A pranzo con l’uomo che non era cattivo.

Mi sono ritrovato a pranzo nella città di Roma, con una piacevolissima compagnia di amici. Mentre stavo finendo di gustare un buon piatto di rigatoni all’amatraciana, sopraggiunge il mio compagno di passeggiata, che tra l’altro considero uno dei miei pochissimi amici. Diciamo che mi da spesso degli elementi di riflessione per i miei articoli. All’improvviso nella sua riflessione, dichiara che doveva diventare un uomo cattivo. Li per lì mi sono messo a sorridere, rilevato che lo considero l’uomo più buono che abbia mai conosciuto. Subito dopo dico al mio amico, dato che ogni promessa va mantenuta, che avrei fatto un articolo dal titolo “l’uomo che non era cattivo”, prendendo spunto da quello che mi aveva appena riferito. Spesso si dice che la nostra libertà, che è legata alla realizzazione personale, finisce dove comincia quella degli altri, ma non è così. Al contrario la nostra libertà si espande laddove c’è la libertà degli altri, che ci consentono di esprimerci secondo la nostra unicità. Ogni persona si realizza solo se riesce ad essere se stessa fino in fondo. Ogni volta che l’uomo entra in relazione può entrare in relazioni oppositive, impositive o compositive. Solo se c’è l’armonizzazione c’è la composizione e c’è l’arricchimento reciproco, che è la conquista della felicità. Il mio amico tende a lavorare per l’armonizzazione dei processi lavorativi e politici, con l’ascolto e la saggezza di un uomo indubbiamente di animo buono. Se ci riferiamo al filosofo Giordano Bruno, puoi leggere il suo ultimo memorabile discorso poco prima di essere bruciato al rogo dall’Inquisizione. In questo dialogo, Bruno esprime la sua visione dell’uomo come infelice e non come cattivo, e invita a cercare la verità e il maestro interiore. Se ci riferiamo alla filosofia di Kant, puoi approfondire la sua risposta alla domanda se l’uomo tende naturalmente ad essere malvagio. Kant sostiene che la frase: l’uomo è cattivo per natura significa solo che tale qualità viene riferita all’uomo, considerato nella sua specie, ma non nel senso che la cattiveria possa essere dedotta dal concetto della specie umana. Se ci riferiamo alla letteratura, puoi leggere il film L’uomo che non c’era dei Coen, un film di genere noir e cinema giallo con influenze thriller, ambientato a Santa Rosa, una cittadina della California, nell’epoca in cui il sogno americano andava poco a poco sostituendosi agli orrori della guerra da poco terminata.Cattivo è l’opposto di buono in quasi tutti i suoi significati, ma ha anche alcune sfumature specifiche a seconda del campo in cui viene usata. Per esempio, nel senso morale, cattivo indica qualcosa o qualcuno che è disposto al male, malvagio, perverso, disonesto o riprovevole. In altri casi, cattivo può esprimere una mancanza di qualità, di competenza o di adattamento a una situazione. Al contrario se ci riferiamo all’aggettivo buono in generale, indica un uomo come il mio amico che è buono, capace o abile. Per esempio, si può dire che un uomo è buono se risponde all’idea del bene morale o se ha come fine il bene morale. Si può dire anche che una persona è buona se è ben disposta nei rapporti con gli altri, e quindi benevola e anche gentile. Ecco l’articolo dedicato al mio amico “l’uomo che non era cattivo”, ma l’uomo ben disposto nel rapporto con gli altri. A breve ulteriori spunti di riflessioni , dopo le nostre passeggiate serali, gli articoli continuano ……………………………..