Granata(Legalità Democratica):L’assoluzione di Mario Occhiuto e i gruppi delazione organizzati.

Dopo l’assoluzione rievocano in me le parole del mio grande amico e mentore Mauro Mellini che io informavo quotidianamente su quello che avveniva in calabria inviandogli la rassegna stampa. Giustamente Mauro evidenziava:”Sono informato che in Calabria, terra di esperimenti di ogni devianza giudiziaria, si sono formati “gruppi di lavoro” che fanno capo all’impegno paragiudiziario del Prof. Morra, del Movimento 5 Stelle di Cosenza divenuto poi Senatore e Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, del quale a suo tempo avevo a segnalare una parossistica presenza in Uffici ed anticamere del Palazzo di Giustizia. Pare dunque, che tali “gruppi di lavoro”, che potrebbero chiamarsi “gruppi di delazione organizzata”, si siano creati tra gli “Amici del Bar dello Sport”, base del Movimento 5 Stelle di Cosenza, che “conducono istruttorie popolari” di presunti, presumibili e non presumibili reati contro la Pubblica amministrazione, che, poi, esibiscono, magari con quel tanto di “autorevolezza” (?) che loro deriva dal fatto di essere del partito del presidente dell’Antimafia, negli Uffici della Guardia di finanza o di altri Organi di polizia giudiziaria.

Non voglio attardarmi a parlare del di più ed a selezionare la portata di tali voci (ci sono voci vere e false e voci sull’origine delle voci etc. etc.). Ma il solo fatto che in una città che ha, oltre tutto, tradizioni di cultura e di sensibilità democratiche e che ha espresso Uomini della levatura di Giacomo Mancini, si possa concepire un modo simile di fare politica, è cosa agghiacciante. Se poi si considera che la parte politica che si organizza per questa attività che più chiaramente può definirsi delazione organizzata, è sostenitrice della tesi che il cosiddetto “avviso di garanzia” “garantisce” a chi ne è causa di costringere alle dimissioni uomini politici e funzionari, abbiamo un quadro di una democrazia telematico-delatoria tale da rovinare il tessuto stesso della società e dello Stato non solo a Cosenza.

Se c’è chi pensa che dedicarsi a certe congreghe di “investigatori” poco dilettevoli sia qualcosa di meglio della tradizionale delazione (di “corvi” e figuri “al soldo” delle Questure), il fatto è ancora più grave. L’imbecillità è il collante di ogni forma di malvivenza. C’è chi avrebbe il dovere di reagire a fatti e situazioni con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia.
E’ proprio vero l’imbeccilità è il collante di ogni forma di malvivenza. Grande Mauro io e te non abbiamo El Miedo. Lo dichiara il presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Nicola Morra chieda scusa a Mario Occhiuto.

Nel mese di settembre 2019 Nicola Morra disertava gli incontri perchè Mario Occhiuto era indagato. Ecco cosa scriveva l’Avv. Maximiliano Granata presidente dell’Associazione Legalità Democratica. “In merito alla dichiarazione del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che ha disertato un incontro a Cosenza, presso la sede locale della Confindustria, perché il Sindaco della Città di Cosenza e il Presidente della Giunta Regionale della Calabria sono indagati, mi preme fare alcune considerazioni:
Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non si potrà accettare mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone”. Lo sostiene il Presidente della Associazione Legalità Democratica, Maximiliano Granata.
“Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti».
Si ha il dovere di reagire a questa dichiarazione con fermezza e senza mezzi termini. Se non lo si fa, direi che è questo l’aspetto più preoccupante di un sistema indecoroso ed insopportabile che non ha a che fare con la democrazia”.
Si tranquillizzi il Maestro di Filosofia Nicola Morra che nonostante una parossistica presenza in Uffici ed anticamere del Palazzo di Giustizia, in questi ultimi anni, in particolare presso un magistrato, oggi suo consulente presso la Commissione Antimafia, Mario Occhiuto ha tutte le carte in regola per ricoprire la carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. Oggi Nicola Morra dovrebbe chiedere scusa a Mario Occhiuto per le sue dichiarazioni fatte in questi anni. MARIO OCCHIUTO E’ STATO ASSOLTO DALL’INCHIESTA SU RIMBORSOPOLI.

Mario Occhiuto:Oggi mi risveglio da un brutto incubo,la verità è stata ristabilita.

Oggi mi risveglio da un brutto incubo, uno di quelli che pensi “no, non è possibile stia accadendo davvero”. Il mio stato d’animo è proprio questo… Sentire che posso tirare un sospiro di sollievo per un’ingiustizia che mi ha causato lunga gogna mediatica, diffamazioni e il solito serpeggiante dubbio da parte di chi non vedeva l’ora di insinuare sospetti sulla mia onestà.
Ora realizzo a poco a poco. Perché appena ti svegli non sai se stai ancora in un brutto sogno o se è la realtà, sapendo che era tutto falso. Dentro di me però in fondo sapevo che non poteva andare diversamente poiché non avevo commesso nessun reato, ma non nascondo il fatto che ho avuto lo stesso paura. Ti colgono una brutta sensazione e un senso di impotenza che non auguro a nessuno di provare nella vita.
Il mio avvocato, Nicola Carratelli, è stato veramente un grande, ed è riuscito a far emergere la verità. Voglio ringraziarlo di cuore per aver sempre creduto nell’esito di questo brutto incubo. “Era stato creato un sistema perfetto per incastrarmi” come egli stesso ha affermato nel corso della sua brillante arringa (di circa due ore) durante il dibattimento, “allo stesso modo di come avveniva nell’antica Roma per screditare e far fuori i nemici attraverso metodi non eticamente corretti e poco ortodossi e con l’utilizzo di indices e delatores”
In parte devo dire che ci sono riusciti rispetto alle mie personali aspirazioni e proiezioni future (quelle dell’epoca), ma almeno la verità è stata adesso ristabilita.
Era stato creato un sistema deviato guidato spregiudicatamente dalla politica e condizionato dal clima di forte diffamazione esistente nella nostra città, con tanto di delatori e propalatori assoldati nel salotto della propria casa. Avevamo contro di noi un potere politico che si era fortemente affermato in quel periodo storico, con legami importanti nel mondo degli inquirenti e dei media nazionali. Ricordo solo che a pochi giorni delle elezioni, da sindaco sfiduciato, mi ritrovai addirittura in prima serata sul Tg1 con un servizio sui sequestri di documenti in Comune (con tanto di macchina ed elicottero degli inquirenti che sorvolava il palazzo a beneficio della telecamera) per una inchiesta sui cosiddetti “appalti spezzatino” che adesso sappiamo come è andata a finire. Se avessi commesso una minima leggerezza, un piccolo errore di cui erano disperatamente alla ricerca, sarebbe finita malissimo. Sarei finito malissimo.
Oggi finalmente è stata ristabilita la verità. La sentenza del Gup, unitamente a quella di assoluzione per tutti gli imputati emessa due giorni fa sugli (illusori) “appalti spezzatino” gestiti dal Comune all’epoca in cui ero sindaco (pur non essendo direttamente coinvolto) conferma che in dieci anni il nostro operato è stato sempre limpido.
La giustizia ha fatto il suo corso, è il caso di dirlo. Un grazie sentito a chi non ha mai dubitato di come realmente sono andate le cose.

Mario Occhiuto:Franz Caruso ossessionato dalla presunta dittatura amministrativa.

“Capisco che può trattarsi di una deformazione professionale dovuta al suo essere avvocato penalista, ma a Franz Caruso questo fatto di dichiarare una parola sì e l’altra pure che deve denunciare qualcosa, sta decisamente sfuggendo di mano”.
Lo dichiara il sindaco Mario Occhiuto in merito alla polemica tutta strumentale avanzata dal candidato alla poltrona di primo cittadino per il centrosinistra. “Leggo sulle testate giornalistiche online dei titoli che richiamano una dichiarazione di Franz Caruso del tipo ‘Denuncio l’arroganza del potere dell’amministrazione Occhiuto’, a proposito del rifiuto della mia segreteria a concedergli una qualsivoglia piazza per la sua chiusura di campagna elettorale. Nonostante i proclami populistici contro una presunta dittatura amministrativa che esiste solo nelle sue ossessioni, il candidato a sindaco di Nicola Adamo, di Carlo Guccione, di Salvatore Perugini e di Luigi Incarnato, dimentica che le sue ultime affermazioni false e demagogiche (perfettamente in linea con la campagna elettorale che ha condotto fin qui), possono facilmente essere smentite dagli stessi atti di segreteria e dalle prenotazioni con il timbro di entrata giunte al Comune prima ancora della sua richiesta di avere in concessione nella giornata di venerdì 15 ottobre non una piazza, come ha affermato lo stesso Franz Caruso a mezzo stampa, bensì quasi tutto corso Mazzini richiesto da lui per spettacoli di strada e comizio. Non è affatto vero che tutte le piazze da lui citate, nel tratto fra piazza Bilotti e piazza dei Bruzi, fossero occupate. O che non ve ne fossero altre disponibili nel centro città”.
Il sindaco Mario Occhiuto, che non si occupa in prima persona di questi atti amministrativi, ha subito richiesto sulla vicenda informazioni ai dipendenti comunali in forza nella sua segreteria. In sintesi: un collaboratore di Franz Caruso ha inviato tramite pec in data 12 ottobre la richiesta per ottenere venerdì 15 la concessione di un tratto consistente di corso Mazzini ove far circolare giocolieri itineranti (questa dei giocolieri itineranti, è fra l’altro una richiesta che va presentata in altro settore e non presso la segreteria del sindaco che può solo concedere l’uso del suolo pubblico). Dal momento che il sistema informatico del Comune, per alcune anomalie riscontrate, avrebbe fatto pervenire la risposta via pec in consistente ritardo, la segreteria del sindaco Mario Occhiuto si è anche subito prodigata a rintracciare telefonicamente il referente di Franz Caruso che aveva fatto pervenire la richiesta. Gli è stato spiegato che non era possibile ottemperare alla domanda di quasi tutto corso Mazzini per le suddette ragioni ed a quel punto è stata avanzata l’ulteriore richiesta da parte del collaboratore di Franz Caruso di avere in concessione un altro tratto consistente di corso Mazzini comprensivo di piazza Carratelli che però, come attesta appunto il registro di protocollo, risultava già impegnata.
Una precisazione in numeri: sono state esattamente cento le autorizzazioni concesse dalla segreteria del sindaco a tutti gli schieramenti politici a fini di propaganda elettorale in questo ultimo periodo, e mai un problema o una lamentela erano emersi.
“Mio malgrado – tiene a precisare Mario Occhiuto – mi trovo adesso costretto a ribattere ad accuse inventate ad arte dai soliti noti che, naturalmente, si guardano bene dal rimarcare come invece per tutta la loro propaganda abbiano sempre avuto da parte del Comune da me guidato gli spazi pubblici richiesti per gazebo e incontri, ove fossero naturalmente liberi da prenotazioni precedenti. Anziché dunque alzare polveroni in nome delle regole di democrazia che Franz Caruso soltanto non rispetta quando spesso e volentieri nei confronti televisivi si rivolge al competitor con l’espressione ‘chiudi la bocca’, avrebbe lui fatto prima a dire che ha deciso di concludere la sua campagna elettorale a via Popilia nel piazzale della chiesa di Cristo Re per ragioni certo legittime e non dovute di sicuro al rifiuto di altri spazi. Per cui racconti ai cittadini le cose come stanno”.

Vincenzo Granata,capolista Coraggio Cosenza:Ringrazio il Sindaco Occhiuto per tutto cio’ che ha realizzato.

In qualità di Consigliere Comunale che ha convintamente sostenuto l’Amministrazione Occhiuto ed in particolare il Sindaco Arch. Mario Occhiuto sarebbe impossibile elencare tutti gli interventi e le procedure realizzate in questi anni: il restauro dei monumenti nel centro storico, l’implementazione dell’illuminazione pubblica con lampade a led, il restyling di n. 15 piazze, la ristrutturazione degli edifici scolastici, la realizzazione delle piste ciclabili; le magnifiche realizzazioni del Ponte di Calatrava, Piazza Bilotti, parco del benessere e planetario. In particolare, queste ultime due opere sono state caratterizzate da lungaggini amministrative e procedurali non ascrivibili all’Amministrazione Occhiuto. Noto a tutti è l’ostruzionismo cronico del Professore stelluto in Filosofia e di tutto il mondo della sinistra. Fare il Sindaco oggi vuol dire ricoprire un ruolo di primo cittadino per tutta la relativa cittadinanza, quello che è stato il Sindaco di Cosenza. Nelle assemblee nazionali ANCI il Presidente De Caro ha affermato che fare il Sindaco è il mestiere più bello di questo mondo ma nel contempo rischiosissimo a causa delle difficoltà dettate dalle procedure che, quotidianamente, in una Pubblica Amministrazione devono essere adottate. Con la demolizione dell’immobile che ospitava l’ex sede dell’ATERP il Sindaco Arch. Occhiuto ha comprovato tutta la sua tenace determinazione. L’ordinanza di sgombero del campo ROM dopo un incendio che aveva colpito le baracche di n. 100 residenti lungo il fiume Crati e con lo smantellamento definitivo di tutto l’insediamento ROM lungo il predetto fiume che versava in condizioni drammatiche ha mostrato tutto il coraggio che il Sindaco Occhiuto ha profuso in ogni sua azione amministrativa. Ricordo sessione lavoro dell’assemblea nazionale ANCI di Vicenza con proiezione slides intervento bando periferia dove il Sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto è stato promotore del relativo progetto: in quell’occasione tanti amministratori si complimentarono, a giusta ragione, per il lavoro svolto. Innumerevoli premi per l’Amministrazione guidata dall’Arch. Occhiuto compreso il prestigioso premio URBES 2021 attribuito alla Città di Cosenza. Ho potuto appurare in questi anni il grande amore e la profonda dedizione che l’Arch. Occhiuto ha dimostrato verso la Città di Cosenza con particolare riferimento al suo amore per la bellezza ed alla sua attenzione per il particolare costruttivo. Decine i sopralluoghi effettuati insieme con l’unica finalità di evidenziare e rimarcare che ogni bene pubblico è bene di tutti. Visione, programmazione ed opere pubbliche realizzate per oltre 400 milioni di euro con attenzione massima su tutta la Città fino alle periferie.
Tutto quello che ho appena elencato sono solo piccoli momenti di un meraviglioso cammino che ho avuto l’onore di compiere accanto al Sindaco Occhiuto in qualità di consigliere comunale di maggioranza. E con profonda nostalgia e nel ricordo di questa travolgente esperienza amministrativa ringrazio il Sindaco Occhiuto da cittadino e da consigliere per tutto ciò che ha realizzato per la Città di Cosenza ed auspico che il suo operato possa essere da esempio per tutti gli amministratori che vorranno costruire bellezza, efficienza e sostegno a favore del popolo della città bruzia al quale mi pregio ogni giorno di appartenere.

Vincenzo Granata
Consigliere comunale di maggioranza del Comune di Cosenza

Mario Occhiuto:La speranza dei manettari è sempre quella di far arrestare quelli che odiano.

Dichiarazione di Mario Occhiuto su FB.
La speranza dei manettari è sempre quella di far arrestare quelli che odiano. In questa vicenda ci sarebbe da chiedersi se mai come si fa a coinvolgere chi ha denunciato una truffa solo sulla base della delazione del truffatore senza che lo stesso riesca a produrre uno straccio di qualsiasi prova o riscontro. La verità è che io sono stato un perseguitato a causa di campagne diffamatorie prodotte da specialisti e dall’azione di avversari politici molto potenti (in campo giudiziario) che hanno pilotato e costruito inchieste dal nulla utilizzando ogni mezzo e garantendo l’impunità a quelli che mi accusavano (falsamente per propria convenienza). Tutto questo per aver lavorato dieci anni per la città e per aver moralizzato l’ambiente comunale .

Al via i lavori della depurazione dell’agglomerato Cosenza-Rende per il 1 Settembre.

Oggi a Rende, in sede consortile, si è tenuto un incontro tra il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata, il Presidente dell’Autorità Idrica Calabria e neo Presidente dell’ANCI Regionale Avv. Marcello Manna e l’Amministratore della società consortile Kratos s.c.a.r.l. Dott. Alfonso Gallo. Al termine di tale incontro, con spirito ad animo più che condivisivo tra i soggetti protagonisti di questo appuntamento, si è deciso di iniziare per il prossimo 1° settembre 2021 i lavori del project financing finanziati con Delibera CIPE n. 60/2012 per l’adeguamento tecnologico e funzionale delle opere di collettamento e dell’impianto di depurazione consortile sito in C/da Coda di Volpe del Comune di Rende (CS) nonchè del sistema fognario dei Comuni facenti parte dell’agglomerato “Cosenza-Rende”. L’intervento prevedrà la realizzazione di circa 27.000.000 di euro di lavori che interesseranno tutte le reti fognarie e gli impianti di depurazione dell’agglomerato Cosenza-Rende, il cui soggetto attuatore è il Consorzio Valle Crati in collaborazione con l’Autorità Idrica Calabria in qualità di soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato Regionale. Kratos s.c.a.r.l. è il Concessionario che si occuperà di realizzare i lavori e di gestire gli impianti fognario-depurativi consortili e dei singoli Comuni consorziati per quindici anni. Ci troveremo di fronte ad un’opera titanica che in termini economici sarà tra le più rilevanti del Mezzogiorno, mentre in termini ambientali sarà la più incisiva ed importante della Regione Calabria. In aggiunta al finanziamento di 35 milioni di euro riconosciuti con Delibera CIPE n. 60/2012 il Consorzio Valle Crati si è, inoltre, candidato all’inserimento nel Piano Nazionale di Resilienza di lavori di ammodernamento dei collettori fognari e degli impianti di depurazione dell’agglomerato Cosenza-Rende, aggiuntivi rispetto a quelli già finanziati con Delibera CIPE n. 60/2012, per il reperimento di fondi ulteriori che consentano l’uscita definitiva del predetto agglomerato dall’infrazione comunitaria le cui sanzioni sono già in fase di irrogazione a causa del mancato rispetto della Direttiva comunitaria 91/271/CEE. Ed al tal proposito la Regione Calabria ha proposto i suddetti lavori sugli impianti fognario-depurativi dell’agglomerato Cosenza-Rende quale intervento prioritario e strategico regionale nell’ambito del Recovery Found. Rispetto a questo grandissimo ed encomiabile risultato, enorme è stata la soddisfazione del Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata e del Presidente dell’Autorità Idrica Calabria e neo Presidente dell’ANCI Regionale Avv. Marcello Manna. Il Presidente Granata ha dichiarato: “Dopo tante traversìe di carattere burocratico finalmente il Consorzio Valle Crati con l’inizio dei lavori previsto per il prossimo primo settembre ha cristallizzato l’avvenuto raggiungimento di un risultato storico nel settore della depurazione per i Comuni della Valle del Crati: ammoderneremo gli impianti fino a renderli tecnologicamente molto avanzati e renderemo il processo di trattamento delle acque reflue notevolmente più efficace ed efficiente. Il partenariato con aziende di altissimo livello professionale nonché di notevole esperienza sul campo come la società Kratos s.c.a.r.l. ci consentirà di godere di un sistema rinomato di smaltimento di rifiuti liquidi e di rimuovere le sanzioni che l’Unione Europea ha irrogato alla Calabria per il mancato rispetto delle prescrizioni comunitarie in ambito fognario-depurativo. La nostra parola d’ordine continuerà ad essere la garanzia dei servizi al cittadino ed il rigoroso rispetto della normativa ambientale. Rivolgo il mio personale ringraziamento al Sindaco della città di Cosenza Arch. Mario Occhiuto, comune capofila, per il costante sostegno in tutti questi anni, al Presidente dell’Autorità Idrica Calabria Avv. Marcello Manna per la sua costante presenza e per l’alacre attività svolta, l’Assessore Regionale All’Ambiente Sergio De Caprio e la dirigenza regionale, perché solo con il lavoro congiunto di una grande squadra si possono ottenere brillanti risultati”. Il Presidente e Sindaco Manna si è detto molto soddisfatto di questo successo ottenuto nell’ambito del lavoro svolto in tandem tra Autorità Idrica Calabria e Consorzio Valle Crati ed ha affermato: “Sono orgoglioso della meta raggiunta fino ad ora nel settore della depurazione dell’agglomerato Cosenza-Rende. Ci abbiamo creduto e così abbiamo tagliato un traguardo storico. Questo intervento, molto travagliato dal punto di vista delle procedure tecnico-amministrative, ha finalmente visto la sua realizzazione e rappresenta una svolta definitiva nel campo dello smaltimento delle acque reflue nella provincia di Cosenza; questo sarà solo l’inizio di una lunga serie di progetti e di interventi che saranno destinati a passare alla storia ed a rendere la nostra Calabria concorrenziale in termini di sviluppo e di progresso per quanto attiene ai servizi al cittadino ed alla sua tutela in tutte le possibili forme”.

Caso Cirò:Mario Occhiuto,accuse false e infondate.

In merito a questa inchiesta vorrei ricordare che sono stato io denunciare i fatti alla procura appena ho scoperto che si fabbricavano carte false a mia insaputa da uno dei miei segretari, che ho immediatamente licenziato. Se non l’avessi fatto non si sarebbe scoperto proprio niente: quindi se avessi temuto di essere coinvolto minimamente in questi o in altri reati, per le propalazioni conseguenti, dovrei essere stato un pazzo a denunciare praticamente me stesso.
Tutte le accuse nei miei confronti sono infatti frutto delle calunnie di Cirò (che ho già denunciato anche per calunnia), il quale aveva ovviamente risentimento nei miei confronti ed è stato facilmente utilizzato dai miei avversari politici come delatore promettendogli e millantando evidentemente il favore da parte degli inquirenti. Strana è comunque la circostanza che siano trascorsi più di quattro anni agevolando di fatto il Cirò, nonostante l’evidenza del reato da me denunciato. E strano è che si coinvolga il denunciante sulla base di accuse del denunciato. Ricordo infine che sono stato tirato in ballo in questa inchiesta dopo un anomalo incontro del Cirò (con registrazione) a casa di un senatore della Repubblica che poi ha direttamente incaricato nella Commissione (da lui stesso guidata) una Procuratrice della Repubblica che è la stessa che è comparsa ad un certo punto (stranamente) in questo procedimento giudiziario coinvolgendo il sottoscritto (che era il denunciante).
Non sono un pazzo e non ho commesso proprio nessuna delle cose che mi viene addebitata, sono solo un sindaco che si è dedicato per dieci anni alla città mettendo in secondo piano tutto quello che riguardava se stesso. Avevo delegato per queste funzioni, come sempre avviene, la mia segreteria e mi sono fidato: non potevo certo immaginare che facesse queste porcherie. Non ho mai approfittato del mio ruolo e per mia formazione mai avrei potuto farlo, anzi posso affermare con certezza che la mia Amministrazione ha portato un grande vento di cambiamento e di legalità all’interno dell’Ente.
Ma questo è il ringraziamento. Chi governa “senza santi in paradiso”, eletto dai cittadini, e realizza concretamente il cambiamento anziché galleggiare nella politica come sempre è avvenuto in Calabria, diventa (soprattutto a causa dell’invidia politica) bersaglio di spaventoso fuoco incrociato ed è la persona più vulnerabile che può esistere in Calabria.
Io non ce l’ho con nessuno ma devo pur difendermi da accuse false e infondate (costruite ad arte da avversari che hanno provato a distruggermi creandomi comunque tanti danni) e ho il dovere di difendere la mia memoria. Adesso chiederò subito di essere sentito dal magistrato per chiarire la vicenda e sono convinto che alla fine riuscirò a ristabilire la verità dei fatti.
Alla fine, in questo mondo ingiusto, c’è sempre la speranza di incontrare sul nostro percorso chi ha una coscienza e il senso vero della giustizia.

Il Presidente del Consorzio Valle Crati, Avv. Maximiliano Granata: Sarò con Mario Occhiuto davanti al pronto soccorso dell’Ospedale di Cosenza.

Nella mia qualità di amministratore pubblico e Presidente di un Consorzio intercomunale di 32 Sindaci , per un totale di quasi 250.000 abitanti, raccolgo l’invito di Mario Occhiuto, a ritrovarci sabato 17 aprile, alle ore 10, davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Cosenza per far sentire la voce delle comunità che rappresentiamo e chiedere risposte rapide ed efficaci alla grave emergenza in atto. Qui la salute non è un diritto e le eccellenze rischiano di scomparire. Nell’azienda Ospedaliera di Cosenza la situazione è gravissima. Va bene la ricorrenza dantesca ma il dover “lasciare ogni speranza” per coloro che entrano in Pronto Soccorso ci sembra davvero intollerabile per un Paese civile.

Per questi motivi sarò a fianco del Sindaco della Città di Cosenza Mario Occhiuto e invito gli altri Sindaci e consiglieri comunali della provincia di Cosenza ad essere presenti. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Sanità: Occhiuto invita alla mobilitazione i sindaci della provincia di Cosenza

È un grido di dolore quello del Sindaco Mario Occhiuto ma è anche un fortissimo appello alla mobilitazione, che rivolge a tutti i Primi Cittadini dei comuni della provincia di Cosenza.
«Stamattina mi sono recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata – racconta il Sindaco Occhiuto – per constatare che le gravi carenze di personale medico e paramedico, che denuncio da più tempo, non hanno registrato alcun passo in avanti. Piuttosto, i pochi medici e infermieri in forza al reparto si stanno impegnando in turni massacranti e con tutte le loro forze per affrontare questo nuovo picco pandemico del covid-19».
Più di un’ordinanza porta la firma del Sindaco di Cosenza che, già l’anno scorso, al diffondersi della pandemia, non esitò a chiedere nero su bianco al vertice dell’azienda ospedaliera l’assunzione immediata di personale medico. «Al contrario – afferma oggi Occhiuto – i medici li abbiamo visti andare via, come l’ex primario del Pronto Soccorso Michele Mitaritonno il quale, con grande lucidità, al pari dei suoi predecessori, e come un guerriero senza armi mi aveva rappresentato la situazione di forte sottodimensionamento del Pronto Soccorso, inadeguato a rispondere alle esigenze di un ospedale hub, che accoglie pazienti da tutta la provincia».
«Rinnovo la mia stima al personale sanitario che non si sta risparmiando in alcun modo nel prestare soccorso ai tanti pazienti covid che giungono all’Annunziata, tante volte già in condizioni critiche – continua il Sindaco di Cosenza – e ritengo inaccettabile l’assenza di decisionismo del vertice dell’azienda ospedaliera, di cui ho parlato anche con il Governatore Spirlì dopo il sopralluogo di stamattina. Un Commissario, proprio in quanto tale, avrebbe dovuto assumere decisioni tempestive per incrementare i posti letto covid necessari evitando di sottrarli ad altri reparti, oltre che procedere immediatamente all’assunzione del personale sanitario necessario a fronteggiare l’emergenza. Allo stesso modo mi sarei aspettato una reazione pronta e positiva alla mia sollecitazione, di qualche settimana addietro, di richiedere all’Esercito, nel quale avevo già riscontrato la disponibilità a richiamare i medici necessari, il riallestimento di posti letto nell’ospedale da campo di Vagliolise. La risposta è stata e continua ad essere un inspiegabile immobilismo che sta costando ai nostri territori un prezzo altissimo in termini di privazioni, costringendo i Sindaci a tenere le scuole chiuse, infliggendo altri duri colpi ad un commercio che già fatica a rialzarsi».
«Invito dunque tutti i Sindaci – conclude Mario Occhiuto – ad indossare la fascia, e insieme ai rappresentanti in Consiglio comunale, a ritrovarci sabato 17 aprile, alle ore 10, davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Cosenza per far sentire la voce delle comunità che rappresentiamo e chiedere risposte rapide ed efficaci alla grave emergenza in atto».