Granata(Valle Crati):Dopo l’inchiesta “Operazione Fangopoli” sugli Impianti di trattamento, l’Arpacal controlli il trattamento dei rifiuti che vengono conferiti.

Dopo l’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro “Operazione Fangopoli”, mi preme fare alcune considerazioni: Il rifiuto urbano indifferenziato raccolto dai cassonetti deve passare, prima di essere smaltito in discarica, attraverso un impianto di trattamento (o un TMB o un trito vagliatore con successiva bioessiccazione). Questi macchinari trasformano il rifiuto urbano (famiglia di codice CER 20) in rifiuto speciale che, al netto della parte secca, risulta essere: scarti (CER 191212) e parte di rifiuti urbani e simili non compostata (CER 190501) o compost fuori specifica (CER 190503). Quando un impianto di trattamento funziona bene e quando la parte umida residua ha il tempo necessario per stabilizzarsi affinché l’indice di respirazione dinamico scenda al disotto di 1.000 mgO2/kgSVh, cosi come previsto per legge. L’Arpacal effettui con estrema urgenza con dei sopralluoghi e verifiche documentali, ma anche di verifiche analitiche e laboratoristiche, la funzionalità e l’efficacia dei trattamenti attuati dagli impianti di trattamento meccanico- biologico di tutta la regione per controllare l’indice di respirazione dinamico e il trattamento dei rifiuti che corrispondono ai codici CER in uscita. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Valle Crati),FIUME BUSENTO: Servono immediate verifiche e controlli del concessionario Kratos e del commissario dell’Arpacal Generale Emilio Errigo.

Il Busento è uno dei maggiori fiumi calabresi: nasce dal monte Serratore, nel comune di Domanico (CS) e percorre 36 km prima di confluire nel fiume Crati, nel centro storico di Cosenza. Dopo aver scoperto la presenza di una fuoriuscita di liquami nella zona del Ponte Mario Martire-Fiume Busento, nella città di Cosenza, e denunciato immediatamente alla procura della repubblica quanto riscontrato, a mio avviso, serve un intervento con un piano d’azione comune con Arpacal per bloccare definitivamente gli scarichi illeciti. Non possiamo consentire che a sopportare le conseguenze dell’incuria e degli interessi di uomini senza scrupoli è il fiume Busento, inquinato da sversamenti di liquami. Nella prossima settimana chiederò al commissario dell’Arpacal, Generale Emilio Errigo, di fare un piano d’azione congiunta per denunciare i delinquenti ambientali che inquinano il Fiume Busento. Richiederò al Direttore tecnico Ing. Oreste Citrea e alla socieaà Kratos s.c.a.r.l. di percorrere tutto il fiume Busento, partendo dal ponte Mario Martire di Cosenza, per identificare eventuali scarichi non conformi alla norma, in raccordo con l’Arpacal guidata dall’eccellente Generale Emilio Errigo. Chiederò inoltre al Generale di assistere congiuntamente a codesto Presidente, insieme alla struttura del Consorzio Valle Crati – Kratos ai relativi sopralluoghi. Ad avviso del Presidente del Consorzio Valle Crati, la pacchia è finita per i delinquenti ambientali che inquinano il territorio. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Valle Crati): Impianti di trattamento, l’Arpacal controlli il trattamento dei rifiuti che vengono conferiti.

Il rifiuto urbano indifferenziato raccolto dai cassonetti deve passare, prima di essere smaltito in discarica, attraverso un impianto di trattamento (o un TMB o un trito vagliatore con successiva bioessiccazione). Questi macchinari trasformano il rifiuto urbano (famiglia di codice CER 20) in rifiuto speciale che, al netto della parte secca, risulta essere: scarti (CER 191212) e parte di rifiuti urbani e simili non compostata (CER 190501) o compost fuori specifica (CER 190503). Quando un impianto di trattamento funziona bene e quando la parte umida residua ha il tempo necessario per stabilizzarsi affinché l’indice di respirazione dinamico scenda al disotto di 1.000 mgO2/kgSVh, cosi come previsto per legge. L’Arpacal effettui con estrema urgenza con dei sopralluoghi e verifiche documentali, ma anche di verifiche analitiche e laboratoristiche, la funzionalità e l’efficacia dei trattamenti attuati dagli impianti di trattamento meccanico- biologico di tutta la regione per controllare l’indice di respirazione dinamico e il trattamento dei rifiuti che corrispondono ai codici CER in uscita. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.