Calabria, Salvini: De Magistris, un sindaco fallito.

Luigi De Magistris

Vi pare che i calabresi abbiano bisogno di un fallito sindaco di Napoli? Uno che va via da quella città perché i napoletani non lo vogliono più vedere e va in televisione a spiegare ai calabresi cosa devono fare. È incredibile». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini concludendo a Zambrone gli Stati generali della Lega in Calabria facendo riferimento alla candidatura di De Magistris.

Granata (Legalità Democratica): Non conviene perdere nemmeno un minuto su De Magistris che parla di cose di cui non capisce nulla.

E’ sconcertante che apra ancora bocca un sedicente Sindaco che è l’espressione del piu’ grande disastro amministrativo d’Italia: quasi tre miliardi di Euro di debiti, i tributi più alti d’Italia, trasporto pubblico distrutto. Il modello Napoli di De Magistris è fallito, bocciato anche dai sondaggi. La Calabria non ha bisogno di questi personaggi, ma di una nuova classe dirigente locale di buona volontà, in grado di  risollevare le sorti della nostra aspra e amata Calabria. In un momento così serio per la Calabria, mi imbarazza perdere anche un minuto su chi parla di cose di cui non capisce nulla, e addirittura vuole candidarsi a governatore della Regione Calabria. La cosa che piu’ colpisce e che di fronte a una Regione devastata da problemi annosi e complessi, lo vediamo sempre nella trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti a fare il commentatore televisivo come se fosse a teatro, parlando solo di ndrangheta e malasanità, senza indicare alcun percorso e programma amministrativo,  per la risoluzione delle problematiche presenti sul territorio. Parla uno che non ha fatto nulla di nulla nella sua città, che ha amministrato per dieci anni. Ciò detto, concentriamoci sulle questioni serie e drammatiche che abbiamo davanti a noi. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Granata (Legalità Democratica): Non è l’Arena, De Magistris e Giletti gettano solo fango sulla Calabria.

Dopo aver visto l’ennesima trasmissione patetica ,Non è l’Arena, di Massimo Giletti, i calabresi hanno potuto constatare  le ennesime  sceneggiate napoletane di Giletti e De Magistris a cui si è aggiunto il prof Morra. Del senatore Morra di nostra vecchia conoscenza, abbiamo da dire che dalla trasmissione si evince  che la sua presidenza dell’Antimafia, quindi, si inquadrerebbe piuttosto nel suo impegno paragiudiziario, anziché nell’ oggettiva visione del fenomeno mafia.

Da piu’ mesi questo programma getta solo fango sulla Calabria parlando solo di ndrangheta o di malasanità, ospitando il Sindaco di Napoli che non solo si propone di governare la Calabria, ma ambisce a farlo, come chiarito nel post, a partire dal «modello Napoli».

Fin qui tutto bene, perché come dicono gli spagnoli cada quien puede hacer de su culo un papalote , «ciascuno può fare del suo deretano un aquilone», cioè è libero di disporre come più gli aggrada di se stesso, sognando anche di compiere le imprese sulla carta più improbabili.

Bisogna ricordare al buon Giletti, che i calabresi non hanno l’anello sul naso e sanno bene che il  modello della città di Napoli, proposto dalla giunta arancione è miseramente fallito. Se più di sei napoletani su dieci giudicano negativa la qualità della vita a Napoli, è perché il sistema dei trasporti non funziona, il patrimonio immobiliare è gestito in maniera irrazionale, la manutenzione è insufficiente e le periferie sono abbandonate al loro destino. In altre parole, la qualità dei servizi offerti ai residenti e alle imprese è pessima nonostante le imposte locali abbiano raggiunto livelli esorbitanti. Qui non si può fare a meno di ricordare come il Comune di Napoli sia un ente in pre-dissesto finanziario che, durante l’amministrazione de Magistris, ha visto lievitare il disavanzo fino a due miliardi e 613 milioni di euro e il debito complessivo fino a quasi quattro miliardi. E del piano per il miglioramento dei servizi, annunciato a fine agosto da Dema, ovviamente, non c’è ancora traccia. Il modello Napoli di De Magistris è fallito, bocciato anche dai sondaggi.

La Calabria non ha bisogno di questi personaggi, ma di una nuova classe dirigente locale di buona volontà, in grado di creare di risollevare le sorti della nostra aspra e amata Calabria. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Carlo Tansi: Chi l’ha visto?

Carlo Tansi dichiara che ha trascorso la sua adolescenza con il rock dei Pink Floyd, dei Dire Straits, dei Genesis, dei Cure, di Sting e dei Queen che ha alternato alla musica classica. Poi all’improvviso in tarda età, ha deciso di guidare un movimento politico per cambiare la Calabria. All’improvviso irrompe nella scena politica De Magistris e il buon Tansi si inchina al nuovo leader polico. Di fatto Tansi sparisce completamente dal dibattito politico calabrese. Carlo Tansi, chi l’ha visto? forse ascolterà il rock dei Pink Floyd,che tanto gli piaceva quando era ragazzo. A futura memoria politica .

Carlo Tansi, Luigi De Magistris e il giorno della marmotta.

Spesso il ricorso ad un salvifico risolutore calato dall’alto serve solo a nascondere un imbarazzante vuoto programmatico o a coprire conflitti interni ai partiti.
In quel contesto irruppe con prepotenza de Magistris, allora esponente di un partito fondato da un altro famoso pubblico ministero Antonio Di Pietro, le cui ambizioni politiche si frantumarono contro il principio di realtà.
Non vorrei che fossimo destinati a rivivere sempre gli stessi eventi come i protagonisti del film “Il giorno della marmotta”.

La Calabria non merita certamente il populismo di Tansi e De Magistris. La nostra Regione  ha bisogno, invece, degli amministratori del fare in grado di risollevare le sorti della Calabria.

Regionali, caro Carlo Tansi il destino dei calabresi lo decidono i calabresi, non siamo una colonia napoletana.

De Magistris ha perso completamente il sostegno dei suoi concittadini. A decretare un tale fallimento, nel comune di Napoli, è certamente la scarsa qualità dei servizi: dai trasporti pubblici alla raccolta differenziata. Le società partecipate sono in deficit, il Comune spende 130 euro a tonnellate per trasportare i rifiuti in Olanda e le tasse comunali hanno raggiunto i livelli massimi. “Un fallimento totale“. Ai tempi di Jervolino in una città di un milione di abitanti circolavano 600 bus, oggi ne girano poco meno di 100. Oggi i napoletani attendono un’ora e venti alla fermata dell’autobus”. Infine Luigi De Magistris, primo cittadino di Napoli finisce il suo mandato lasciando un buco di bilancio di 2,7 miliardi di euro. La Calabria ha bisogno di un Sindaco della Calabria e non di un Sindaco napoletano che non conosce assolutamente i problemi della nostra regione. Molti sostenitori e candidati alle ultime elezioni regionali hanno abbandonato il movimento di Carlo Tansi che oramai è in caduta libera. Vorrei ricordare a Carlo Tansi, che in fondo mi fa tenerezza, perché non riesce a comprendere le dinamiche politiche calabresi, il destino dei calabresi lo decidono i calabresi e noi non siamo una colonia napoletana. Noi siamo un’altra storia. Lo dichiara il presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Città di Cosenza.Ennesimo Flop del tandem CarloTansi-De Magistris .

Città di Cosenza. Luigi De Magistris

E’ bene ricordare che la Calabria è terra di illustri giuristi. Cio’ purtroppo, conta oggi poco, si è soppresso il significato di questo dato storico. Quello che bisogna ricordare ai calabresi, perchè voi tutto lo spaete e lo patite nella vostra vita quotidiana, che la Calabria è terra di grandi quotidiane, intollerabili ingiustizie.Questa piccola premessa per evidenziare che la città di Cosenza, comunità di grandi giuristi, non si sarebbe mai prestata ad accogliere Tansi e De Magistris. Non possiamo che constatare l’ennesimo flop dell’inesistente Carlo Tansi e di Luigi De Magistris, già appartenente al partito dei magistrati.

Carlo Tansi in caduta libera:Tutti in fila per De Magistris.

Ancora defezioni nelle liste del leader di Tesoro Calabria. Dopo l’addio di Giovanni Primerano è la volta della donna più votata nel collegio Calabria centro: «Il problema è lui, non de Magistris». Giusy Militano lascia: «Fa tutto da solo, me ne vado».Il mese scorso, uno dei candidati regionali per la lista del collegio area centrale, il medico otorinolaringoiatra Giovanni Primerano, si è defilato sbattendo la porta, che fa seguito anche a quello di un altro candidato Rita De Lorenzo che ha  riferito la totale assenza, all’interno di Tesoro Calabria, di Trasparenza, di Democrazia e di Coerenza. Secondo i bene informati Carlo Tansi nell’arco di due mesi sembra destinato a scomparire dallo scenario politico calabrese. Secondo alcune indiscreziono a breve ci saranno nuovi clamorosi abbandoni.

 

Luigi De Magistris scarica Carlo Tansi e sceglie Mimmo Lucano.

Mimmo Lucano

Secondo alcune indiscrezioni, sembra continuare la guerra politica tra le due anime dello schieramento populista, in vista delle prossime consultazioni elettorali regionali in Calabria, quella di Luigi De  Magistris e Carlo Tansi.

Mimmo Lucano rispondendo ad una intervista a questa domanda, ha risposto.

Sarà candidato capolista in tutte le circoscrizioni. Come mai questa scelta?

“Non l’ho chiesto io e la cosa quasi mi imbarazza. Anche da sindaco non mi sono mai sentito “il primo cittadino”, ma il portavoce di tutti, anzi soprattutto degli ultimi. La mia è una candidatura che è stata voluta dal basso. E più basso di me in questo momento non si può”.

Questa la risposta di Mimmo Lucano che sarà capolista in tutte le circoscrizioni.

E’ proprio il caso di dire che Luigi De Magistris scarica Carlo Tansi e sceglie Mimmo Lucano.

Avv. Maximiliano Granata(Legalità Democratica).De Magistris non conosce i problemi della Calabria, non siamo una colonia di Napoli.

Le mie opinioni sul partito dei magistrati sono note a tutti. Io non sono mai stato e non sarò mai un giustizialista e non ho grande considerazione dei magistrati da un punto di vista amministrativo, specialmente per chi viene da fuori regione e non conosce assolutamente i suoi  problemi . Al di là dell’appartenenza politica, gli artefici del proprio destino siamo noi , che siamo validi amministratori e lo abbiamo dimostrato sul campo. Rifletto spesso su alcune riflessioni del mio mentore Mauro Mellini quando dichiarava “Quell’altra parte, ancora minoritaria, della magistratura “scalpitante”, degli assatanati antimafia e anticorruzione in cerca di popolarità populista in funzione dei suoi miraggi elettorali è anch’essa “Partito dei Magistrati”. Direi che è la “corrente della scorciatoia” di tale partito. La più visibile, oramai, credo persino da Berlusconi. E dai Sabino Cassese. Meglio di niente (per ciò che riguarda la capacità di rendersene conto, non certo per l’esistenza stessa di tale corrente).Ma per chi voglia difendersi dall’invadenza delle toghe, se è ridicolo chiudere gli occhi di fronte ad un Di Matteo, a un Grasso, a un de Magistris, a un Emiliano etc. non è certo sufficiente che taluno li apra solo per fare i conti di quanti sono i magistrati italiani “fuori ruolo” (e magari “fuori binario”) per incarichi “politici” e, magari, per discutere se possano pretendere o non di “rientrare” a fare il loro mestiere. Occorre, certo, guardare alla punta dell’iceberg, a patto di non ignorare che la gran parte del ghiaccio (o della melma) è sotto l’acqua del mare. Con Mauro Mellini ci saremo messi a sorridere di fronte al pensiero nel vedere qualche amministratore colonizzato dal partito dei magistrati. Le idee di Mauro camminano sulle nostre gambe e su questo interverremo in campagna elettorale. Se si perdesse un po’ di tempo a riprendere, commentare, illustrare, catalogare tutte le baggianate dei populisti giustizialisti (e, in fatto di giustizia, quelle di certi magistrati ) se ne potrebbe fare un libro, a metà strada dal libro dell’orrore ed il libro umoristico.
Ma, poverini, sono ignoranti e cretini. Meritano un premio di “comprensione”.
Ecco il “premio di maggioranza” cui nemmeno Leonardo Sciascia aveva pensato. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .