CORONAVIRUS IN GIAPPONE

Il coronavirus in Giappone, parliamone. Al giorno 20 marzo 2020, in Giappone, le statistiche dicono che gli infettati dal covid-19 sono 949 (compresi i morti e i guariti) mentre i decessi sono 33.
Dati importanti, ma di molto inferiori a quelli italiani.
In effetti ci si aspettava numeri più alti, se non altro per la vicinanza geografica del Giappone alla Cima e per gli intensi contatti turistici e commerciali tra i due Paesi.

E’ un po’ un mistero l’andamento di questa epidemia in Giappone.
Le critiche al governo Abe per la politica adottata nel combattere l’epidemia non mancano di certo.

Dai numeri balza all’occhio il numero dei test effettuati: solo 15.534 (in Corea del Sud, al momento, ci sono stati 248 mila testati; in Italia 182 mila). Di conseguenza, potrebbe sembrare che il contagio in Giappone sia ben più vasto di quanto riportino le statistiche.

Olimpiadi di tokyo 2020 e coronavirus

A luglio, come sapete, inizieranno le Olimpiadi a Tokyo, un evento su cui il Giappone ha puntato moltissimo. Ancora non è stata presa una decisione ufficiale, ma l’idea di rimandarle o, addirittura, cancellarle non è più da scartare. E’ tutto interesse del governo Abe tranquillizare il mondo mostrando cifre, tutto sommato, basse e tranquillizzanti. Nella decisione sulla sorte delle Olimpiadi, molto importante sarà il giudizio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sembra anche che, a causa di una farraginosa burocrazia, molti malati non siano riusciti ad accedere ai test per l’accertamento della presenza del covid-19.
Sin dalla vicenda della nave Diamond Princess, il governo di Tokyo è stato criticato per la mancanza di una politica forte per contrastare l’epidemia. Il primo decesso è avvenuto il 28 gennaio, ma solo dopo un mese, il governo ha preso provvedimenti per contrastare la diffusione dell’epidemia. Inizialmente non erano neanche stati bloccati i voli provenienti dalla Cina.

In questa situazione ci sarebbe dovuta essere una rapida diffusione del covid-19 e dei decessi: ma la cosa non è avvenuta e anzi adesso, il Giappone, tra i Paesi del G7, è quello che sta meglio. Forse il picco deve ancora arrivare, ma sembra che, per ora, la situazione sia sotto controllo: la prefettura di Hokkaido, quella più colpita dall’epidemia, presto toglierà lo stato di emergenza e si pensa di riaprire le scuole in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico in Aprile.

La situazione e le prospettive

D’altronde i Giapponesi sono sempre stati particolarmente attenti all’igiene personale. A Date (Hokkaido), ad esempio, ho visto all’entrata dei supermercati c’è sempre un dispenser con disinfettante. Le strette di mano e gli abbracci non fanno parte della cultura giapponese e questo può aver influito non poco alla difficoltà della diffusione dell’epidemia. Per i giapponesi, poi, l’uso della mascherina è normale e molto diffusa. Forse anche il fatto di essere un’isola in cui gli accessi sono facilmente controllabili, ha avuto la sua importanza.

Insomma, la situazione dell’epidemia in Giappone, in questo momento, sembra essere grave, ma non drammatica. Attualmente ci sono pesanti restrizioni per i viaggiatori in arrivo da ben 38 Paesi.