Granata(Valle Crati): Belvedere Marittimo, effluvi maleodoranti e acqua torbida che sversa in mare, in pieno centro, nei pressi di Capo Tirone.


Il Catasto degli scarichi può rappresentare lo strumento centrale per la gestione delle informazioni sugli scarichi e può fornire un supporto fondamentale per il rilascio delle autorizzazioni e per tutte le attività di controllo e vigilanza ambientale.
Nel comune di Belvedere Marittimo, nota località turistica, nei pressi di Capo Tirone abbiamo riscontrato effluvi maleodoranti e acqua torbida che sversa in mare, in pieno centro. Da quanto rilevato attraverso vari video era stata già riscontrata acqua torbida nei pressi del depuratore del fiume che sversa nel mare. Infine bisogna anche segnalare che nei pressi di capo tirone sono presenti due porti per barche e anche una clinica situata sul mare, nonché è presente anche un’area industriale. A mio avviso servono dei controlli più accurati per verificare lo stato del mare e dei fiumi in questa importante località. A mio avviso anche il Sindaco di Belvedere Marittimo, deve essere più vigile e adottare i relativi atti consequenziali di controllo. Sul tirreno cosentino nonostante gli sforzi del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, sussistono ancora gravi criticità. Lo dichiara il presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata, che si occupa da anni del settore della depurazione.

L’ignoranza arma letale di un Sindaco SOMARO.

Non amo le “discussioni accademiche”. Sono rimasto lontano dalle Università, almeno quelle italiane, dal giorno della mia laurea in giurisprudenza. Ho sempre professato un’ottimistica fede nella ragione, ma ho sempre diffidato delle teorizzazioni tendenti a superare il buon senso che, ricordo, un epigramma in un libro di scuola di mia Madre “la scienza, sua legittima figliola – uccise per veder com’era fatto”. Proprio per questo non ho dimenticato una discussione che intavolai nientemeno che col Rettore di una piccola e gloriosa Università, proponendogli una indagine scientifica sul tema: “L’ignoranza come elemento di evoluzione dell’ordinamento giuridico”. Lì per lì l’illustre personaggio prese la cosa a ridere, lodando la mia supposta ironia. Riuscii però a convincerlo che non volevo affatto scherzare, facendogli esempi storici (mi pare proprio quello dell’ignoranza della lingua greca da parte dei Glossatori che perciò esclusero le proposizioni scritte in greco del Digesti dal diritto positivo da loro commentato con i famosi “id est…”).Ma ignoranza degna di esser fatta oggetto dell’ironia se non proprio del dileggio è quella che sta producendo una sciagurata evoluzione (dunque anche in questo caso c’è poco da ridere) dell’ordinamento giuridico (se è ancora degno di questo nome) del nostro povero Paese e dei nostri poveri comuni.L’ignoranza non va confusa con il disorientamento: l’ignoranza, crassa ed arrogante di certi nostri Sindaci, nello specifico, uno in particolare, che dovrebbe conoscere il diritto (SIC!), capace di sfidare il ridicolo che le si addice è tutt’altro che “disorientata”.Ha un orientamento preciso ed univoco: quello della dilatazione del potere della giurisdizione da essi esercitata, attraverso una “interpetrazione” che tale non è, perché si traduce nell’”ignorare” la legge stessa. Questo Sindaco SOMARO, in sostanza ha la sua professione di fede nei valori dell’ignoranza (e la mancanza di buon senso e, questo è il punto dolente) oltre che della legge, dei suoi schemi e del suo rigone logico. L’IGNORANZA Che non è solo quella, in fondo scontata e quasi ostentata, dei Grillini. Nulla a che fare, ovviamente, con quella della lingua greca dei Glossatori.Queste malinconiche (a dir poco) considerazioni di certo non mi rallegrano e cerco di liberarmene.Ma, poi mi capita di leggere qualche atto di quelli con l’intestazione e tanto di stemma di un comune della Repubblica e di Uffici che più degli altri dovrebbero essere espressioni del Popolo Italiano, dei cittadini e della sua volontà e sono rudemente respinto nello sconforto. Ho tra le mani una richiesta di un intraprendente Sindaco Somaro in cui si fa addebito di rispettare la norma e la correttezza amministrativa. Questa tragicomica vicenda, che pare abbia aperto all’intraprendente Sindaco le vie ed il miraggio di una specializzazione in questioni politico-amministrative di grande rilevanza, anche mediatica, per ora solo locale.A questo punto è saltata fuori, a sollazzarmi, (ma non troppo) la memoria di un sonetto di Gioachino Belli: “Sono ppiù i somari dei cavalli”, i cui primi versi ben si attagliano a questa tragicomica vicenda.Ecco l’ignoranza che il Belli avrebbe indicato come matrice dell’invocazione di eventuali contestazioni (se ci fosse stata, ma allora apertamente il “potere era bello perché se ne poteva abusare”) a sostegno del Presidente garante della legalità.Belli è Belli e volentieri se ne accettano le ragioni. Diciamo pure, dunque, che quello del nostro caso è ignoranza, anche se decisamente “orientata”,di qualche SINDACO SOMARO. La storia continua ………………….

Ripartiamo da Mimmo Tallini Sindaco di Catanzaro.

In vista delle imminenti elezioni comunali di Catanzaro, le forze politiche cercano di trovare una sintesi per un candidato unitario della coalizione di centrodestra.
Finisce l’epoca di Abramo che oramai si puo’ considerare un ex. Per il futuro di Catanzaro ripartiamo da un uomo politico valido e coraggioso, ripartiamo da Mimmo tallini NUOVO SINDACO DI CATANZARO.

Vince l’intraprendenza e il Sindaco «del fare»

Cresce il gradimento verso una nuova classe dirigente dei territori. Nel bene e nel male, sui sindaci si concentrano le aspettative e i bisogni degli elettori. Il primo cittadino diventa, nell’immaginario collettivo, il riferimento più importante di intermediazione con il Governo. Insomma, una sorta di portavoce delle istanze dell’opinione pubblica, al quale si richiedono anche doti di management, sintesi politica e carattere duro. Molti Sindaci  detengono in maniera forte quei tratti distintivi che creano il “profilo del buon amministratore” indipendentemente dall’appartenenza politica. Dunque, dinamismo, sintonia con il territorio e capacità di spaziare con disinvoltura dal dibattito politico locale a quello nazionale: tre caratteristiche che fanno di qualsiasi amministratore un garante credibile – anche su livelli istituzionali diversi – degli interessi della propria cittadinanza. Per questi motivi si auspica che nasca il movimento dei Sindaci calabresi, per affrontare le prossime sfide che ci attendono .

Il Sindaco della città di Piazza Armerina: L’attaccamento di Francesca Mattioli alla nostra città non verrà dimenticato.

Appresa con dispiacere la dipartita della Signora Francesca Mattioli Marletta , porgo a nome mio e della giunta sentite condoglianze alla famiglia, in particolare al marito S.E.Giovanni Marletta , stimatissimo magistrato , già pretore della nostra Città . La Signora Marletta è stata , pur non essendo piazzese di nascita, una Donna profondamente innamorata della nostra Piazza Armerina, della sua storia e delle sue tradizioni. Questo suo attaccamento non solo non verrà dimenticato, ma spero potrà essere imitato e preso da esempio da tutti .
Nino Cammarata
Sindaco di Piazza Armerina