Elezioni Calabria. Impresentabili, esclusioni eccellenti nei partiti .

Un Organo dello Stato dichiarerà “impresentabili”, in forza di un certo codice di autoregolamentazione, buona parte dei prossimi candidati per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria. Soggetti che la legge dichiara e riconosce eleggibili, ma che per i partiti non saranno candidati, perchè rinviati a giudizio non solo per mafia, ma anche per reati contro la pubblica amministrazione. Ci si pone un dubbio: è stupidaggine o è sopraffazione? Sarebbe ora di finirla con questa Antimafia che si sovrappone al diritto e alla Costituzione e ci impone personaggi come Morra e i suoi seguaci giustizialisti. Purtroppo vanno cosi le cose in Calabria, cioè non vanno. Nei prossimi giorni saranno resi noti i nomi degli impresentabili con evidenti escusioni eccellenti sostenuti dai gruppi contrapposti nei partiti, nei confronti dei candidati piu’ forti. La storia continua …………..

Rubrica”El Miedo”,Elezioni Calabria:“Impresentabili? l’Antimafia potrebbe commettere un grave reato”.

Si commette un grave reato nel presentare la lista degli impresentabili alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale dell Calabria. Una lista redatta “per informare gli elettori” su quei candidati che sono “in odore di mafia“, ma che di fatto infrange la legge, sottolineando che il reato non è poi così lontano da quello mafioso: “ha compiuto un reato espressamente previsto dalla legge elettorale (art. 98). Reato che, poi, non è troppo diverso per struttura e finalità repressiva, dal reato tipicamente mafioso, quello previsto dall’art. 416 ter c.p.
Ma torniamo alla Commissione Antimafia ed all’incredibile reato che dovrebbe e ha già compiuto in passato con l’atto in cui, abusivamente intervenendo nella competizione elettorale, redige un elenco di candidati da non candidare ed eventualmente non votare nella prossima competizione elettorale regionale in Calabria.
È un delitto, non perseguibile, forse, per l’immunità parlamentare di cui godono deputati e senatori (tanto vilipesa e maltrattata dalla magistratura, dagli arrabbiati antiparlamentari e antipolitici in circolazione ed alla moda di questi tempi). Non perseguibile a carico di tutti i componenti della commissione parlamentare cosiddetta Antimafia, ma reato a tutti gli altri effetti e per l’esistenza di tutti gli altri elementi oggettivi e soggettivi necessari per qualificare così l’atto gravissimo compiuto”.
“Certo possiamo riconoscere personalmente a Nicola Morra l’attenuante di una scarsissima (ed anche nulla) comprensione dei termini della questione. Ma a un reato «proprio» del pubblico ufficiale non può applicarsi l’esimente del «difetto di dolo» per mancanza di comprensione di quella che è la funzione affidatagli ed i doveri che ne derivino. (A meno che non si debba parlare di «incapacità di intendere e di volere» che è ben altra cosa da quella del dolo).
C’è dunque il reato, anche se non perseguibile per l’immunità parlamentare. E c’è una spaventosa violazione dei limiti delle funzioni istituzionali, fondamento delle libere istituzioni. Potremo comportarci (anche noi) come Nicola Morra piu’ altri, scrivere i nomi di tutti i «colpevoli». Ma quello che ha fatto e sta facendo è addirittura incredibile”.

Caso Tallini-Raffa “Impresentabili”, Avv. Maximiliano Granata:Antimafia, prevaricazione costituzionale.

La Commissione Parlamentare Antimafia, oggi presieduta dal prof. Nicola Morra, che ha ereditato, ci sarebbero ragioni per affermarlo, virtù della precedente presidente, ha voluto replicare, con l’aggravante di una procedura ancora più tarocca, le prodezze dei tempi della Rosy Bindi in occasione delle elezioni di domenica, nei confronti dei candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria Domenico Tallini e Giuseppe Raffa.

Il vaglio, che, poi, è noto ed arcinoto che non è e non è mai stato un vaglio, ma dato il metodo, solo una “pesca nel mucchio”, tra i candidati alle lezioni di pretesi “impresentabili” è una violazione, oltre tutto, della parità tra i candidati.

Sconcezza vile e stupida, data anche la consuetudine di pubblicare i nomi dei diffamati all’ultimo momento. Ma soprattutto questo giudizio, che poi non è tale ed è emesso coprendosi dietro norme non di legge, sarebbe stato emesso nei confronti di candidati alle elezioni, cui la legge garantisce con il diritto di partecipazione in condizione di parità. E, quindi è una aperta violazione di ogni norma fondamentale e di principio costituzionale.

Il fatto che un Organo dello Stato dichiari “impresentabili”, in forza di un certo codice di autoregolamentazione (che significa?) soggetti che la legge dichiara e riconosce eleggibili, mi pone un dubbio: è stupidaggine o è sopraffazione?

È ora di finirla con questa Antimafia che si sovrappone al diritto e alla Costituzione e ci impone personaggi come Morra.

Purtroppo non si può cavar sangue dalle rape. Ma non basta. Le rape sono ovunque e ci stanno soffocando. E non possiamo rimediare facendo finta di non accorgercene.