Sacal:La verità di Abramo,Nino Spirlì sapeva tutto.

fonte lac news
Già nel corso di quel faccia a faccia si era fatta strada l’ipotesi di un intervento diretto della Regione Calabria. Unico ente, assieme alle Camere di Commercio di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza a ricapitalizzare la propria partecipazione. In quella circostanza vi sarebbe stato un impegno – dell’allora reggente – ad acquisire le quote inoptate dai due Comuni e dalla Provincia di Catanzaro sfruttando risorse per un valore di circa 5 milioni di euro: dapprima attraverso Fincalabra e successivamente si sarebbe valutata anche l’ipotesi della destinazione di fondi europei. La Regione ha quindi adottato una delibera per l’aumento del capitale, stanziando 925mila euro, senza tuttavia procedere all’acquisto delle quote inoptate.
Da qui la scalata dell’imprenditore lametino. «L’assemblea dei soci era perfettamente conscia dei rischi che si correvano» ha aggiunto ancora il primo cittadino. Pare, infatti, che vi sia stato persino un incontro diretto tra l’ex reggente, Nino Spirlì, e il socio privato per concordare l’acquisto delle quote non optate dagli enti pubblici. Il principale rischio, in quella fase, era condurre Sacal sull’orlo di una crisi finanziaria.

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