perdite e di monitoraggio delle pressioni e delle portate in rete e da questo è venuto fuori un modello matematico della rete utilizzato anche per individuare gli interventi da fare”. Ioele ha anche ricordato che su indicazione dell’ufficio tecnico del Comune si è cercato di colmare le lacune sui serbatoi comunali che sono 20, 7 dei quali non hanno misuratori di portata. E’ stato, inoltre, realizzato un nuovo sistema di telecontrollo dei 20 serbatoi cittadini che ha sostituito il precedente che era obsoleto. Ioele ha poi dato conto di un importante esperimento: “siamo andati a verificare durante la notte cosa succede ai serbatoi, in particolare abbiamo aperto completamente le saracinesche e abbiamo alimentato la città durante la notte. L’effetto è stato che la rete ha ricevuto oltre 100 litri al secondo per tutta la notte. Un consumo inspiegabile che non dovrebbe avvenire perché di notte non si consuma tutta quest’acqua. Il sospetto è che le autoclavi condominiali non siano assistiti da sistemi di ritenuta che una volta che l’autoclave si riempie, si blocca automaticamente. Il risultato è che ciascun autoclave, non bloccandosi, continua l’alimentazione dell’acqua e quest’acqua finisce direttamente in fogna. L’idea è quella di procedere ad un censimento sui condomini per avere un riscontro immediato della nostra ipotesi che, se confermata, ci consiglierà nel senso di installare dei contatori nei condomini”. Ioele ha, inoltre, annunciato che a breve partirà la gara per realizzare lo stesso intervento eseguito a Cosenza nei 24 comuni serviti dall’Acquedotto Abatemarco. Cosenza, che rappresenta  la parte finale del lungo acquedotto che parte dal Pollino e arriva in città, potrebbe riceverne un vantaggio diretto “perché – ha spiegato l’ing.Ioele – meno acqua viene persa nei comuni che vengono prima, più acqua potenzialmente arriva a Cosenza. In cantiere – ha concluso Ioele – anche un nuovo intervento di ingegnerizzazione delle reti, finanziato con il Recovery fund, per tutti i comuni della Calabria, con possibilità di richiedere, laddove è stata già fatta, come nei capoluoghi, un nuovo finanziamento di pari entità per un altro lotto di interventi che potrebbe sostituire altri 12-13 chilometri delle reti ammalo rate, per un importo di 8-9 milioni di euro. Dall’Ingegnere Cerchiara, dirigente del ciclo integrato delle acque della Regione Calabria, sono venute altre interessanti indicazioni. “In linea generale – ha detto – l’investimento che la Regione ha programmato sui 5 capoluoghi di provincia è teso ad intervenire sull’ottimizzazione della risorsa idropotabile. Abbiamo una grande quantità di risorsa idrica che però, purtroppo, dalla captazione al rubinetto di casa si disperde notevolmente per la fatiscenza e l’organizzazione delle reti esistenti che sono obsolete, con schemi idrici concepiti in un periodo in cui sia la tecnica che la popolazione avevano esigenze diverse. A Cosenza si sono raggiunti discreti risultati in termini di ottimizzazione. C’è – ha aggiunto Cerchiara – una evoluzione normativa che si sta attuando, con la legge n.18 del 2017, con la quale la Regione ha istituito l’AIC, l’autorità Idrica della Calabria che è l’autorità che dovrà prendere in mano tutta la gestione del servizio idrico integrato”. A questo proposito l’ing.Cerchiara ha chiamato a raccolta tutti i soggetti coinvolti. “Tutti insieme, Regione, Aic e i comuni, devono lavorare in sinergia affinché la legge trovi attuazione nel migliore dei modi. E’ vero che la Regione ha una competenza di alta sorveglianza, ma i protagonisti sono l’AIC e i singoli comuni perché i comuni sono in possesso dei dati fisici ed economici per pervenire all’individuazione della tariffa unica regionale e all’individuazione del gestore unico di tutto il servizio idrico integrato. Se non si compiono i passaggi necessari entro le date stabilite, rischiamo di restare fuori dalla programmazione comunitaria e questo non possiamo permettercelo. La modernizzazione della rete idropotabile, fognaria e depurativa – ha, infine, concluso Cerchiara – dovrà far parte del piano d’ambito che l’Autorità Idrica Calabria dovrà aggiornare e con cui si dovranno prevedere tutte le azioni fisiche ed economiche che da ogni comune dovranno essere messe in atto per poter arrivare ad una rete sempre più moderna e in linea con i tempi”. Ai lavori della commissione ambiente di Palazzo dei Bruzi ha partecipato anche il funzionario comunale Roberto Mirabelli, in rappresentanza del dirigente, arch.Giuseppe Bruno. Mirabelli ha espresso compiacimento sia per la sensibilità e la disponibilità dimostrate dalla Regione Calabria e sia “perché – ha detto – sono state risolte situazioni ataviche che erano ferme da tanti anni. Avremo, ad esempio, un telecontrollo idrico tra i migliori del meridione”. Poi è stata la volta degli interventi di alcuni consiglieri comunali che hanno partecipato attivamente alla discussione. Annalisa Apicella ha suggerito di intervenire, per l’eccesso dei consumi nei condomini, anziché con i contatori condominiali, con i riduttori d’ingresso. Giuseppe d’Ippolito ha riconosciuto “il contributo importante dato dalla Regione alla riqualificazione della rete idrica cittadina. Anche d’Ippolito si è soffermato sulla questione delle perdite a causa degli eccessivi consumi. “Perdiamo quasi 100 litri d’acqua ma li paghiamo – ha detto. Se c’è questo eccessivo consumo, bisognerebbe valutare se si possa apportare qualche miglioria. Un problema grave lo abbiamo sui consumi in quanto non si riesce ad avere contezza dei consumi realmente utilizzati dai diversi condomini, specie quelli un po’ più antichi”. Sull’eccessiva captazione da parte dei condomini si è pronunciata anche Bianca Rende che ha auspicato “che lo scopo dell’installazione dei contatori sia finalizzato ad una diagnosi completa e puntuale delle situazioni di dispersione idraulica e non si traduca in un maggior addebito di costi perché questo sarebbe quasi persecutorio nei confronti dei cittadini. Sarebbe giusto prevedere l’obbligo di adottare sistemi di contenimento e riduzione degli sprechi”. A chiudere gli interventi, Massimo Lo Gullo: “l’acqua è come la sanità. L’acqua è un bene indispensabile per ogni cittadino e per ogni famiglia. La carenza idrica in città è un problema atavico. La situazione è migliorata con l’amministrazione Occhiuto”.