Granata(Legalità Democratica):Il caso Marcello Manna e la giustizia distruttiva di ogni sospettato.

Il caso Marcello Manna mi induce ad alcune riflessioni: La funzione giudiziaria, dunque, concepita dalla Magistratura italiana come attività preminentemente politica. Che mira ad un risultato ultimo della imposizione del potere giudiziario su ogni altro. Compreso quello legislativo. Del resto le prediche dei Davigo, dei Gratteri, dei Di Pietro, di un Ingroia (quando è lucido), sono una tipica attività di partito. E una tipica attività di partito è il dividersi e contrapporsi in “correnti”.
Per anni sono partiti dalle Procure lampi e tuoni contro la corruzione della politica, con invocazioni di mezzi legislativi che conferissero ai magistrati, di fatto, un potere discrezionale di punire tutto ciò che nell’Amministrazione “non va”. Finalità di lotta, quindi, non di obiettiva giustizia.
Le prediche dei Davigo, dei Gratteri, dei Di Matteo, dei Caselli, il fantasma della mafia agitato ogni volta che qualche ostacolo si profilava per questi paladini dell’abuso, la complicità di una stampa di pennivendoli tirapiedi, si concretavano e si concretano nella giustizia distruttiva di ogni “sospettato”. Questa la devianza della giustizia. Questo “Partito dei Magistrati” ha trovato spazio e facile vita per la stoltezza e la volontà di “non compromettersi” di un po’ tutte le forze politiche. Ma negli ultimi anni, dopo che questo tipo di giustizia era stata sostenuta dalla Sinistra e dal Partito Comunista Italiano si è profilato un legame, una simbiosi tra il Partito dei Magistrati ed il clan dei Casale(gge)si, il cosiddetto Movimento 5 Stelle.
P.S.: Esponenti dell’Associazione Magistrati hanno parlato e parlano di una “questione morale”. Questione morale tra i magistrati è di per sé questione politico-istituzionale. E quella del nostro sistema giudiziario è questione politica fondamentale. Si tratta di vedere se ad una Repubblica Democratica si sia stabilmente sostituita una Repubblica di abusatori della giustizia.Lo dichiara il presidente dell’associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

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