Granata(Valle Crati):Dopo l’inchiesta “Operazione Fangopoli” sugli Impianti di trattamento, l’Arpacal controlli il trattamento dei rifiuti che vengono conferiti.

Dopo l’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro “Operazione Fangopoli”, mi preme fare alcune considerazioni: Il rifiuto urbano indifferenziato raccolto dai cassonetti deve passare, prima di essere smaltito in discarica, attraverso un impianto di trattamento (o un TMB o un trito vagliatore con successiva bioessiccazione). Questi macchinari trasformano il rifiuto urbano (famiglia di codice CER 20) in rifiuto speciale che, al netto della parte secca, risulta essere: scarti (CER 191212) e parte di rifiuti urbani e simili non compostata (CER 190501) o compost fuori specifica (CER 190503). Quando un impianto di trattamento funziona bene e quando la parte umida residua ha il tempo necessario per stabilizzarsi affinché l’indice di respirazione dinamico scenda al disotto di 1.000 mgO2/kgSVh, cosi come previsto per legge. L’Arpacal effettui con estrema urgenza con dei sopralluoghi e verifiche documentali, ma anche di verifiche analitiche e laboratoristiche, la funzionalità e l’efficacia dei trattamenti attuati dagli impianti di trattamento meccanico- biologico di tutta la regione per controllare l’indice di respirazione dinamico e il trattamento dei rifiuti che corrispondono ai codici CER in uscita. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.