Avv. Maximiliano Granata:I populisti calabresi e la pseudodemocrazia, il vantaggio per i cretini.

C’è quella frase sconsolata di Leonardo Sciascia (“A futura memoria”) che ogni tanto mi accade di ricordare: “…i cretini sono tanti e godono ottima salute non mentale che consente loro di passare da un fanatismo all’altro…”.
Una proposizione tragica, specie per chi crede, malgrado tutto, nella democrazia, sistema fondato sul numero di consensi, dai quali dipende l’attribuzione del potere.
Certo, la Democrazia ha i suoi rischi, che per lo più dipendono dalla constatazione di Leonardo Sciascia.
Per i populisti tutti in galera, pene per la corruzione più o meno pari a quelle per l’omicidio, abolizione, in pratica, della prescrizione con la possibilità, per i processi penali di durare tutti gli anni che piacciano ai signori magistrati, più intercettazioni telefoniche, anche di quelle al droghiere per farsi mandare la spesa a casa, sequestri dei beni dei sospettabili di essere sospettati di corruzione, ingaggio di agenti provocatori per sollecitare la corruzione anche di chi non è corrotto….
Un programma simile sarebbe sufficiente a seppellire nel dileggio e nel ridicolo ogni partito normale di persone normali.
Ma, dette queste cose da un Di Matteo (che in quanto condannato a morte da Totò Riina può chiedere quello che vuole, come se si trattasse sempre dell’ultima sigaretta…) ed accettate da populisti asserviti al partito dei magistrati presenti e plaudenti, non hanno affatto sollevato le reazioni dovute alle cazzate. Perché? Perché ai cretini ed ignoranti è concesso dire questo ed altro. Le loro cavolate non ci allarmano: si sa, sono cretini ed ignoranti. Questo è il premio che loro “spetta”.
Se si perdesse un po’ di tempo a riprendere, commentare, illustrare, catalogare tutte le baggianate dei populisti (e, in fatto di giustizia, quelle di certi magistrati che i populisti adorano ed ai quali obbediscono) se ne potrebbe fare un libro, a metà strada dal libro dell’orrore ed il libro umoristico.
Ma, poverini, sono ignoranti e cretini. Meritano un premio di “comprensione”.
Ecco il “premio di maggioranza” cui nemmeno Leonardo Sciascia aveva pensato.

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