Il destino della Calabria non puo’ dipendere da un commissario venuto dal Nord. Fa scrivere articoli per minimizzare il malessere che è presente nella Lega.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Cristian Invernizzi della (Lega) non conosce la Calabria. Decisioni unipersonali prese al di sopra degli organismi territoriali che peraltro non esistono. Fa scrivere articoli per minimizzare il malessere che è presente nella Lega. Ma veramente in Calabria non esiste un calabrese degno di coordinare la Lega in questa Regione? Il caso Lamezia Terme è stato l’emblema dell’assenza di democrazia negando il simbolo alla classe dirigente leghista guidata dall’On. Domenico Furgiuele, valente giovane deputato calabrese. Noi pensiamo di dover parlare ai calabresi dei problemi dei calabresi e i calabresi devono decidere con la propria volontà quale deve essere il futuro della loro regione . I candidati calati dall’alto non hanno mai risolto i problemi della Calabria . La Calabria ha bisogno di cambiare il prima possibile e questo si può creare solo attraverso una nuova politica moderna ed efficiente. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Caro Matteo, la base della Lega calabrese non è giustizialista.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Anche il Partito dei Magistrati è oggi portato ad indirizzare non solo i suoi poteri e le sue aggressioni ma anche i suoi abusi concepiti in modo in cui essi gli procurano maggiore visibilità nella pubblica opinione. Anche quando si tratta di mettersi sotto i piedi diritto e giustizia si vuole farlo con il massimo clamore è il più forte impatto nella pubblica opinione.

Sul caso Salvini/Diciotti abbiamo preso le difese di Matteo Salvini “E manifesto è il pericolo di quello sconfinamento e prevaricazione giudiziaria (espressi addirittura in un partito pronto sempre a sostituirsi al potere politico). E’ grave per la stravaganza di almeno una delle imputazioni (che sembra aver voluto ripetere quella della Procura di Agrigento per una malintesa e in sè pericolosa solidarietà).”

Del resto nell’addebito penale che si muove a Salvini, sul quale c’è da scrivere assai più di quanto è possibile fare qui ed oggi, si riproduce il vizio di fondo di tutte le imputazioni tipiche della autentica campagna terroristica che il “Partito dei Magistrati” conduce contro i “politici”, cioè gli Amministratori di Regioni, Comuni ed enti, in base all’assurdo principio, prodotto di una giurisprudenza a sua volta dettata da esigenze di un’“uso alternativo della giustizia”, principio secondo cui ogni violazione di una legge e di un regolamento compiuto da un amministratore è un “abuso” e, quindi, quanto meno, un reato di “abuso d’Ufficio”.

Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non accetterò mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone. Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti».

Condivido le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi sull’unione delle forze del centrodestra in Calabria per respingere le (probabili) ingerenze “politiche “ della magistratura. Il movimento Cinquestelle vuole che basti un avviso di garanzia (bella garanzia!!) per fare fuori un uomo politico, un avversario .

Mario Occhiuto rappresenta il punto più alto di resistenza contro i giustizialisti, quest’ultimi bene incarnati a Cosenza dal maestro Nicola Morra. In questi mesi in Calabria si sente affermare che serpeggiano tra le forze politiche velleità di quelli che vogliono assumere il ruolo di “famigliari dell’Inquisizione”, di tirapiedi dei moderni progetti persecutorii di sopraffazione da parte delle Procure. Oggi questo ruolo se lo vogliono assicurare per lo più gli uomini della Casaleggio S.r.l., i cosiddetti Cinquestelle. Con le loro ridicole tesi , vogliono conferire alla giustizia, a sua volta impegnata in un’azione di supplenza e di sopraffazione di ogni altro potere, un effetto fulminante. Vogliono che basti un avviso di garanzia (bella garanzia!!) per fare fuori un uomo politico, un avversario. Vogliono essere, dicevo, i tirapiedi delle Procure (termine che deriva dalla funzione dei turpi collaboratori del boja di tirare i piedi degli impiccati per assicurarsi del loro strangolamento). Al contempo i Casaleggesi-Cinquestelluti stanno lavorando a creare nuove figure di reato (“sfigurando” l’assetto del codice). Ipotesi di reato che non sono definite in modo da individuare il confine tra il lecito e l’illecito, ma sembrano piuttosto finalizzate a far sì che ogni Procuratore possa incriminare, arrestare, far processare, sputtanare, chi più gli aggrada valendosi dell’elasticità di tali norme. Basti pensare al reato di “traffico di influenze” ed alla dilatazione oltre ogni certo confine del reato di “abuso d’ufficio”, che è divenuto lo strumento prediletto di abusi di magistrati protesi da un “uso alternativo della giustizia” (che è poi l’ingiustizia). Per combattere veramente mafia e corruzione, bisogna disfarsi di questi “famigliari dell’Inquisizione”, di questa antimafia, di questa “illibatezza” ridicola. Mandiamo a quel paese chi pretende di aver trovato un comodo modo per far finta di far politica scegliendo il mestiere del tirapiedi.

Lo dichiara il Presidente dell’ Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Invernizzi(Lega) sta lavorando per far vincere la sinistra, altro che guardare al futuro. Un centrodestra unito con Mario Occhiuto è la garanzia di vittoria in Calabria .

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Invernizzi sta lavorando per far vincere la sinistra, altro che guardare al futuro. Bisogna procedere con la condivisione del centrodestra allargato alle forze del civismo calabrese. Il deputato Cristian Invernizzi da Bergamo si vede poco o nulla e ha creato un certo malcontento nella base che di fatto è stata silenziata, vedi il caso Lamezia terme. I leghisti della prima ora sono stati quasi tutti messi da parte e la lega per lo scadente lavoro politico di Invernizzi rischia di implodere, facendo perdere il centrodestra in Calabria e portando la Lega a percentuali da prefisso telefonico. Dopo l’esperienza fallimentare dell’elezione per il rinnovo del consiglio comunale di Rende dove la Lega ha raggiunto solo l’ 1,4 % del consenso elettorale, con l’azione politica del commissario Invernizzi, la Lega calabrese rischia di non raggiungere la soglia del 4% . Già si è dimesso il Sindaco di San Pietro in Amantea. Lorelli  . Il commissariamento del partito, affidata alla gestione accentratrice del commissario Cristian Invernizzi, ha creato fibrillazioni e malumori.  In questi giorni si potrebbe creare una fronda contro il commissario Invernizzi, sostenuta da amministratori della provincia di Reggio Calabria e di Cosenza , per la mancanza di democrazia e confronto democratico nel partito della Lega calabrese. I primi inciampi di una Lega che potrebbe rimediare una brutta figura in Calabria con il  rischio del quorum e della mancata rappresentanza . Matteo Salvini dovrebbe prendere i relativi provvedimenti per evitare una debacle .Per alcuni esponenti della Lega si rivendica il bisogno di costruire nuovi paradigmi di partecipazione politica e democratica per uscire finalmente dal buio in cui la Calabria, dopo decenni di cattiva politica, è stata relegata. Non si potranno accettare scelte prive di partecipazione e trasparenza perchè  il destino dei calabresi deve essere scelto dai calabresi. In questi anni Mario Occhiuto ha rappresentato il punto più  alto di resistenza contro il giustizialismo di Morra e dei centri sociali, rendendo la città di Cosenza libera e democratica. Un centrodestra unito è la garanzia di una vittoria . Questa condizione puo’ essere facilmente trovata nell’indicazione di Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza, quale candidato unitario, superando logiche di partito . Mi auguro che queste mie riflessioni  possano essere utili a Matteo Salvini, per la vittoria del centrodestra unito in Calabria . Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Maximiliano Granata(Legalità Democratica): farneticante la dichiarazione di Invernizzi (Lega)

Avv. Maximiliano Granata

Farneticante la dichiarazione di Invernizzi (Lega), altro che minacce, bisogna ringraziare Mario Occhiuto per la sua discesa in campo. Con la gestione del commissario Invernizzi, riscontriamo un risultato deludente nel comune di Rende con il risultato dell’ 1,4 %, la mancata presentazione della Lista nel comune di Gioia Tauro e oggi quella di Lamezia Terme e Cassano allo Jonio . Il deputato Cristian Invernizzi da Bergamo si vede poco o nulla e ha creato un certo malcontento nella base che di fatto è stata silenziata. I leghisti della prima ora sono stati quasi tutti messi da parte per far spazio a gente inesistente sul territorio. Non mi sembra che Cristian Invernizzi si sia mai occupato dei reali problemi dei calabresi proponendo proposte e soluzioni  alle mille problematiche presenti sul tappeto . Vieppiù, non mi sembra che Invernizzi , abbia mai difeso Matteo Salvini per le dichiarazioni di Nicola Morra , dei sinistri e degli antagonisti . Invernizzi è abituato a far politica non conoscendo la Calabria e non ascoltando la base della Lega che oggi rischia il default. A mio avviso Mario Occhiuto, candidato unitario, è l’unico in grado di garantire la vittoria del centro destra. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv.  Maximiliano Granata .

Granata(Legalità Democratica):Invernizzi un dilettante allo sbaraglio, Vincenzo Sofo sponsorizza l’entrata dei fratelli Gentile .

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

In Calabria, il deputato Cristian Invernizzi da Bergamo si vede poco o nulla e ha creato un certo malcontento nella base che di fatto è stata silenziata. I leghisti della prima ora sono stati quasi tutti messi da parte per far spazio a gente inesistente sul territorio. Non vengono coinvolti nell’organizzazione del partito della provincia di Cosenza, Vincenzo Granata consigliere comunale della città di Cosenza e primo dei non eletti in una lista civica Noi con la Provincia e che ha raccolto l’adesione di 25 consiglieri comunali, Leo Battaglia consigliere comunale di Castrovillari, il consigliere comunale di Corigliano Rossano Costantino Baffa,  i consiglieri comunali di Frascineto e Villapiana . Al clima di confusione  si è aggiunto Vincenzo Sofo da Milano che sembrerebbe da indiscrezioni giornalistiche  sia il principale sponsor dell’entrata nel partito dei fratelli Gentile. Vieppiu’ il movimento della Lega a guida bergamasca dovrà dire addio al simbolo del carroccio nella competizione amministrativa di Lamezia Terme e Cassano allo Jonio .  Invernizzi un dilettante allo sbaraglio.

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Legalità Democratica): in Calabria,non ho mai visto Invernizzi e Sofo difendere Matteo Salvini, dagli attacchi dei sinistri e di Nicola Morra .

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

La dichiarazione di Sofo, “Credo che la Lega calabrese debba rivedere la decisone di sostenere Ruggero Pegna a candidato a Sindaco di Lamezia Terme”, ha creato un terremoto nella Lega lametina .

Una dichiarazione inopportuna rispetto al metodo usato, che dovrebbe aprire una discussione nella Lega rispetto, alla gestione del Commissario Cristian Invernizzi .

Solidarietà agli amici della Lega Lametina, una classe dirigente sana, giovane e con grande voglia di partecipare alle elezioni per il rinnovo del consiglio Comunale di Lamezia Terme, mi ha fatto rievocare i tempi della giovanile quando a soli 23 anni fui candidato a Sindaco della Città di Cosenza, con il movimento La Svolta .

Erano altri tempi, il mio avversario era l’On. Giacomo Mancini, il vecchio leone socialista .

Ho sempre avuto grande stima verso Matteo Salvini, per la sua politica garantista ed economica .

Molti amministratori calabresi, hanno condiviso le sue proposte relative all’abrogazione o alla rivisitazione dell’abuso d’ufficio e quelle riguardanti la flat tax .

Non si possono condividere dal commissario Invernizzi, gli avvisi di sfratto per chi esprime liberamente le proprie opinioni politiche nell’ambito della Lega, cercando di far crescere il partito e farlo apprezzare dagli amministratori calabresi, seguendo le indicazioni di Matteo Salvini .

Non mi sembra che Cristian Invernizzi o Sofo avvistato nell’ultima  campagna elettorale, nelle zone del tirreno o del reggino, si siano mai occupati dei reali problemi dei calabresi proponendo proposte e soluzioni  alle mille problematiche presenti sul tappeto . Vieppiù, non mi sembra che Invernizzi e Sofo, abbiano mai difeso Matteo Salvini per le dichiarazioni di Nicola Morra , dei sinistri e degli antagonisti .

Al contrario l’unico consigliere comunale che ha difeso Matteo Salvini è stato Vincenzo Granata, consigliere comunale Lega della città di Cosenza, e primo consigliere di città capoluogo ad aver aderito alla Lega, che dichiarava prima della visita di Salvini in Calabria “ho  condannato qualsiasi forma di violenza, che non poteva trovare posto in una comunità come la nostra, che ha radici nei valori democratici e non violenti affermati con forza nella Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza . Vieppiù ho chiesto che la magistratura indagasse anche sui centri sociali, sull’utilizzo di alcuni blog d’informazione legato a questo mondo e che lavorano giornalmente alla delegittimazione della magistratura e delle istituzioni democratiche, attraverso un’associazione a delinquere di diffamatori idrofobi professionisti, e su quelle frange estreme del sindacato da sempre vicine al mondo dell’eversione che la sinistra, e che i governi di sinistra, hanno sempre protetto. Per questi motivi ho chiesto la chiusura dei centri sociali, in cui spesso vengono formati e indottrinati all’ideologia marxista-leninista i giovani che poi intraprendono la strada dell’eversione, per evitare che si facciano ulteriori danni.”

A questo aggiungo che a capo del movimento cinquestelle calabrese si sia messo, nientemeno che Nicola Morra, “Delatore della Repubblica”, presidente dell’Antimafia e leader, a quel che si dice, di una rete “ispettiva” in Calabria, che sforna denunzie di corruzione e, al solito, di “abuso d’ufficio”, a destra ed a manca, guadagnandosi il cambio di ruolo (faceva le denunzie “nella sua qualità di Senatore della Repubblica), in “Delatore della Repubblica.

Io ho sempre con coraggio, portato avanti la bandiera della Lega alla quale appartengo e mi sono battuto contro questo clima di intimidazione nei confronti del nostro leader Matteo Salvini, però avverto un clima di paura, nel denunciare quanto sta avvenendo in Calabria .La Lega Calabrese, avrebbe il dovere di reagire a questi  fatti e situazioni con fermezza e senza mezzi termini. “

Questa la dichiarazione di Vincenzo Granata .

Per concludere: in Calabria non ho mai visto Invernizzi e Sofo difendere Matteo Salvini, dagli attacchi dei sinistri e di Nicola Morra . Gli avversari sono loro e non gli alleati di governo con cui si vincono le elezioni comunali nei territori . Se dovesse perdurare questo atteggiamento del commissario della Lega calabrese, con il mancato coinvolgimento dei consiglieri comunali e amministratori alla guida del partito, si corre il rischio di non superare la soglia dello sbarramento elettorale .

Lo dichiara il Presidente dell’ associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata

Maximiliano Granata(Legalità Democratica): Una fake news, il dissenso di nuovi leghisti alla candidatura di Mario Occhiuto. I soliti blog dei sinistri, contrari alla Lega di Salvini.

Maximiliano Granata e Mario Occhiuto

Il consigliere comunale della città di Cosenza della Lega Vincenzo Granata,come primo consigliere ad avere aderito alla Lega, nella Regione Calabria, in una città capoluogo di provincia, ha sempre sostenuto  Mario Occhiuto nella sua azione di governo e ha avuto modo di apprezzarne le sue qualità. Vieppiu’ nella sua  dichiarazione il “consigliere comunale Lega”, aveva specificato che Mario Occhiuto rappresentava un elemento di resistenza al giustizialismo del maestro Nicola Morra il quale aveva sfruttato la retorica della “denuncia” per denigrare l’avversario politico “vedi i continui attacchi di Nicola Morra al leader nazionale della Lega Matteo Salvini”. Si ha il dovere di reagire alla politica dei sinistri, grillini e Pd, con fermezza e senza mezzi termini aveva aggiunto Vincenzo Granata specificando infine che  “ci sono molti colleghi consiglieri, amministratori e militanti della Lega nella Regione Calabria, che apprezzano l’azione di buon governo di Mario Occhiuto”.

Fin qui le ultime dichiarazioni di esponenti della Lega a sostegno della candidatura di Mario Occhiuto a Presidente della Regione Calabria, evidenziando che Vincenzo Granata, ha raccolto il consenso di 25 amministratori della provincia di Cosenza, nelle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale.

Il dissenso di numerosi nuovi leghisti che si dicono pronti ad abbandonare il sostegno alla Lega nell’ipotesi della  candidatura di Mario Occhiuto alla Presidenza della Giunta Regionale della Calabria, che circola in queste ore su alcuni blog dei sinistri, è una evidente Fake News.

Con Mario Occhiuto nella nostra qualità di amministratori siamo abituati da oltre otto anni agli attacchi dei denunciatori Grillini e di soggetti che appartengono a questo mondo  dei gruppi antagonisti, i cosiddetti diffamatori idrofobi online. 

“La Regione nei suoi anni di storia ha dimostrato di non essere capace di gestire. La politica si fa nei Comuni, con i Comuni, con chi il territorio lo conosce, lo vive e lo ama soprattutto. Dobbiamo Trasformare la Regione in un laboratorio politico per le nuove future elezioni alla guida del paese.”

Anche io sono a conoscenza che “ci sono molti consiglieri e amministratori della Lega che apprezzano l’azione di buon governo di Mario Occhiuto”. Un centrodestra unito è la garanzia di una vittoria. Questa condizione può essere facilmente trovata nell’indicazione di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, quale candidato unitario, superando logiche di partito.”

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

 

Invernizzi e il partito che non c’è . La Lega in Calabria corre il rischio di non superare il 4% .

Cristian Invernizzi

Il Commissario–Coordinatore Regionale della Lega per Salvini Premier Calabria, Cristian Invernizzi, ha reso note le nomine dei Coordinatori Organizzativi di area territoriale della provincia di Reggio Calabria.

Avranno facoltà di nominare a loro volta dei referenti organizzativi comunali. Per la città capoluogo il prescelto è stato il consigliere comunale Emiliano Imbalzano, per l’hinterland Caterina Capponi, per la fascia jonica Pasquale Ceratti. Per l’area tirrenica della provincia reggina a responsabilità organizzativa ad interim sarà mantenuta dal Commissario Regionale .

La mancata nomina nell’area tirrenica per contrasti interni allo stesso partito e le altre nomine, hanno creato malcontento nella base e negli iscritti.

Nella provincia di Cosenza, la più popolosa della Calabria, il commissario Invernizzi non è riuscito ad organizzare il partito, anzi si profila l’implosione dello stesso .

Dopo l’esperienza fallimentare dell’elezione per il rinnovo del consiglio comunale di Rende dove la Lega ha raggiunto solo l’ 1,4 % del consenso elettorale, con l’azione politica del commissario Invernizzi, la lega calabrese rischia di non raggiungere la soglia del 4% .

Avv. Maximiliano Granata(Legalità Democratica):rifiuti smaltiti illegalmente,in Calabria bisogna istituire una task force.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Rifiuti smaltiti illegalmente tra Nord e Sud dell’Italia, riempendo capannoni industriali dismessi al Nord e una cava al Sud.

Grave l’interramento di un carico di 25 tonnellate di rifiuti presso una cava dismessa di Lamezia Terme, reato poi interrotto in flagranza. Un plauso alla Procura di Milano e ai carabinieri Forestali dei gruppi di Milano, Lodi, Pavia, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro che ha smantellato una organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti.

Sui rifiuti per anni, decenni, la ndrangheta, ha speculato rendendo la terra – su cui camminiamo, su cui costruiamo, sui cui piantiamo o da cui attingiamo risorse primarie – inutilizzabile o meglio fonte e causa di malattie mortali.

Per far fronte a questa situazione di disagio in cui versa l’intera popolazione oggigiorno sono state diverse le pronunce degli Ermellini e gli interventi del legislatore in merito.

Nella politica e nell’attività di gestione degli stessi; “le opzioni da seguire, da questo previste sono infatti: a) la prevenzione, intesa come insieme di misure volte ad impedire la produzione di rifiuti; b) la preparazione per il riutilizzo, definita come operazione di controllo, pulizia e riparazione, che permette il riutilizzo del bene; c) il riciclaggio, ovvero quella particolare forma di recupero attraverso il trattamento con tecniche appropriate per ottenere altri prodotti o materiali; d) il recupero di altro tipo, come ad esempio avviene con le tecniche di recupero per produrre energia e l’utilizzo del rifiuto pretrattato come combustibile, e, solo in ultimo, e) lo smaltimento, che a sua volta può avvenire, secondo due modalità principali; la prima è costituita dall’incenerimento, la seconda (residuale) dal conferimento a discarica” .

In Calabria bisogna istituire una task force tra associazioni, Procura della Repubblica e i carabinieri forestali, per combattere il fenomeno dei rifiuti smaltiti illegalmente .

Rifiuti illeciti sepolti in una cava dismessa in Calabria, 11 arresti

Rifiuti smaltiti illegalmente tra Nord e Sud dell’Italia, riempendo capannoni industriali dismessi al Nord e una cava al Sud. E’ lo scenario di una inchiesta della procura di Milano delegata ai carabinieri Forestali dei gruppi di Milano, Lodi, Pavia, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro che ha smantellato una organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti.

Una misura di custodia cautelare emessa dal gip milanese riguarda 11 indagati, tutti italiani, alcuni dei quali con ruoli nel settore dei rifiuti. Sono state eseguite perquisizioni presso 4 ditte e impianti di trattamento rifiuti nelle province di Como, Trento, Napoli, Catanzaro e sono stati sequestrati 4 automezzi utilizzati per la realizzazione del traffico di rifiuti.  L’indagine è la prosecuzione dell’operazione ‘Fire Starter’ che aveva portato, nell’ottobre di un anno fa, all’arresto di 6 responsabili del traffico di rifiuti riferito al capannone di Corteolona (Pv) e dell’incendio in quella struttura della notte del 3 gennaio 2018. Gli accertamenti sono stati sia di carattere tradizionale che tecnico (intercettazioni telefoniche, telematiche, videoriprese).

La banda che si occupava di questo smaltimento illegale aveva a capo persone di origine calabrese, tutti con numerosi precedenti penali, che, attraverso una complessa struttura fatta di impianti autorizzati complici e trasportatori compiacenti, società fittizie intestate a prestanome e documentazione falsa, gestivano un ingente traffico di rifiuti urbani e industriali provenienti da impianti campani (in perenne condizione di sovraccarico) che, attraverso una vorticosa serie di passaggi tra impianti a volte reali a volte fittizi, finivano in capannoni abbandonati in diverse aree industriali del Nord Italia che venivano riempiti e poi chiusi saldandone addirittura le porte.
Il monitoraggio attraverso il gps dei camion e pedinamenti a distanza hanno mostrato l’interramento di un carico di 25 tonnellate di rifiuti presso una cava dismessa di Lamezia Terme, reato poi interrotto in flagranza.
I rifiuti provenienti da impianti dell’hinterland napoletano erano intermediati da una società di Acerra la quale si occupava di individuare destinazioni apparentemente lecite a rifiuti non trattati come dovuto. Ciò avveniva grazie alla disponibilità di trasportatori di fiducia e al ruolo fondamentale svolto da un impianto di trattamento autorizzato in provincia di Como, reale snodo del traffico; qui i rifiuti solo apparentemente venivano trattati presso l’impianto comasco, mentre erano destinati a riempire capannoni dismessi, a essere abbandonati in ex aree industriali, a essere interrati ad esempio in una cava abbandonata di Lamezia terme. I trasportatori compiacenti venivano scortati di volta in volta da apposite staffette che li guidavano nel sito abusivo attivo in quel momento. A disposizione del sodalizio anche una professionista in campo ambientale di Como,  la quale, dietro compenso, prestava la sua consulenza tecnica per la creazione del complesso sistema documentale utilizzato per schermare il traffico, per i pm pienamente consapevole del profilo  criminale dei suoi clienti