Tortora:Il Caso dell’impianto di San Sago,potrebbe finire in Procura,all’attenzione del Dott. Gratteri.

Dopo il parere negativo del 23/02/2023 del responsabile di settore del Comune di Tortora sul riesame dell’AIA per “Impianto di eliminazione di rifiuti pericolosi e non” sito in loc. San sago di Tortora (CS) Ditta Co.Gi.Fe. srl, giorno 31 maggio dovrebbe chiudersi la conferenza dei servizi decisoria ai fini della successiva autorizzazione. Il Comune di Tortora esprime parere negativo per una serie di motivi tra cui “dal raffronto tra le planimetrie allegate alla VIA di cui al DDg 6630/2005 e quelle allegate all’AIA di cui al DDG 1576/2009 e all’istanza di riesame, non vi è conformità”. Nella moltitudine di motivi rappresentati, si specifica che l’area è gravata da vincoli sia inibitori che tutori e precisamente vincolo paesaggistico, vincolo sismico, vincolo idrogeologico, vincolo boschivo, misure di salavaguardia e prescrizioni PAI/PGRA/PGA.Secondo i bene informati il caso dell’Impianto di San Sago potrebbe finire presto in procura all’attenzione del Dott. Gratteri. Seguiremo la vicenda con attenzione, la storia di San Sago continua ……………………..

L’ambiente puzza.Parte da Tortora la rivoluzione ambientale in Calabria.

L’ambiente puzza. Non in senso metaforico, cosa sulla quale molti cominciano ad essere d’accordo con noi. Puzza in senso letterale.Nella Regione Calabria, nubi plumbee che arrivano dal passato, giganteschi punti interrogativi sul futuro e un presente fatto di incertezze e confusione amministrativa.L’emergenza finisce per ingrassare portafogli e discariche in mano al cartello dei privati che ha portato il costo di conferimento dei rifiuti a quasi 400 euro a tonnellata.“Un cartello dei privati che ormai ha reso la Calabria la pattumiera d’Italia; e l’impianto di San Sago ne è un altro tassello”. Rifiuti speciali e pericolosi che non sono “calabresi” ma che giungono da altre regioni per essere qui trattati qui in Calabria e che in alcuni impianti già sversano nel nostro mare.Ovviamente, San Sago in questi giorni è al centro del dibattito. Bisogna scongiurare in Calabria l’inquinamento del nostro territorio a beneficio del guadagno del cartello dei privati.La lotta all’inquinamento si combatte, solo se si combatte il cartello dei privati. Parte da Tortora la rivoluzione ambientale in Calabria.Vi è di più di Antonio Iorio,Sindaco di Tortora,abbiamo da precisare che, se non avessimo verso di lui altri motivi di stima e di considerazione, ci basterebbe il fatto che contro di lui si scatena il cartello dei privati, per tributargli la nostra stima e la nostra solidarietà.

Calabria:Potrebbero essere autorizzate 12 autocisterne di petrolio al giorno nell’alto Tirreno cosentino,lo denuncia Italia Nostra.

Come dichiara un consigliere regionale in una sua interrogazione “Nel 1992 il Comune di Tortora (Cosenza) ha rilasciato un’autorizzazione per un impianto privato per il trattamento dei rifiuti liquidi speciali non pericolosi. L’impianto è stato realizzato sulla sponda calabrese del fiume Noce, che divide la Calabria dalla Basilicata, in contrada San Sago;
-la struttura nasce oltre 30 anni fa come impianto pubblico autorizzato al trattamento dei reflui urbani comunali e nel corso degli anni viene riconvertito ad impianto privato autorizzato, appunto, al trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non. L’impianto dovrebbe trattare svariate tipologie di rifiuti speciali liquidi e fangosi provenienti da industria tessile, chimica, meccanica, conciaria, macelli, lavanderie industriali, tintorie, stamperie, industria del legno, industria dei detersivi, etc., nonché percolati prodotti dagli impianti di discarica. Pertanto è una piattaforma industriale che ha avuto nel corso degli anni una radicale modifica della sua destinazione d’uso senza una sostanziale evoluzione tecnologica, collocata in un’area a forte vocazione turistica che, a distanza di 30 anni dalla nascita, appare oggi del tutto inidonea ad ospitare un impianto di questo tipo e con queste funzioni; L’AIA è stata sospesa dal dipartimento ambiente della Regione Calabria in data 20 dicembre 2013 e a tutt’oggi l’impianto non è funzionante. L’impianto era autorizzato con AIA del 2009 a trattare rifiuti riferiti a 322 codici CER molti dei quali rifiuti pericolosi, tra cui il petrolio, e scarica nel torrente Pizinno che, dopo un brevissimo tragitto confluisce nel fiume Noce. Questo, a qualche chilometro di distanza, ha la foce a confine tra la Calabria e la Basilicata tra i comuni di Tortora, Praia a Mare e Maratea, località rinomate in tutt’Italia per la loro vocazione turistica e per la presenza di ben sei Zone Speciali di Conservazione lungo la costa dei rispettivi territori comunali;” . L’ 11 ottobre 2022 è stata riconvocata la Conferenza dei Servizi decisoria per ultimare il procedimento per il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per la riapertura dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non in località San Sago del comune di Tortora (CS) con scarico nel torrente Pizinno, quindi nel fiume Noce e poi nel mare. Vorremmo veramente sbagliarci, ma dopo il parere favorevole della Regione Basilicata sulla valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A),
Secondo Italia Nostra
“E così, dopo nove anni di chiusura, avremmo nuovamente un impianto, dalle preoccupanti vicissitudini, a poca distanza dal mare , che senza alcuna modificazione impiantistica rispetto al 2005 sarebbe autorizzato a trattare circa 322 tipologie di rifiuti urbani ed industriali tra i quali, in buona parte, rifiuti contrassegnati come pericolosi nel catalogo europeo dei rifiuti.
Nell’ Autorizzazione Integrata Ambientale troviamo scritto che l’impianto è autorizzato a trattare 300 metri cubi di rifiuti liquidi e fanghi al giorno (ovvero 300 mila litri) per un totale di 110 mila metri cubi all’anno (ovvero 110 milioni di litri) e poi riversare in ambiente rifiuti innocui.
Ed inoltre, considerato, ad esempio, che un’autocisterna ha una portata media di 25 mila litri, si autorizzerebbe l’impianto a trattare il contenuto di 12 autocisterne di petrolio al giorno, come previsto dal codice CER 130702 autorizzato, e poi riversare in ambiente reflui innocui”. Nel frattempo nella manifestazione spunta anche Alfredo Iorio, di origini calabresi e già candidato a Sindaco di Roma e volto noto della destra romana. Seguiremo la vicenda con attenzione, la storia continua ……………………………