Granata(Legalità Democratica):Cosenza 118, l’infermiere non può fare il medico.Il sistema va rivisto.

Avv. Maximiliano Granata
Per come riportato da alcuni organi d’informazione, un solo dottore in servizio per ciascun turno sull’automedica gestita in collaborazione con i privati, sguarnite le ambulanze. Senza specialista pure gli interventi in “codice rosso” gestiti solo grazie all’aiuto dell’autista. Questo lo scenario che si vede quando bisogna prestare soccorso ad un cittadino in gravi condizioni di salute.Un sistema cosi non serve a nessuno.Pronto soccorso sovraffollati, ambulanze del 118 che viaggiano senza medici a bordo, rappresentano la punta dell’iceberg delle criticità che pesano sulla qualità dei servizi offerti dai presidi della regione e con un’assistenza che ristagna ai confini dell’Italia e che ci fa diventare ultimi su ultimi.A chiedere ai commissari di non perdere nemmeno un giorno di tempo è stato lo stesso governatore e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto. L’unità operativa guidata dal dottor Pietro Scrivano è già sotto organico né l’Azienda è riuscita ad implementare il personale nonostante abbia a più riprese bandito un concorso per il reclutamento di nuovi camici bianchi.Eppure l’ex commissario Filippeli prima di dimettersi dichiarava “.“Se prima c’erano persone che pendevano dalle mie labbra e fiduciose si affidavano alle mie cure, adesso ho a che fare con ‘portatori d’interessi’ da cui ogni giorno sono costretto a guardarmi le spalle”. Aggiunga qualche dettaglio. “Mi riferisco a tutti coloro che traggono profitto dall’aggiudicazione degli appalti relativi ai servizi ospedalieri. In fondo, la sanità è la più grande industria che esista in Calabria. Questo mio nuovo lavoro è difficile, complicato. Mi creda”. Infine sul pronto soccorso lo stesso Filipelli dichiarava “Il Pronto soccorso dell’Annunziata è diventato un imbuto che raccoglie i pazienti dell’intera provincia. Rimangono (mi si passi il termine) parcheggiati per giorni e giorni. In occasione della mia prima ricognizione, sono rimasto sconvolto e non volevo credere ai miei occhi. Spazi angusti e malati stipati in condizioni assurde. I reparti sono in affanno perché mancano medici e posti letto”. Intanto i commissari, lautamente pagati, cambiano e il pronto soccorso e il 118 rimangono nelle stesse condizioni, anzi peggiorano. Io non credo molto nei commissari, bisogna individuare persone del territorio competenti e che sanno organizzare la macchina amministrativa, per dare una reale inversione di tendenza, bisogna agire con competenza e velocità nell’azione amministrativa.Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Legalità Democratica):Condivido la posizione dell’On. Simona Loizzo,rilanciare l’Ospedale di Cosenza.

L’ospedale è al collasso, non ci sono reattivi per analisi salvavita, non si fanno gare per attrezzature che sono indispensabili alla diagnostica.Condivido la posizione del deputato della Lega On. Simona Loizzo, sulla necessità di intervenire sulle carenze strutturali dell’ospedale civile di Cosenza, che il management aziendale deve risolvere per garantire piena efficienza agli utenti. Anche noi siamo pronti a sostenere il presidente Occhiuto negli sforzi che dovranno essere compiuti per rilanciare l’Ospedale come punto di riferimento per l’intera provincia di Cosenza. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Granata(Legalità Democratica):Medico cubano? No, medico privato. L’ordine dei medici, il suo sindacato e la burocratizzazione pacchiana ed ipocrita dell’arte di Ippocrate.

In questi giorni, tra le cupe riflessioni sul mondo in cui viviamo , mi è capitato di soffermarmi magari un po’ troppo, sui segni premonitori che in fasi sicuramente migliori di questa, ne hanno disegnato l’essenza. E sulla corresponsabilità di questo catastrofico scadere nell’ignoranza e nell’irrazionalità.
Purtroppo questi segni premonitori e questa sotterranea elaborazione della patologia della Repubblica sono stati molti e vari, specie nel mondo della cultura (che spesso si è rifugiata nel populismo) magari con la supponenza di una investitura “storica” della ideologia marxista e delle molte derivazioni immaginarie di essa. L’arte, la letteratura hanno, nel bene e nel male, nel loro stesso appassire e ripiegare su sé stesse, dato i segnali più allarmanti. E meno considerati.
Non è certo un “rimprovero”, che sarebbe in sé ridicolo il giudizio su un grandissimo artista, un attore che ha impersonato un’epoca: Alberto Sordi. Ci ha dato la migliore (cioè la peggiore) radiografia di una generazione che dei valori morali e politici sembrava avere solo il fastidio di doverli, a volte simulare. La “Repubblica democratica nata dalla Resistenza” non può nemmeno immaginarsi senza l’incombere delle figure dei personaggi magistralmente interpretati da Albertone.
Non c’è solo “Il medico della mutua” e il paziente della mutua. Il traffico di iscrizioni e cancellazioni. La patologia della medicina. E la medicina che tira a campare sulle patologie. E sulla rassegnazione dei pazienti. Ma oggi e qui di Alberto Sordi vorrei ricordare soprattutto uno splendido film. Che non è solo un’impietosa pagina analitica di costume. “Il medico della mutua” o il medico privato non è solo l’immagine artistica satirica della malasanità, della burocratizzazione pacchiana ed ipocrita dell’arte di Ippocrate. Oltre al medico della mutua c’è anche il medico che deve lavorare in ospedale e che il brillante Presidente Roberto Occhiuto, ha individuato nei medici cubani, per risolvere dopo anni di immobilismo, la salvaguardia dei pazienti negli ospedali calabresi, salvando vite umane.
Le forze della conservazione reagiscono e udite, udite e si schierano contro il Presidente Occhiuto, l’Ordine dei medici e il sindacato dei medici, attraverso Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed che rispondendo a Occhiuto dichiara che «Reclutando i cubani si fa il gioco dei privati», che Occhiuto ha giustamente bacchettato facendo una giusta dichiarazione contro le coop private: «Un loro medico costa 50mila euro al mese. La nostra scelta tocca fatturati da milioni di euro» . Capisco che i medici cubani danno fastidio ai privati e alle forze della conservazione che hanno speculato da decenni sulla sanità calabrese. Ora non si tratta, certo, di scetticismo e, magari, di dileggio. È una realtà che i calabresi farebbero bene ad approfondire e a non eludere.
P.S – Non se ne avranno a male i miei amici medici ed, in generale i medici, della mutua e no. Perché il senso di questo articolo è che non vi sono solo medici della mutua, o medici che lavorano in ospedale, ma anche avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti, ecologisti e, soprattutto, politici “della mutua” o dei medici privati. Solo che non hanno trovato un Alberto Sordi che deliziosamente ne abbia potuto fare i ritratti.
Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Regione Calabria,dirigenti della sanità, nuovo accesso agli atti.

Dopo l’accesso agli atti in merito all’avviso di selezione, ai sensi dell’art. 19 del dlgs n. 165/2001 e s.m.i. per il conferimento di n. 4 incarichi di livello non generale presso i dipartimenti della Giunta della Regione Calabria. “Segretario Generale” e “Tutela della salute, Servizi Socio Sanitari” si è chiesto un ulteriore accesso agli atti. Sotto la lente d’ingrandimento i curriculum vitae degli ammessi e non ammessi alla selezione e i curriculum vitae dei nominati. Si è inoltre richiesto la delibera nr. 3 e 4 della seduta del 18 Gennaio 2022 della Giunta regionale della Calalbria e i decreti del Presidente della Regione Calabria n. 2 del 24/01/2022 e n. 3 el 25/01/2022. Probabile azione giudiziaria per l’annullamento degli atti.

Regione Calabria:Perchè Il dirigente della Sanità Caridi è stato riassegnato al Turismo?

Le prime dimissioni sono arrivate sul tavolo del dirigente generale del dipartimento regionale Tutela della salute, Iole Fantozzi, che le ha accettate. A mettere nero su bianco che è venuto meno il vincolo di fiducia, è stato Cosimo Carmelo Caridi, che lascia così la guida del settore Autorizzazioni e Accreditamenti. Fonte lac nnews del 20 Dicembre 2021. Con Delibera della Giunta Regionale n. 1 della seduta del 18.01.2022 il Dott. Cosimo Carmelo Caridi, dirigente di ruolo della Regione Calabria, viene riassegnato al Dipartimento Turismo Marketing territoriale mobilità, tenuto conto delle esigenza organizzative della medesima struttura. Alcune fonti giornalistiche riferiscono che Il dirigente Caridi sia già stato sentito dalla Guardia di Finanza.In verità il Settore 2 Autorizzazioni e accreditamenti per la sanità privata è stato sempre un settore delicato e certamente i calabresi hanno il diritto di sapere se le strutture accreditate rispondono a tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente. Seguiremo la vicenda con attenzione per informare i calabresei.La storia continua …………………….

Dliberazione nr. 3 della Giunta Regionale della Calabria del 18 Gennaio 2021.

Dopo la visione dei curriculum vitae, si valuterà se adire la procura della Repubblica .
La Deliberazione n. 3 della seduta del 18 gennaio2021 della Giunta Regionale avente ad
Oggetto: Avviso di selezione, ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs n. 165/2001 e s.m.i., per il conferimento
di n. 4 Incarichi di livello non generale presso i Dipartimenti della Giunta della Regione Calabria:
“Segretariato Generale” e “Tutela della salute, Servizi Socio Sanitari” pubblicato sul sito web
istituzionale il 16 dicembre 2021: DETERMINAZIONI RELATIVE AL SETTORE “ASSISTENZA
FARMACEUTICA – ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA- FARMACIE CONVENZIONATEECUCAZIONE ALL’USO CONSAPEVOLE DEL FARMACO” DEL DIPARTIMENTO TUTELA DELLA
SALUTE E SERVIZI SOCIO SANITARI;
cosi recita:

DATO ATTO, altresì, che l’art. 8 del RR n. 10/2021 rubricato “Procedura di conferimento degli
incarichi non generali a soggetti esterni” prevede:
– al comma 5 “5. Il dipartimento competente in materia di organizzazione e risorse umane
trasmette all’Assessore al personale per le valutazioni della Giunta, gli elenchi delle candidature
ammesse, corredati dei curricula vitae dei candidati e di schede sintetiche con riferimento alle
esperienze individuali compiute all’interno e all’esterno dell’amministrazione regionale e agli altri
incarichi svolti dai candidati, nonché ai titoli di studio posseduti e alle valutazioni ottenute. Gli
elenchi trasmessi sono muniti dell’attestazione sulla compatibilità economico-finanziaria degli
incarichi da conferire, sui vincoli e sulle percentuali riferite alla dotazione organica previste dalla
legge.”
In primo luogo il Dipartimento personale ha pubblicato sul web solo l’elenco degli ammessi e non ammessi, e ha trasmesso alla giunta solo l’elenco delle candidature ammesse, senza pubblicare il decreto di approvazione ed esclusione degli elenchi con le relative motivazioni, in aperta violazione della legge sulla trasparenza e sull’accesso civico. Vieppiù trasmette l’elenco all’assessorato al Personale per le valutazioni della Giunta, facendo assumere anche la responsabilità giuridica, anche penale, in capo alla giunta. Il dipartimento del Personale ha controllato sull’elenco ammesso dei candidati “I titoli che provano lo svolgimento di funzioni dirigenziali, per almeno un quinquennio, in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private” ? Dopo la richiesta di accesso agli atti e dopo aver verificato previa autorizzazione del Dipartimento del Personale i curriculum vitae presentati, si valuterà se adire la procura della Repubblica per verificare se sussistono fatti previsti dalla legge come reato. Seguiremo con attenzione la vicenda …………………………….

Nomina Dirigenti sanità calabresi, chiesto l’accesso agli atti.

E’ stata fatta istanza per l’accesso agli atti amministrativi ai sensi del FOIA per l’ostensione dei titoli offerti nella domanda di partecipazione dell’avviso di selezione, ai sensi dell’art. 19 del D.lgs nr. 165/2001  per il conferimento degli incarichi dei Dirigenti di Settore della Sanità, presso la Regione Calabria. Sono stati richiesti i titoli in base ai quali gli stessi sono stati ritenuti idonei all’ammissione. Nello specifico i titoli che provano lo svolgimento di funzioni dirigenziali, per almeno un quinquennio, in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private. C’è di più, sul sito web non è stato pubblicato il decreto di ammissione e di esclusione dei candidati. La storia continua …………………………………….

Avv. Maximiliano Granata: Sanità in Calabria, basta con i commissari sono una soluzione inutile e fallimentare.

Undici anni di commissariamento della sanità pubblica in Calabria hanno lasciato delle conseguenze pesantissime e nonostante i proclami, dopo un anno e mezzo dalla scoppio della pandemia, niente è cambiato. Non si conoscono le modalità di individuazione e di valutazione professionale degli aspiranti Commissari che, come previsto al comma 2 dell’art. 2 del decreto-legge n. 150, dovrebbero avere anche loro una comprovata competenza ed esperienza.  Dalla lettura dei curriculum si evidenzia però che alcuni di loro sono alla prima esperienza nella gestione di una Azienda Sanitaria. I risultati dei primi mesi confermano lo stato confusionale della sanità calabrese e dimostrano che lo strumento emergenziale del Decreto Calabria, se non correttamente utilizzato a partire dalle nomine di Commissari e Sub Commissari, si è già appalesata una soluzione inutile e fallimentare. Bisogna resettare tutto il modello in essere e nominare dirigenti della nostra regione, che davvero devono avere qualificate competenze ed esperienze e che lo hanno dimostrato sul campo in Calabria, se non si vuole continuare nel fallimento del Decreto Calabria. Lo dichiara il presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Sanità: Occhiuto invita alla mobilitazione i sindaci della provincia di Cosenza

È un grido di dolore quello del Sindaco Mario Occhiuto ma è anche un fortissimo appello alla mobilitazione, che rivolge a tutti i Primi Cittadini dei comuni della provincia di Cosenza.
«Stamattina mi sono recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata – racconta il Sindaco Occhiuto – per constatare che le gravi carenze di personale medico e paramedico, che denuncio da più tempo, non hanno registrato alcun passo in avanti. Piuttosto, i pochi medici e infermieri in forza al reparto si stanno impegnando in turni massacranti e con tutte le loro forze per affrontare questo nuovo picco pandemico del covid-19».
Più di un’ordinanza porta la firma del Sindaco di Cosenza che, già l’anno scorso, al diffondersi della pandemia, non esitò a chiedere nero su bianco al vertice dell’azienda ospedaliera l’assunzione immediata di personale medico. «Al contrario – afferma oggi Occhiuto – i medici li abbiamo visti andare via, come l’ex primario del Pronto Soccorso Michele Mitaritonno il quale, con grande lucidità, al pari dei suoi predecessori, e come un guerriero senza armi mi aveva rappresentato la situazione di forte sottodimensionamento del Pronto Soccorso, inadeguato a rispondere alle esigenze di un ospedale hub, che accoglie pazienti da tutta la provincia».
«Rinnovo la mia stima al personale sanitario che non si sta risparmiando in alcun modo nel prestare soccorso ai tanti pazienti covid che giungono all’Annunziata, tante volte già in condizioni critiche – continua il Sindaco di Cosenza – e ritengo inaccettabile l’assenza di decisionismo del vertice dell’azienda ospedaliera, di cui ho parlato anche con il Governatore Spirlì dopo il sopralluogo di stamattina. Un Commissario, proprio in quanto tale, avrebbe dovuto assumere decisioni tempestive per incrementare i posti letto covid necessari evitando di sottrarli ad altri reparti, oltre che procedere immediatamente all’assunzione del personale sanitario necessario a fronteggiare l’emergenza. Allo stesso modo mi sarei aspettato una reazione pronta e positiva alla mia sollecitazione, di qualche settimana addietro, di richiedere all’Esercito, nel quale avevo già riscontrato la disponibilità a richiamare i medici necessari, il riallestimento di posti letto nell’ospedale da campo di Vagliolise. La risposta è stata e continua ad essere un inspiegabile immobilismo che sta costando ai nostri territori un prezzo altissimo in termini di privazioni, costringendo i Sindaci a tenere le scuole chiuse, infliggendo altri duri colpi ad un commercio che già fatica a rialzarsi».
«Invito dunque tutti i Sindaci – conclude Mario Occhiuto – ad indossare la fascia, e insieme ai rappresentanti in Consiglio comunale, a ritrovarci sabato 17 aprile, alle ore 10, davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Cosenza per far sentire la voce delle comunità che rappresentiamo e chiedere risposte rapide ed efficaci alla grave emergenza in atto».

Mario Occhiuto: Sulla Sanità ci vuole un’assunzione di responsabilità e di coraggio della classe politica

In questi anni, pur non avendone la competenza né il ruolo, ho presentato proposte e progetti sulla sanità e sull’Ospedale ai soggetti istituzionali che sono responsabili della materia. E pur non avendo una personalità incline alla protesta in questo caso ho ritenuto che fosse necessaria. A Febbraio del 2015 partecipai addirittura alla giornata di sciopero dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata, e prima ancora emanai una Ordinanza sindacale che rimase un atto unico nel panorama nazionale.
Invito i cittadini a rileggere i contenuti e le ragioni che allora mi spinsero a questa forma di protesta.
26-02-2015
Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha partecipato questa mattina alla giornata di sciopero indetta dall’Intersindacale dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione in cui versa il nosocomio cittadino e che sta minando alle fondamenta la tutela del diritto alla salute dei cittadini.
Dopo aver guidato il corteo che dal vecchio pronto soccorso dell’Annunziata è arrivato al Cinema Italia-Tieri per la prosecuzione della giornata di mobilitazione, il Sindaco Occhiuto, con tanto di fascia tricolore, è stato invitato a prendere la parola.
“Ho volutamente indossato la fascia di Sindaco – ha esordito Occhiuto – per conferire maggiore rappresentatività ai cittadini in questa battaglia. Forse non è consono alle prerogative di un Sindaco partecipare ad uno sciopero di questa natura, ma stavolta ho ritenuto che fosse assolutamente giusto. In questi anni di sindacatura ho visto che non c’è ancora molta partecipazione dei cittadini ai diritti collettivi. E’ una rotta che deve essere invertita”.
Poi Occhiuto ha definito grave la situazione che si è determinata nel presidio ospedaliero della città. “Una situazione – ha aggiunto – che merita il massimo dell’attenzione e che, però, è stata prodotta da anni di gestione e di programmazione sbagliate in ambito sanitario.
Nelle altre regioni – ha detto ancora il primo cittadino – esiste uno spirito di rivendicazione che qui non abbiamo”.
Mario Occhiuto è tornato ancora una volta sull’ordinanza contingibile ed urgente che emanò a suo tempo per l’assunzione di 7 medici. Un provvedimento adottato per la prima volta da un Sindaco, esercitando i suoi poteri sostitutivi, di fronte all’inerzia degli organismi preposti.
“Ho fatto l’ordinanza – ha ricordato Occhiuto- e qualcuno la derubricò ad iniziativa che travalicava i poteri del Sindaco. Così non è, perché il Sindaco interviene laddove c’è un problema che può riguardare l’incolumità delle persone o la salute dei cittadini. Il paradosso è stato, però, che, una volta richiesta l’ordinanza dall’allora direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gangemi, lo stesso ente che l’aveva sollecitata, per una questione politica o forse per paura di assumersi delle responsabilità, la impugnò davanti al Tar. Ma non è ancora detta l’ultima parola – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – perché abbiamo adìto il Consiglio di Stato e siamo in attesa del suo pronunciamento”.
Occhiuto rivendica ancora la legittimità di quella ordinanza ed ammette tranquillamente che la rifarebbe “perché – ha aggiunto – se c’è una situazione grave, anche di pericolo per i cittadini, non si può restare con le mani in mano. Il diritto alla salute è un diritto imprescindibile che non riguarda solo i cittadini, ma anche la salute dei medici, la loro dignità personale e quella di tutti gli operatori che lavorano all’interno dell’Ospedale.
Non si possono far ricadere le responsabilità della classe dirigente politica sulle spalle dei cittadini. Ci vuole un’assunzione dei responsabilità e di coraggio della classe politica, perché alcune scelte devono essere fatte con coraggio. Al di là della nomina del commissario regionale alla sanità, che pure va fatta, ciò che dobbiamo portare all’attenzione del Governo nazionale sono le azioni concrete e immediate, ciò che in realtà serve perché l’Ospedale di Cosenza diventi una struttura degna di questo nome. Questo è il modo giusto e questo interesse e questa attenzione non possono scemare. I cittadini devono capire che loro sono l’utenza dell’Ospedale.
L’Ospedale di Cosenza – ha concluso Occhiuto – è l’unico ospedale in cui non si è investito, sia in termini di risorse che di organizzazione servizi. C’è una carenza di programmazione e una cattiva gestione dovuta alle politiche clientelari che hanno gestito la sanità”