I Cinquestelle discarica di delusioni, di sfiducia, di rabbia, di stupidità varie.

I Cinquestelle discarica di delusioni, di sfiducia, di rabbia, di stupidità varie.

Si comincia oggi ad avvertire l’enorme ritardo con il quale arriva al pettine questo nodo pestilenziale della nostra vita nazionale.
Quel che del P.D. reggerà, nella sconfitta oramai pressoché scontata, è l’ulteriore spazzatura di queste congerie di spazzatura: il potere, le clientele, i voltagabbana in ritardo.
L’episodio della gaffe di Renzi che ha accostato, nientemeno Di Maio a Craxi dovrebbe farci comprendere che la storia della Sinistra italiana espressa e dominata dal P.C.I. e dai suoi successori, ha lasciato e lascia una sola traccia: la distruzione nel nostro Paese di un partito socialista portatore dei valori delle speranze dei Turati, Matteotti, Nenni. Una distruzione che ci allontana dall’Europa e dai suoi orizzonti.
La Sinistra a sinistra del P.D. è anch’essa espressione della stessa subcultura con un po’ più di retorica per i luoghi comuni antisocialisti, antiliberali, cattocomunisti.
D’Alema, reggicoda di un personaggio come Grasso è cosa triste da constatare per tutti.
E qui veniamo ad un altro punto, ad un altro fenomeno che non è riuscito ad emergere pur essendosi, in questi giorni, profilato e percepito come mai in passato.
E’ in crisi tutta la complessa macchina mediatica giudiziaria che si era andata ad organizzare dal golpe di “Mani Pulite” in poi. La frenesia eversiva di molti magistrati, la famelica ricerca del “tutto e subito” del potere politico da taluni di loro, la loro contiguità con i Grillini, con la Mafia dell’Antimafia, l’arroganza dello squadrismo giudiziario di certe Procure, la petulanza delle Cariatidi come Caselli, Davigo etc. etc. hanno fatto quello che avrebbe dovuto, imporre un’autentica forza politica liberale e democratica: hanno dato al Paese solo segnali allarmanti del pericolo.
E paura. E non ne resterà molto se non si passerà ad altro, se non verrà fuori chi voglia parlar chiaro.
I Cinque Stelle, i tirapiedi principali e volenterosi del Partito dei Magistrati perdono smalto, anche lo smalto della loro stoltezza “antipolitica”. Ma sono una discarica di delusioni, di sfiducia, di rabbia, di stupidità varie che non si rimuove facilmente. Che, magari giocherà con qualche successo, la carta del proprio “ammorbidimento”.
Il Centrodestra ha superato il momento della sua condanna a morte da parte del Partito dei Magistrati e delle persecuzioni giudiziarie.
Dà segni di buona sopravvivenza. Con una significativa vitalità. Non sembra però che sia in grado di gestire un ruolo che gli sarebbe conferito dalla crisi della Sinistra e del Partito dei Magistrati.
Vediamo quale sarà l’afflusso degli elettori alle urne. Se ne potranno trarre indicazioni per il dopo. Il pericolo vero è che dal collasso dei partiti responsabili della crisi politica in cui versa il Paese si passi al collasso del Paese stesso.
Che Dio non voglia.

 

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