Il caso Mendicino e i Sindaci ignoranti, balordi e imbecilli che rovinano le comunità.

Alcuni avvenimenti mi inducono ad alcune riflessioni di carattere generale che nei tempi non troppo lontani facevo con il mio mentore e amico di sempre L’On. Mauro Mellini, generalmente fatte in tarda serata. Un Paese di “sportivi” tali per la predilezione dei canali della televisione che trasmettono le cronache delle partite di calcio. Di cui tutto sanno e se ne sentono maestri. E altrettanto ritengono poter fare e “debbono” fare con la politica. La loro, che “politica” non è perché è la sola che per loro sfugge alla suprema definizione: “sono tutti uguali”. Certo, per fortuna gli “altri” non sono tutti uguali. Tra gli altri non mancano i Sindaci ignoranti e balordi, ma non mancano menti e patrimoni culturali di primo piano. Solo che, diversamente dai Sindaci ignoranti e balordi, usano gran parte della loro intelligenza per tenersi da parte. Un Paese di “sportivi” tali per la predilezione dei canali della televisione che trasmettono le cronache delle partite di calcio. Di cui tutto sanno e se ne sentono maestri. E altrettanto ritengono poter fare e “debbono” fare con la politica. La loro, che “politica” non è perché è la sola che per loro sfugge alla suprema definizione: “sono tutti uguali”. Certo, per fortuna gli “altri” non sono tutti uguali. Tra gli altri non mancano i Sindaci ignoranti e balordi,ma non mancano menti e patrimoni culturali di primo piano. Solo che, diversamente dai sindaci ignoranti e balordi usano gran parte della loro intelligenza per tenersi da parte. Ma non mi stancherò, finché avrò un filo di energia di invocare un po’ di impegno degli intelligenti, dei credenti nella ragione (ve ne sono in tutte le categorie sociali persone che sono espressioni di “culture” bellissime e forti). Unirsi contro i nuovi barbari, contro le tifoserie scatenate che vogliono portarci ad una nuova catastrofe non troppo migliore della guerra. E la chiamano “il nuovo”. E che invece è antico. Che antica è la radice dell’imbecillità. Di ogni nuova imbecillità.