Lettera aperta a Matteo Salvini, la vera storia di Mario Occhiuto Sindaco di Calabria.

 

Mario Occhiuto

Lettera aperta a Matteo Salvini, la vera storia di Mario Occhiuto Sindaco di Calabria.

Secondo lo studioso americano Edward Luttwak il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha trasformato in meglio la sua città e così potrebbe fare con la Calabria. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, in un recente convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, cita Cosenza come modello di buon governo da imitare per “uscire dalla mediocrità”.  Diverse sono le pubblicazioni degli ultimi anni che riguardano il “Caso Cosenza” preso come riferimento italiano di rigenerazione urbana.    Mario Occhiuto è stato eletto per la prima volta Sindaco di Cosenza nel 2011. Professionista con grande esperienza in Cina e in Brasile, è stato per undici anni presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Cosenza e membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali ed è un esperto di sviluppo urbano e del territorio che si è molto impegnato in progetti di ecosostenibilità.    In pochi anni riesce a trasformare in maniera radicale la città migliorando la qualità della vita delle persone che la abitano. Lancia il progetto della ricerca del tesoro di Alarico che ha un’enorme risonanza mediatica a livello internazionale, con centinaia di articoli di stampa in tutto il mondo. È una delle rare volte in cui la Calabria va sulle copertine dei giornali non per storie di crimine e corruzione ma per una leggenda alla radice del mondo occidentale.   Durante la sua amministrazione avvia per la prima volta in Calabria la raccolta differenziata “porta a porta” eliminando dalle strade i cassonetti. Cosenza viene premiata più volte come città virtuosa nelle “buone pratiche”, un “Comune Riciclone” che ottiene i primi posti nelle classifiche nazionali con la percentuale di circa il 70% di raccolta giornaliera.    Nella tradizionale graduatoria sui comuni capoluogo di provincia “Ecosistema Urbano” di Legambiente e Ambiente Italia pubblicata ogni anno dal ‘Sole 24 Ore’, Cosenza raggiunge il quinto posto per vivibilità, prima città in assoluto del Centro Sud, risalendo di 90 posizioni e piazzandosi dietro Mantova, Parma, Bolzano, Trento.   Al Comune di Cosenza Occhiuto stravolge il sistema che vigeva da decenni nelle Cooperative sociali, diventate a volte sentine di mallaffare. Chiede ausilio alla prefettura per sottoscrivere il rinnovo dei contratti solo in presenza dei certificati antimafia e ricorrere a gare pubbliche. Viene pesantemente minacciato e finisce sotto scorta per quattro anni.    È probabilmente l’unico sindaco in Italia ad avere smantellato due campi rom con oltre mille persone nelle baraccopoli e ad avere avviato concretamente un piano di rigenerazione urbana realizzando opere pubbliche di qualità attraverso il ricorso a fondi europei per oltre 400 milioni di euro. Quindici nuove piazze, il restauro del Castello e di tutti i monumenti pubblici, il Ponte di Calatrava, il Planetario, i BoCs Art residenze per artisti contemporanei, la Ciclopolitana, la Metro di superficie e tantissime altre ancora. Come non era mai avvenuto nella città, nemmeno sommando le cifre spese per gli investimenti degli ultimi cento anni. Nella regione poi non si realizzava un’opera pubblica strategica da almeno quarant’anni.   Anche in seguito a ciò la città è diventata più attrattiva ed importanti brand decidono di investire a Cosenza.    Il Comune, oggi, ha tagliato i dipendenti da 1200 a circa 450 facendo ricorso a procedure di mobilità e le spese correnti sono state ridotte di circa 50 milioni. Ciò è stato necessario perché si ereditava una procedura di dissesto finanziario dalle passate amministrazioni.   Le attività produttive crescono, a Cosenza i commercianti ringraziano pubblicamente con tanto di manifesti: in una città viva e attrattiva, del resto, tutti traggono il loro beneficio. A queste latitudini Occhiuto fa conoscere il “welfare creativo” e abolisce l’assistenzialismo che era, perlopiù, clientelismo portato avanti dai precedenti governi “rossi”.   Tutte queste innovazioni incontrano il sostegno di una grande parte della cittadinanza, tanto che da un paio di anni circa 600 gruppi e associazioni organizzati in comitati e sparsi per tutta la Calabria hanno chiesto ad Occhiuto di candidarsi alla presidenza della regione. Il successo arriva però non senza contrasti. Vecchi potentati politici locali gli fanno un’opposizione a volte molto dura, in un ambiente come quello calabrese particolarmente difficile. Tra i “vecchi nemici” ci sono i fratelli Gentile. E tra i nuovi avversari gli esponenti del Movimento 5 Stelle e il senatore Nicola Morra, che non si rassegnano ai risultati ottenuti da Occhiuto e allo scarso consenso da loro raggiunto nelle amministrative di Cosenza.    I cambiamenti che scuotono il vecchio immobilismo, attirano molti consensi ma anche naturalmente contrasti. Nel 2016 Occhiuto viene per esempio sfiduciato dal consiglio comunale con una specie di complotto di palazzo. Ma tale sfiducia viene vissuta come un tradimento dalla popolazione che lo rivota come sindaco della città eleggendolo con il 60% al primo turno con ben 40 punti di distacco dagli avversari.    La vittoria elettorale non spegne il dissenso che a Cosenza e in Calabria a volte degenera in insulti e voci calunniose, e persino tentativi di ricatti messi in atto attraverso pseudo testate giornalistiche locali.Sono gli stessi avversari politici che utilizzano l’arma della denuncia giudiziaria per tentare di frenare un percorso ad alta velocità di consensi.  La Lega che dovrebbe rappresentare un elemento di novità per la Calabria potrebbe finire per diventare lo strumento al servizio delle forze della conservazione e di tutti coloro che la hanno ridotta in queste condizioni. E i cittadini hanno già ben compreso le manovre in atto perché conoscono bene donne, uomini e cose. Chiediamo a Matteo Salvini un cambio di passo, con Mario Occhiuto Governatore della Calabria.

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

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