La Lega calabrese in caduta libera. Si attendono nuovi clamorosi abbandoni.

La Lega calabrese è ormai allo sbando. Dopo la fuoriuscita del consigliere provinciale di Catanzaro Nicola Azzarito e la dichiarazione relativa al fallimento della Lega in Calabria dell’ex Sindaco Vincenzo Mazzei, si attendono nuovi abbandoni in questi giorni. Dopo la prima gestione fallimentare del partito di Domenico Furgiuele ci si aspettava con Walter Rauti una ripresa, con la formazione di una nuova classe dirigente. Purtroppo cosi non è stato e in questi giorni ci saranno nuovi clamorosi abbandoni.

Vincenzo Mazzei:IL FALLIMENTO DELLA LEGA IN CALABRIA , il partito in mano a degli incompetenti.

Mi ero illuso che questo partito fosse diverso da quelli che avevo conosciuto negli ultimi anni della mia lunga, travagliata ma anche esaltante esperienza politica. Il suo leader mi aveva stimolato perché parlava non solo di immigrazione e di sicurezza, ma soprattutto della valorizzazione dei territori, delle competenze e delle esperienze di governo degli enti locali nella vita del Partito. Ricordo poi le parole pronunciate dall’attuale Segretario regionale (non è dato sapere chi lo ha mai eletto) appena giunto in Calabria nella sede di Viale De Filippis: la Lega è organizzata come il vecchio PCI. Con ciò volendo significare una struttura di partito capillare sul territorio, idonea a consentire la reale partecipazione degli iscritti. A distanza di due anni devo purtroppo constatare che tutti i solenni proclami si sono rivelati una grossa presa in giro. Il partito è stato affidato nelle mani di una coppia di arroganti, incompetenti e presuntuosi, premiati solo per aver saputo gestire la partecipazione dei cittadini ai selfie con il loro scatenato capo. Costoro non hanno alcun interesse per la Calabria, mirano solo ad occupare spazi di potere utili alle loro carriere. Ne è prova lo stato del partito privo di organi dirigenti a tutti i livelli e le scelte operate per il governo della Regione, con l’individuazione alla carica di Vice Presidente di un intellettuale, sicuramente una persona perbene ma senza alcuna esperienza gestionale e di governo, facilmente manovrabile, com’è del tutto evidente fin dai primi atti compiuti. Inoltre sono state accettate deleghe inconsistenti in barba a quanto sventolato ai quattro venti da Salvini in campagna elettorale, che dava per acquisite quelle al Turismo e all’Agricoltura. Se così stanno le cose qualsiasi iniziativa volta a mettere in discussione la situazione esistente è destinata a non ottenere alcun risultato. Di conseguenza prendo le distanze da questo partito, privo di democrazia interna, dove a contare e a dettare la linea è solo il capo ed i vari capetti locali.

Vincenzo Mazzei