Pesante dichiarazione di Mario Occhiuto agli avversari: Giustizialismo becero, che augura a tutti manette e arresti .

Mario occhiuto

C’è una nuova “sinistra” che si dà da fare in città. La definirei la “sinistra dell’odio”, movimentista e populista. Senza ideali, se non quelli di odiare gli avversari. Che non si fa scrupoli ad allearsi con “sette” di esaltati, con vecchi arnesi della politica che hanno saccheggiato il territorio, con i 5stelle che adesso sono contemporaneamente al governo e all’opposizione.

È quella che fa i cortei e le manifestazioni a favore delle macchine, del traffico veicolare all’interno della città. Contraria alle zone a traffico limitato (ZTL) e all’estensione del verde e dei parchi urbani. Contraria alla realizzazione di nuove aree pedonali, di piste ciclabili. Contraria al tram e ai sistemi di trasporto pubblico e di mobilità sostenibile.

È quella che critica le nuove opere pubbliche solo perché le facciamo noi, che detesta le demolizioni che invece fanno parte del processo di trasformazione della città contemporanea. A cui non piacciono le feste di città e gli eventi.

È quella a favore dei cassonetti stradali e contro la differenziata porta a porta. A favore delle discariche e contro il riciclo dei materiali.

È quella dell’assistenzialismo e del giustizialismo più becero, che augura a tutti “manette” e arresti. Che utilizza delinquenti del web per intimidire e condizionare le istituzioni, e per offendere, diffamare, denigrare gli avversari. E che poi si reca ogni giorno in procura per denunciarli, nella speranza di farli fuori utilizzando la magistratura e gli altri organi dello Stato.

Se prevalessero questi signori, la nostra città e la nostra regione farebbero un altro disastroso passo indietro. Non possiamo permettercelo. Contro l’odio e le offese mettiamo in campo le nostre armi più potenti: la buona volontà e la determinazione, la pazienza, l’amore e la passione per il territorio, la comprensione reciproca e l’unità di intenti.

Tirreno cosentino: La Paura “El miedo” degli amministratori pubblici.

Maximiliano Granata e Mauro Mellini

Tirreno cosentino: La Paura “El miedo” degli amministratori pubblici. Difendiamo i principi fondamentali dello stato libero e democratico .

La recente applicazione di diverse misure cautelari nei confronti di vari Amministratori locali del tirreno cosentino, induce ad alcune riflessioni. Ogni errore, vero o presunto nelle procedure amministrative è “abuso”, reato che, invece, esige nella sua retta applicazione un duplice intento doloso, non è necessario che, poi si arrivi ad una condanna, nemmeno non definitiva, e nemmeno ad un rinvio a giudizio. Nella strategia del Partito dei Magistrati ciò che conta è imporre la paura “el miedo”. Né importa colpire chi, comunque si è reso responsabile di qualche malefatta .Come dicevano i generali francesi nel 1917 bisogna “fucilarne alcuni per incoraggiarli (cioè terrorizzarli) tutti”.Né importa che si colpisce il Sindaco, il Consigliere, l’Assessore del partito più odiato e temuto dalle “Toghe”. Tutto fa brodo, la paura si espande senza limiti di partito. C’è la tendenza ad interdire o ad arrestare, più che una determinata funzione effettivamente connessa col reato la partecipazione alla vita sociale del soggetto. Una punizione anticipata della “capacità a delinquere”. Bisogna avere il coraggio di fare un’analisi puntuale, coraggiosa e senza reticenza dei “casi” di giustizia ingiusta per difendere i principi fondamentali dello Stato libero e democratico.

Mario Occhiuto: Iacchite “arma di diffamazione di massa” senza che, di fatto, nessuno risponda per quanto vi viene pubblicato.

Tribunale di Cosenza

Costretto a lavorare per anni sotto una persecuzione mediatica.

In Calabria è stato messo in piedi un vero e proprio sistema eversivo legato al mondo dell’informazione, al centro del quale si trova il sito web “www.iacchite.com” che viene utilizzato, probabilmente in sinergia con l’attività di alcuni parlamentari, per screditare tutte le istituzioni locali e le articolazioni territoriali dello Stato;
– l’attività del sito web “www.iacchite.com” è molto spesso fondata su articoli basati su notizie false o addirittura veicolo essi stessi di falsità, che, oltre a creare un evidente danno alla reputazione delle proprie vittime, delegittimano tutte le istituzioni, generando movimenti di opinione basati su convinzioni errate. Tale attività è peraltro svolta in palese violazione del principio deontologico secondo cui i giornalisti hanno “il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori”;
-che bersaglio privilegiato del sito web “www.iacchite.com” sono in modo particolare il Comune di Cosenza e il suo Sindaco -che ha già ottenuto l’emissione di diverse sentenze di condanna per diffamazione nei confronti del responsabile di www.iacchite.com- nonché i magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica e la Sezione Penale del Tribunale di Cosenza;
-che nei giorni in cui si stava formando il Governo attualmente in carica, articoli pubblicati da “www.iacchite.com” ipotizzavano possibili conseguenze negative per il Sindaco di Cosenza, se l’on. Alfonso Bonafede fosse diventato, come poi è stato, Ministro della Giustizia, e il sen. Nicola Morra avesse assunto la carica di Sottosegretario allo stesso Dicastero, di fatto millantando contatti e un rapporto privilegiato tra questi esponenti del MSS e la testata;
-che nei mesi scorsi, diversi articoli pubblicati dal sito web “www.iacchite.com” hanno annunciato imminenti ispezioni nelle procure calabresi, e dopo qualche giorno sono arrivate, puntuali, interrogazioni parlamentari di esponenti del M5S che chiedevano al Ministro competente proprio la disposizione di tali ispezioni;
-che allo stesso modo, dopo che “www.iacchite.com” in alcune occasioni ha anticipato la messa in campo di attività del Ministero dei Beni Culturali, dirigenti del medesimo Dicastero si sono mossi sulla falsariga di quanto annunciato dal sito web;
-che il complesso di queste attività portate avanti da “www.iacchite.com“, oltre a ledere l’onorabilità dei soggetti coinvolti, produce l’esercizio di pressioni improprie sulle istituzioni, ed in particolare sul Comune di Cosenza e sulla magistratura cosentina;
-che, addirittura, il predetto sito web ha sponsorizzato le recenti assidue frequentazioni del Sen. Nicola Morra, quasi quotidianamente presente presso gli uffici della Procura della Repubblica di Cosenza, con tale Giuseppe Cirò, soggetto già denunciato per gravi irregolarità in danno del Comune di Cosenza e del Sindaco di quella città;
-che, come risulta da altra fonte di informazione in rete, il Sen. Nicola Morra starebbe trasformando il predetto Cirò in un falso “collaboratore di giustizia”, fomentando lo spirito di vendetta di quest’ultimo per istigarlo a calunniose e false delazioni nei confronti dei suoi avversari politici, ed in particolare contro il Sindaco di Cosenza ed i suoi stretti collaboratori, nonché contro magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica di Cosenza, così intralciando e condizionando l’attività della magistratura inquirente;
-che il sito web “www.iacchite.com“, nato nel settembre del 2015 come supporto telematico del giornale cartaceo “Cosenza Sport”, col quale di fatto non ha nulla a che fare, è gestito dal giornalista Gabriele Carchidi e da Michele Santagata, che nel corso del tempo hanno accumulato diverse decine di denunce e molte condanne, finanche per stalking digitale, ed il primo ha subito anche la sospensione dall’ordine dei giornalisti della Lombardia, per gravissime mancanze deontologiche;
-che, nonostante ciò, l’impressione che si è radicata è che “www.iacchite.com” sia una sorta di “arma di diffamazione di massa”, che opera al di fuori di ogni regola, di natura tanto civilistica quanto penale, e senza che, di fatto, nessuno risponda per quanto vi viene pubblicato;
-che la predetta condotta illecita risulta ancora in atto, proseguendo, i predetti soggetti, impunemente, nella perpetrazione di gravi reati, quali quelli di stalking, rivelazione di segreti d’ufficio e oltraggio a corpo giudiziario, senza che la Procura della Repubblica di Cosenza e quella di Salerno (competente per i reati in danno dei magistrati del distretto della Corte di Appello di Catanzaro) riescano ad adottare le doverose misure cautelari atte ad evitare la reiterazione dei reati ;
tanto premesso, si chiede:
– se siano a conoscenza dei fatti riportati e se, in caso contrario ritengano di dover disporre quanto necessario per appurarne la veridicità;
– se credano che un tale sistema eversivo possa portare avanti la propria attività diffamatoria impunemente;
– quali iniziative intendano adottare per verificare la indisturbata prosecuzione della anzidetta attività delittuosa e per cogliere;
– se ritengano che dietro a quanto sta accadendo in Calabria vi sia un preciso disegno volto a screditare, e forse a porre sotto ricatto, diretto o indiretto, le istituzioni elette dal popolo sovrano, e la magistratura con il grave ed irresponsabile coinvolgimento di esponenti politici ed addirittura di parlamentari;
– quali iniziative intendano adottare per tutelare il lavoro dei magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica ed il Tribunale Penale di Cosenza, e per evitare i condizionamenti e gli intralci orditi dal sen. Nicola Morra;
– quali misure, quindi, intendano mettere in campo per ristabilire una volta per tutte le legalità e impedire che le istituzioni di una intera Regione vengano sistematicamente vilipese da un sito web di informazione, strumentalizzato per fini pseudo politici;
– quali rapporti ci siano tra il sen. Nicola Morra, e i responsabili del sito www.iacchite.com, ed il Cirò Giuseppe;
– se sia conforme a quanto previsto dalla vigente normativa sulla stampa che un sito web che si occupa di cronaca e di politica, in modo particolare, sia collegato a una testata sportiva con cui non ha poi nulla a che fare, così mascherandosi dietro la bandiera della libertà di informazione, peraltro continuamente violata e mortificata

Dichiarazione di Mario Occhiuto dalla pagina FB

Pella: Interpellanza sul sito Iacchite, notizie false che delegittimano tutte le istituzioni .

Tribunale di Cosenza
Atto Camera

Interpellanza 2-00107

presentato da

PELLA Roberto

testo di

Mercoledì 19 settembre 2018, seduta n. 47

  Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell’interno, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

in Calabria è stato messo in piedi quello che appare all’interpellante un sistema del tutto anomalo e preoccupante legato al mondo dell’informazione, al centro del quale si trova il sito web www.iacchite.com che viene utilizzato per screditare tutte le istituzioni locali e le articolazioni territoriali dello Stato;

l’attività del sito web www.iacchite.com risulterebbe spesso fondata su articoli basati su notizie false o addirittura veicolo essi stessi di falsità, che, oltre a creare un evidente danno alla reputazione delle proprie vittime, a parere dell’interpellante delegittimano tutte le istituzioni, generando movimenti di opinione basati su convinzioni errate. Tale attività appare peraltro svolta in sostanziale violazione del principio deontologico secondo cui i giornalisti hanno «il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori»;

bersaglio privilegiato del sito web www.iacchite.com sono in modo particolare il Comune di Cosenza e il suo Sindaco che ha già ottenuto l’emissione di sentenze di condanna per diffamazione nei confronti del responsabile di www.iacchite.com nonché i magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica e la Sezione Penale del Tribunale di Cosenza;

nei giorni in cui si stava formando il Governo attualmente in carica, articoli pubblicati da www.iacchite.com ipotizzavano possibili conseguenze negative per il Sindaco di Cosenza, se l’onorevole Alfonso Bonafede fosse diventato, come poi è stato, Ministro della Giustizia, e il senatore Nicola Morra avesse assunto la carica di Sottosegretario allo stesso dicastero;

nei mesi scorsi, diversi articoli pubblicati dal sito web www.iacchite.com hanno annunciato imminenti inchieste sugli uffici giudiziari calabresi; su tali questioni, per quanto risulta all’interpellante, sono anche state presentate interrogazioni parlamentari;

allo stesso modo, dopo che www.iacchite.com in alcune occasioni ha evidenziato criticità in relazione a opere da realizzarsi nel territorio di Cosenza, lo stesso sito ha fatto riferimento a voci circa la messa in campo di attività del Ministero per i beni e le attività culturali tramite dirigenti del medesimo dicastero;

il complesso di queste attività portate avanti da www.iacchite.com oltre a ledere l’onorabilità dei soggetti coinvolti, ad avviso dell’interpellante produce l’esercizio di pressioni improprie sulle istituzioni, ed in particolare sul comune di Cosenza e sulla magistratura cosentina;

addirittura, il predetto sito web avrebbe dato grande risonanza alla frequente presenza presso gli uffici della Procura della Repubblica di Cosenza del signor Giuseppe Ciro, soggetto già denunciato per gravi irregolarità in danno del Comune di Cosenza e del Sindaco di quella città, sulla cui attendibilità, ad avviso dell’interpellante, appare lecito nutrire dubbi;

il sito web www.iacchite.com, nato nel settembre del 2015 come supporto telematico del giornale cartaceo Cosenza Sport, col quale di fatto non ha nulla a che fare, è gestito dal giornalista Gabriele Carchidi e da Michele Santagata, che nel corso del tempo hanno accumulato diverse denunce e condanne, finanche per stalking digitale, ed il primo ha subito anche la sospensione dall’ordine dei giornalisti della Lombardia, per gravissime mancanze deontologiche;

il rischio, alla luce di quanto detto sopra, è che www.iacchite.com possa configurarsi come uno strumento che opera al di fuori di ogni regola, con lo scopo di screditare le istituzioni elette dal popolo sovrano e la magistratura –:

se siano a conoscenza dei fatti riportati e se, in caso contrario, ritengano di dover assumere, per quanto di competenza, iniziative per fare chiarezza sulla vicenda;

quali iniziative intendano adottare per tutelare il lavoro dei magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica ed il Tribunale Penale di Cosenza;

quali iniziative, per quanto di competenza, intendano mettere in campo per evitare che le istituzioni di una intera regione vengano sistematicamente vilipese;

se sia conforme a quanto previsto dalla vigente normativa sulla stampa che un sito web che si occupa di cronaca e di politica, in modo particolare, sia collegato a una testata sportiva con cui non ha poi nulla a che fare.
(2-00107) «Pella».

Magistrati: dall’estremismo al terrorismo

Mauro Mellini

Magistrati: dall’estremismo al terrorismo

dell’On. Avv. Mauro Mellini , già componente del Consiglio Superiore della Magistratura

Dobbiamo prendere atto della nascita di un’ altra frazione, del Partito dei magistrati e di un altro tipo di “uso alternativo della giustizia” nel variegato mondo della magistratura italiana.

Non so se si possa considerare magari, una frazione della frazione estremista.

Questa nuova tendenza o frazione della magistratura sembra, si proponga un unico obiettivo: quello di terrorizzare chiunque eserciti una pubblica funzione: Sindaci, assessori, deputati, amministratori comunali e regionali e di enti vari, funzionari di ogni livello e ciò arrestandone alcuni non per “incoraggiare tutti gli altri” come dicevano i generali francesi(e non solo) che ordinavano le fucilazioni per decimazione, ma per intimidire, rendere malleabili incapaci di ogni resistenza alle intromissioni ed ai voleri e metodi della “casta togata” , l’intera classe politica.

Potrà sembrare questa una fantasiosa esagerazione.

Ma analizziamo gli eventi quotidiani, quanto avviene in certe località. Non basta certo il più esagerato ottimismo per evitare di giungere a quella conclusione.

Sindaci arrestati a “ grappolo “ per imputazioni evanescenti, riconosciute immediatamente infondate in sede di Riesame. Distorsioni di qualsiasi situazione per ricavarne inconcepibili “abuso d’ufficio” .

Non si tratta di errori giudiziari e neppure di tentativi di imbastire annose persecuzioni. “Fare assaggiare “ il carcere ai politici in quanto tali, tanto piu’ se onesti e diligenti, per creare sgomento in tutta la classe politica, cosi da renderla duttile e ubbidiente, colpire nel mucchio. Non si tratta più di perseguitare alcune persone o magari interi partiti, ma una intera categoria l’ossatura stessa della nazione. E’ questo tipico terrorismo

Il fatto in sè è di una gravità enorme, ma ancora più grave è, a nostro avviso, che a degli autentici terroristi, ancorchè  togati, si voglia riconoscere la garanzia dell’indipendenza e della pratica incensurabilità e irresponsabilità che sono è debbono essere, semmai,  prerogative dei magistrati degni di questa altissima funzione. Né si dica che le scarcerazioni a seguito di Riesame, di questi amministratori arrestati per decimazione siano la prova che la giustizia funziona.

Applicare ed invocare il principio dell’indipendenza e della incensurabilità ad atti di autentico terrorismo giudiziario e’ una forma di complicità o, almeno, di connivenza che non fa che screditare l’intera magistratura e danneggiare persino quella sua deformazione in se allarmante, che è il sopravvenire di un partito dei magistrati.

Si aggiunga che “ volentieri si presa a chi molto possiede”. Non è da meravigliarsi se in ambienti e sedi giudiziari in cui si verificano certe enormità, vengano fuori e corrano velocemente tra il pubblico voci di complotti addirittura preventivi per dissuadere potenziali candidati in elezioni ancora lontane, che abbiano buone prospettive di successo. Qualcosa come azzoppare nelle scuderie i cavalli all’ippodromo prima di procedere alle scommesse sull’esito della corsa.

Liberarci di tutto ciò, volere denunciate e represse certe nefandezze, neutralizzati e sanzionati certi malfattori è necessità vitale per l’intero Paese e non solo per le località dove si abbiano a lamentare cose del genere.

Non stare a guardare, non tollerare l’intollerabile. Questo deve essere l’impegno di tutti i cittadini onesti e l’unico modo per sfuggire alla morsa delle intimidazioni e delle costrizioni.

Mauro Mellini

11.08.2018

Il senatore Nicola Morra è l’uomo incaricato di stringere relazioni con le toghe per i grillini .

Nicola Morra, Piercamillo Davigo dibattito a Cosenza .

L’ espresso

VOCI DAL PALAZZO

Così il M5S fa la corte ai giudici

Il senatore Nicola Morra è l’uomo incaricato di stringere relazioni con le toghe per i grillini. Nonostante proprio la magistratura abbia fatto a pezzi più volte le regole interne del Movimento

DI SUSANNA TURCO
Mentre nei tribunali d’Italia i magistrati tendono a fare a pezzi le regole interne del Movimento Cinque stelle (ultimo caso: le Regionarie siciliane; ma è già accaduto a Roma, Napoli e Genova per le consultazioni locali), nei Palazzi del potere continua indefessa la discreta corte dei grillini – forse si dovrebbe dire della Casaleggio Associati – al vasto mondo delle toghe. Tra i ciambellani chiamati a cucire dialoghi e relazioni 
vi è il senatore Nicola Morra.
Professore di storia e filosofia 
a Cosenza, 50 anni, considerato da taluni un buon interlocutore dell’Opus Dei, già capogruppo 
al Senato per i pentastellati e grillino duro e puro che nel 2014 si vantava di alzare il telefono 
e chiamare a piacimento «Beppe oppure Gianroberto», nell’ultimo anno Morra ha coltivato con cura i rapporti con il pool 
di Mani pulite. Certamente con Piercamillo Davigo (a febbraio ne pubblicava in pillole un’intervista sul blog) ma anche con Gherardo Colombo. Pochi giorni fa, giusto quest’ultimo, il riccioluto ex magistrato, era tra i relatori di 
un convegno sulle fake news organizzato proprio dal senatore pentastellato. Assiso tra un Enrico Mentana, un Gianluigi Nuzzi, una manager di Facebook, parlava di Fratelli Karamazov e Verità («ma io preferisco dire: esatta ricostruzione dei fatti»).
E con una certa familiarità: l’ex magistrato era stato infatti già ospite di Morra nel giugno scorso per un dibattito a Cosenza organizzato dal MeetUp grillino locale, giusto nei giorni in cui si diffondeva la poi smentita notizia che avesse fatto visita alla sede milanese della Casaleggio Associati.