Città di Roma:Depuratori, serve il censimento degli scarichi.

Gran parte degli impianti di depurazione affidati in gestione ad Acea Ato2 risalgono agli anni ’70- ’80 e sono
stati realizzati sulla base dei limiti imposti della Legge 319/76 (c.d. Legge Merli) e della Legge Regionale
attuativa n. 41/82. Successivamente, con l’entrata in vigore del D.lgs. 152/06 e del Piano di Tutela Regionale,
molti depuratori si sono rivelati inadeguati al raggiungimento dei nuovi limiti imposti dalla normativa di
settore.Per quanto attiene invece le criticità legate al rilascio di alcune autorizzazioni allo scarico, sussistono ancora delle problematiche legate a quei depuratori il cui scarico si riversa in un corpo idrico non catastalmente
censito e a quei depuratori il cui scarico si riversa sul suolo/sottosuolo. Per la soluzione delle prime è
attualmente in corso un tavolo interistituzionale con Città Metropolitana di Roma Capitale, Demanio
Regionale, Segreteria Tecnico Operativa e Regione Lazio con la finalità di giungere alla sottoscrizione di un
protocollo d’intesa che consenta tempi celeri per la demanializzazione di quelle aste che attualmente,
sebbene esistenti, non risultano censite; per quanto riguarda le seconde un ulteriore tavolo interistituzionale è in fase di programmazione con la Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale. C’e’ la necessità di adeguamenti/manutenzione straordinaria in relazione alla vetustà degli impianti dal momento della presa in carico da parte del gestore dal comune di Roma. Per questi motivi Il Sindaco della città di Roma Roberto Gualtieri e Fabrizio Palermo Amministratore Delegato e Direttore Generale di Acea SPA riferiscano in consiglio comunale. La storia continua ………….