Occhiuto sull’inchiesta di Roma: «Ho la coscienza a posto»

Mario Occhiuto

Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto commenta la richiesta di rinvio a giudizio formulata nei suoi confronti, e non solo, dalla procura di Roma.

«Sono sicuro in coscienza di non aver commesso alcun reato che mi viene contestato», afferma il sindaco Mario Occhiuto in merito alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma riguardo all’inchiesta che lo vede coinvolto insieme, fra gli altri, all’ex ministro Corrado Clini.

«Siamo ancora in una fase procedimentale nella quale gli elementi istruttori non sono valutati con il rigore della certezza, ma sono convinto che nelle successive fasi processuali sarà riconosciuta la mia estraneità ad ogni ipotesi accusatoria» conclude il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

Granata (Lega): “Tribunale di Cosenza”, richiesto un incontro con il Ministro della Giustizia Bonafede .

Tribunale di Cosenza

Granata Lega : “ Tribunale di Cosenza” , non si puo’ istituzionalizzare il  pettegolezzo e dare rilevanza ad  una giustizia del sospetto. Richiesto un incontro con il Ministro della Giustizia Bonafede .

Nove deputati Cinquestelle interrogano il ministro della Giustizia, Bonafede, circa le voci strane di inchieste affossate o ostacolate nella procura cosentina e chiedono addirittura  l’invio immediato di uomini del ministero . Nello specifico  i deputati Cinquestelle precisano quindi «di aver segnalato al ministro le informazioni diffuse, in merito a quanto successo all’interno della procura cosentina su inchieste che coinvolgono la pubblica amministrazione, insieme ad alcune indagini finite nel nulla. Queste notizie, oramai di dominio pubblico, gettano discredito – continuano i Cinquestelle – sul funzionamento della procura del Tribunale di Cosenza.

In qualità di consigliere comunale della Lega nella città di  Cosenza, in una lettera inviata all’On. Domenico Furgiuele segretario regionale della Lega Calabrese, al ministro della Giustizia On. Avv. Alfonso Bonafede e al sottosegretario della Giustizia On.  Avv. Jacopo Morrone, ho richiesto un incontro per discutere della  situazione relativa al tribunale di Cosenza.

In primo luogo non si comprende da quale mezzo d’informazione locale provengano tali notizie, ma poi soprattutto vorrei portare alcuni elementi utili alla discussione sul piano giuridico, rispetto alle valutazioni approssimative e generiche che invocano la presenza di ispettori dell’ufficio  contenzioso e disciplina “magistrati” di Via Arenula .

Ricordo a me stesso e agli alleati del movimento cinquestelle sul piano nazionale, dove esistono varie anime, comprese quelle che non appartengono al giustizialismo di un noto senatore cosentino, notoriamente vicino alle posizioni del magistrato leader della corrente autonomia e indipendenza, alcuni principi giuridici .

I principi fondamentali delle garanzie costituzionali, della civiltà del processo penale sono stati “ aggirati” con una costante interpretazione riduttiva degli effetti: calpestati e sostituiti con il mito dell’efficacia. Efficacia di “lotta”, capacità di danneggiare il “nemico”, anche a costo di non risparmiare gli innocenti e i loro diritti .

Da consigliere comunale della Lega, rilevo che nella città di Cosenza non si puo’ istituzionalizzare il  pettegolezzo e dare rilevanza ad  una giustizia del sospetto, attraverso l’uso di giornali online, ampiamente conosciuti in città e che vengono utilizzati per aprire inchieste giudiziarie ed avviare indagini .

Ritengo invece che i parlamentari della maggioranza si debbano impegnare sulla effettiva realizzazione della separazione delle carriere e sul giusto processo .

    Il consigliere comunale

         Città di Cosenza

                 Lega

      Vincenzo Granata

Cosenza 21.07.2018