L’ignoranza arma letale di un Sindaco SOMARO.

Non amo le “discussioni accademiche”. Sono rimasto lontano dalle Università, almeno quelle italiane, dal giorno della mia laurea in giurisprudenza. Ho sempre professato un’ottimistica fede nella ragione, ma ho sempre diffidato delle teorizzazioni tendenti a superare il buon senso che, ricordo, un epigramma in un libro di scuola di mia Madre “la scienza, sua legittima figliola – uccise per veder com’era fatto”. Proprio per questo non ho dimenticato una discussione che intavolai nientemeno che col Rettore di una piccola e gloriosa Università, proponendogli una indagine scientifica sul tema: “L’ignoranza come elemento di evoluzione dell’ordinamento giuridico”. Lì per lì l’illustre personaggio prese la cosa a ridere, lodando la mia supposta ironia. Riuscii però a convincerlo che non volevo affatto scherzare, facendogli esempi storici (mi pare proprio quello dell’ignoranza della lingua greca da parte dei Glossatori che perciò esclusero le proposizioni scritte in greco del Digesti dal diritto positivo da loro commentato con i famosi “id est…”).Ma ignoranza degna di esser fatta oggetto dell’ironia se non proprio del dileggio è quella che sta producendo una sciagurata evoluzione (dunque anche in questo caso c’è poco da ridere) dell’ordinamento giuridico (se è ancora degno di questo nome) del nostro povero Paese e dei nostri poveri comuni.L’ignoranza non va confusa con il disorientamento: l’ignoranza, crassa ed arrogante di certi nostri Sindaci, nello specifico, uno in particolare, che dovrebbe conoscere il diritto (SIC!), capace di sfidare il ridicolo che le si addice è tutt’altro che “disorientata”.Ha un orientamento preciso ed univoco: quello della dilatazione del potere della giurisdizione da essi esercitata, attraverso una “interpetrazione” che tale non è, perché si traduce nell’”ignorare” la legge stessa. Questo Sindaco SOMARO, in sostanza ha la sua professione di fede nei valori dell’ignoranza (e la mancanza di buon senso e, questo è il punto dolente) oltre che della legge, dei suoi schemi e del suo rigone logico. L’IGNORANZA Che non è solo quella, in fondo scontata e quasi ostentata, dei Grillini. Nulla a che fare, ovviamente, con quella della lingua greca dei Glossatori.Queste malinconiche (a dir poco) considerazioni di certo non mi rallegrano e cerco di liberarmene.Ma, poi mi capita di leggere qualche atto di quelli con l’intestazione e tanto di stemma di un comune della Repubblica e di Uffici che più degli altri dovrebbero essere espressioni del Popolo Italiano, dei cittadini e della sua volontà e sono rudemente respinto nello sconforto. Ho tra le mani una richiesta di un intraprendente Sindaco Somaro in cui si fa addebito di rispettare la norma e la correttezza amministrativa. Questa tragicomica vicenda, che pare abbia aperto all’intraprendente Sindaco le vie ed il miraggio di una specializzazione in questioni politico-amministrative di grande rilevanza, anche mediatica, per ora solo locale.A questo punto è saltata fuori, a sollazzarmi, (ma non troppo) la memoria di un sonetto di Gioachino Belli: “Sono ppiù i somari dei cavalli”, i cui primi versi ben si attagliano a questa tragicomica vicenda.Ecco l’ignoranza che il Belli avrebbe indicato come matrice dell’invocazione di eventuali contestazioni (se ci fosse stata, ma allora apertamente il “potere era bello perché se ne poteva abusare”) a sostegno del Presidente garante della legalità.Belli è Belli e volentieri se ne accettano le ragioni. Diciamo pure, dunque, che quello del nostro caso è ignoranza, anche se decisamente “orientata”,di qualche SINDACO SOMARO. La storia continua ………………….