Legalità Democratica : Siamo diversi dal sen. Nicola Morra e dal suo amico Davigo .

Intervento del sen. Nicola Morra

Legalità Democratica : Siamo diversi dal sen. Nicola Morra e dal suo amico Davigo .
Se si scardina l’equilibrio tra i poteri e la politica mette le mani sulla giustizia, ogni arbitrio è possibile».

Relativamente alle dichiarazioni del sen. Nicola Morra, sull’esaltazione di Piercamillo Davigo, sulla schiena dritta e sull’esaltazione del giustizialismo, mi preme fare alcune considerazioni :
Ormai è fatto notorio delle frequentazioni assidue del sen. Nicola Morra presso il tribunale di Cosenza e anche di una manifestazione organizzata a Cosenza nella città di Cosenza, alla presenza di Davigo e Colombo.
Come movimento Legalità Democratica mi preme fare alcune considerazioni :
Non è la prima volta che il Movimento 5 Stelle accoglie, ricambiato, le simpatie di giudici ed ex giudici. Il precursore era stato, Antonio di Pietro, entrato a far parte della scuderia digitale di Gianroberto Casaleggio agli albori del Movimento. Ma fra i giudici “amici” dei Cinquestelle si annoverano nomi come quello di Piercamillo Davigo, Nino di Matteo, candidato in pectore del Movimento alla carica di ministro della Giustizia o degli Interni, e Sebastiano Ardita, ospite d’onore alla convention grillina di Ivrea la scorsa primavera ed autore, con Davigo, del libro “Giustizialisti.
«L’autonomia dei pm è di fatto sotto attacco. Da essa dipende il funzionamento della democrazia: se si scardina l’equilibrio tra i poteri e la politica mette le mani sulla giustizia, ogni arbitrio è possibile».
Fra i vari quesiti vi era quello riguardante l’attuale sistema di nomina dei capi degli uffici da parte del Consiglio superiore della magistratura. Tema diventato di grande attualità in queste settimane dopo la pubblicazione del libro “Palazzo d’ingiustizia” del giornalista Rai Riccardo Iacona in cui viene descritto un sistema di scelta dei vertici basato sulla lottizzazione più spinta fra le correnti dell’Anm.
La politica deve decidere di mettere in campo la controffensiva. Cioè di varare una riforma seria della giustizia, che ponga fine agli sconfinamenti, che separi le carriere, che rafforzi la responsabilità civile, che limiti fortemente le possibilità di usare il carcere come strumento di indagine o, peggio, di pressione politica e mediatica. Insomma una riforma che riporti i Pm al loro ruolo, liberandoli dalla pulsione all’onnipotenza.

Presidente
Associazione Legalità Democratica
Avv. Maximiliano Granata

06.05.2018

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