Granata(Valle Crati):Il Sindaco del Comune di Luzzi non faccia la vittima. Chiarisca come è stato speso il milione e mezzo di euro dei fondi del POR Calabria sulla depurazione

Facendo seguito alle sue ultime dichiarazioni il Sindaco del comune di Luzzi non faccia la vittima. Le acque inquinate costituiscono un pericoloso veicolo di virus e batteri, che possono arrivare all’essere umano e provocare l’insorgere di malattie, anche gravi. La riduzione dell’inquinamento idrico è anche uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Occorre sensibilizzare il problema dell’inquinamento , condividendo consigli e soluzioni con i propri amici e conoscenti. I nostri fiumi sfociano nel mar jonio e per questo anche se si fa un gran lavoro nei comuni del Consorzio Valle Crati, la nostra attività rischia di essere vanificata se nei nostri comuni limitrofi e confinanti, i Sindaci del territorio non esercitano la loro funzione di controllo, come dovuto per legge. Uno dei casi che ci preoccupa è quello relativo al Comune di Luzzi, una vera bomba ecologica rappresentata dal cattivo funzionamento del depuratore comunale, “Oggi sequestrato, dopo la nostra denuncia pubblica”, del mattatoio comunale e di molte abitazioni o quartieri non allacciati alla rete fognaria. L’inquinamento dei fiumi e del mare sono le conseguenze di un lungo periodo dove un conflitto palese non ha avuto interpreti -ad eccezione di comitati e qualche consigliere d’opposizione che sono stati marginalizzati. La sfida quindi non è solo risolvere i danni prodotti da questa “dimenticanza”, ma avere la capacità di accorgersi delle battaglie da fare nella lotta all’inquinamento e sapere gestire, ricostruendo la fiducia con i cittadini. Il sindaco di Luzzi non può far finta di nulla o voltarsi dall’altra parte, perchè questo vuol dire essere connivente al sistema dell’inquinamento presente sul territorio. Per questi motivi, io nella mia qualità di amministratore, sostengo il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e gli amministratori locali che non si voltano dall’altra parte, nella lotta all’inquinamento, perchè dobbiamo mettere ordine al sistema contro chi ha tradito il fiume e il mare. Dal Sindaco di Luzzi mi sarei aspettato un atteggiamento diverso, avrebbe dovuto chiarire quello che è avvenuto sul suo territorio, cosa che invece non ha fatto. Per quanto riguarda il finanziamento sulla depurazione POR Calabia 2014/2020 Azione 6.3.1. , importo dei lavori 1.881.750,00 il Sindaco di Luzzi Umberto Federico, il responsabile del procedimento Ing. Raffaele Cosenza, il Direttore dei lavori Ing. Giovanni Albanese e il collaudatore delle opere in .C.A. Ing. Alessandro Andreacchi, l’impresa esecutrice Calabro Inerti srl Legale rappresentante sig. Italo Marchese, chiariscano quali sono stati i lavori eseguiti con il milione e mezzo di Euro, già speso. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Arpacal, nomina Direttore Amministrativo: L’Avv. Maximiliano Granata chiede il sequestro degli atti alla Procura.

L’Avv. Maximiliano Granata, in riscontro ed in risposta alla nota Arpacal del 05.05.2023, a firma del Dott. Luca Buccafuri, che si allega, per impugnarne e contestarne integralmente il contenuto, per quel che attiene alla mancata esibizione e produzione in copia dei curriculum dei partecipanti alla procedura concorsuale pe la nomina a Direttore Amministrativo dell’Agenzia per la Protezione dell’ambiente della Calabria.Non risulta minimanente condivisibile la mancata esibizione e produzione in copia dei curriculum dei partecipanti alla procedura concorsuale, ex adverso richiesti, sulla scorta del mancato assenso degli stessi partecipanti, motivata come tutela della protezione di dati personali ex art. 5bis, comma 2, lett) a D.lgs 33/2013. Infatti, in base ai principi generali in materia, l’accesso agli atti amministrativi è la regola, mentre il diniego è l’eccezione, l’accesso può infatti essere escluso solo ed esclusivamente nei casi espressamente previsti dall’art. 24, L. n. 241/1990, tra i quali non rientra il caso di richiesta di accesso ai documenti prodotti dai candidati(ivi compresi i verbali, le schede di valutazione e gli elaborati). Tanto premesso per questi motivi L’avv. Maximiliano Granata richiede alle procure della Repubblica in epigrafe il sequestro degli atti della procedura concorsuale de quo, ex art. 253 c.p.p. affinchè le autorità vogliano verificare se sussitono fatti previsti dalla legge come reato.

Arresti Villa San Giovanni: Granata(Legalità Democratica),non siamo colpevolisti,attendiamo di conoscere i fatti.

Appalti pubblici aggiustati, telecomandati, per favorire sempre e solo la holding internazionale padrona del traghettamento tra Reggio Calabria e Messina. È una vera e propria bufera quella che ha travolto l’amministrazione di Villa San Giovanni e la Caronte&Tourist, società che da decenni monopolizza o quasi l’attraversamento dello Stretto di Messina e i collegamenti con le isole minori.

Nel giro di poche ore, agli arresti disposti dalla procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, sono finiti il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, di Forza Italia, fratello del senatore Marco Siclari; il presidente della Caronte, Nino Repaci; l’amministratore delegato Calogero Famiani; il geometra Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune; un vigile urbano, Vincenzo Bertuca; l’Ingegnere Francesco Morabito, capo dell’Urbanistica. Ma almeno altre sei persone sono destinatarie di provvedimenti cautelari, che sono stati eseguiti fra ieri sera e questa notte dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria.

Le contestazioni sono corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e, solo per un indagato (il cui nome non è ancora noto), concorso esterno in associazione mafiosa.
Noi siamo garantisti e non siamo giustizialisti, siamo in attesa della conferenza stampa della Procura della Repubblica di Reggio Calabria per conoscere i fatti.
Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non accetteremo mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone. Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti». Lo dichiara il presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata: Dobbiamo uscire dall’emergenza rifiuti e riprenderci il futuro.

Dobbiamo uscire dall’emergenza e riprenderci il futuro. E’ tempo di aver il coraggio di cambiare totalmente in Calabria. Si deve redigere un nuovo piano dei rifiuti e progettare la dismissione di un’impiantistica che, per come è concepita a livello regionale, è obsoleta e di scarsa efficacia per la risoluzione definitiva del problema. Ridare centralità ai territori tramite l’autogestione diretta e pubblica dell’intero ciclo dei rifiuti da parte dei comuni consorziati; risponderebbe maggiormente alla pratica della gestione chiusa e circolare dell’intero ciclo dei rifiuti all’interno dei territori dove vengono prodotti.

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata : Rifiuti, la Calabria come Copenaghen.

Le aziende manifatturiere stanno affrontando una crisi senza precedenti. Parliamo di imprese che fanno economia circolare, ma che sono in crisi perché non riescono a collocare lo scarto non riciclabile originato dalle loro attività. I costi per lo smaltimento dei rifiuti stanno diventando insostenibili (in alcune realtà sono più che raddoppiati negli ultimi 2 anni) e gli spazi si stanno esaurendo. Il Paese ha bisogno di impianti e infrastrutture, dobbiamo affrontare con le tecnologie più innovative e con l’informazione la sindrome nimby. Industria, ambiente e salute possono viaggiare nella stessa direzione. In Calabria dobbiamo realizzare quello che avviene a Copenaghen dove è presente nel centro cittadino un termovalorizzatore che, oltre a non inquinare e produrre energia dai rifiuti a favore della città, dando corrente a 62.500 abitazioni e acqua calda ad altre 160mila, è dotato sul tetto anche di una pista da sci.

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata:”L’economia circolare rappresenta una straordinaria occasione per compiere la rivoluzione ambientale.”

 

L’economia circolare non propone aggiustamenti per ridurre gli impatti ambientali prodotti dal sistema economico lineare, ma rappresenta un cambiamento sistemico, una rivoluzione sostenibile, che ridefinisce processi produttivi e servizi, re-immette le risorse nel ciclo, generando opportunità economiche e benefici per l’ambiente e la società.

L’economia circolare rappresenta una straordinaria occasione per compiere l’auspicata rivoluzione nell’ottimizzazione dell’uso di risorse naturali e nella gestione dei rifiuti, rottamando l’utilizzo della discarica e della combustione dei rifiuti a fini energetici, ma non solo.
Si pone tra gli obiettivi la lotta allo spreco di cibo, la raccolta separata della frazione organica,
l’allungamento della vita dei prodotti, impone vincoli alla riciclabilità e riparabilità dei beni, mettendo fine al fenomeno della durabilità programmata.

Ambiente, economia e contesto sociale sono gli ingredienti di base dell’economia circolare.
Per questo la prospettiva dell’economia circolare oggi rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, anche in termini di nuova occupazione e risoluzione di storici problemi (gestione dei rifiuti, reperibilità delle materie prime, efficienza energetica, ecc.).

Il Consorzio Valle Crati grazie a questa governance rappresenta una esperienza virtuosa che arriva anche da una  regione come la Calabria dove ancora domina la vecchia economia lineare, ormai inefficiente e ne rappresentano spesso la parte più innovativa e vincente, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, sociale e occupazionale, punto dal quale ripartire.

Abbiamo l’ambizione di creare in Calabria una vera rivoluzione ambientale per realizzare la nuova Green Economy calabrese .

Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Caro Matteo, la base della Lega calabrese non è giustizialista.

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

Anche il Partito dei Magistrati è oggi portato ad indirizzare non solo i suoi poteri e le sue aggressioni ma anche i suoi abusi concepiti in modo in cui essi gli procurano maggiore visibilità nella pubblica opinione. Anche quando si tratta di mettersi sotto i piedi diritto e giustizia si vuole farlo con il massimo clamore è il più forte impatto nella pubblica opinione.

Sul caso Salvini/Diciotti abbiamo preso le difese di Matteo Salvini “E manifesto è il pericolo di quello sconfinamento e prevaricazione giudiziaria (espressi addirittura in un partito pronto sempre a sostituirsi al potere politico). E’ grave per la stravaganza di almeno una delle imputazioni (che sembra aver voluto ripetere quella della Procura di Agrigento per una malintesa e in sè pericolosa solidarietà).”

Del resto nell’addebito penale che si muove a Salvini, sul quale c’è da scrivere assai più di quanto è possibile fare qui ed oggi, si riproduce il vizio di fondo di tutte le imputazioni tipiche della autentica campagna terroristica che il “Partito dei Magistrati” conduce contro i “politici”, cioè gli Amministratori di Regioni, Comuni ed enti, in base all’assurdo principio, prodotto di una giurisprudenza a sua volta dettata da esigenze di un’“uso alternativo della giustizia”, principio secondo cui ogni violazione di una legge e di un regolamento compiuto da un amministratore è un “abuso” e, quindi, quanto meno, un reato di “abuso d’Ufficio”.

Ci sono secoli di civiltà giuridica che cozzano contro la convinzione di Davigo e contro una cultura che seppellisce l’approccio del Beccaria e i principi costituzionali ispirati a un rigoroso garantismo. Non accetterò mai l’assunto per cui non esistono cittadini innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Perché questa è barbarie, non giustizia. «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo», diceva Giovanni Falcone. Per me sono parole che andrebbero scolpite in ogni tribunale accanto all’espressione «La legge è uguale per tutti».

Condivido le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi sull’unione delle forze del centrodestra in Calabria per respingere le (probabili) ingerenze “politiche “ della magistratura. Il movimento Cinquestelle vuole che basti un avviso di garanzia (bella garanzia!!) per fare fuori un uomo politico, un avversario .

Mario Occhiuto rappresenta il punto più alto di resistenza contro i giustizialisti, quest’ultimi bene incarnati a Cosenza dal maestro Nicola Morra. In questi mesi in Calabria si sente affermare che serpeggiano tra le forze politiche velleità di quelli che vogliono assumere il ruolo di “famigliari dell’Inquisizione”, di tirapiedi dei moderni progetti persecutorii di sopraffazione da parte delle Procure. Oggi questo ruolo se lo vogliono assicurare per lo più gli uomini della Casaleggio S.r.l., i cosiddetti Cinquestelle. Con le loro ridicole tesi , vogliono conferire alla giustizia, a sua volta impegnata in un’azione di supplenza e di sopraffazione di ogni altro potere, un effetto fulminante. Vogliono che basti un avviso di garanzia (bella garanzia!!) per fare fuori un uomo politico, un avversario. Vogliono essere, dicevo, i tirapiedi delle Procure (termine che deriva dalla funzione dei turpi collaboratori del boja di tirare i piedi degli impiccati per assicurarsi del loro strangolamento). Al contempo i Casaleggesi-Cinquestelluti stanno lavorando a creare nuove figure di reato (“sfigurando” l’assetto del codice). Ipotesi di reato che non sono definite in modo da individuare il confine tra il lecito e l’illecito, ma sembrano piuttosto finalizzate a far sì che ogni Procuratore possa incriminare, arrestare, far processare, sputtanare, chi più gli aggrada valendosi dell’elasticità di tali norme. Basti pensare al reato di “traffico di influenze” ed alla dilatazione oltre ogni certo confine del reato di “abuso d’ufficio”, che è divenuto lo strumento prediletto di abusi di magistrati protesi da un “uso alternativo della giustizia” (che è poi l’ingiustizia). Per combattere veramente mafia e corruzione, bisogna disfarsi di questi “famigliari dell’Inquisizione”, di questa antimafia, di questa “illibatezza” ridicola. Mandiamo a quel paese chi pretende di aver trovato un comodo modo per far finta di far politica scegliendo il mestiere del tirapiedi.

Lo dichiara il Presidente dell’ Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .

Granata(Legalità Democratica): in Calabria,non ho mai visto Invernizzi e Sofo difendere Matteo Salvini, dagli attacchi dei sinistri e di Nicola Morra .

Avv. Maximiliano Granata (Legalità Democratica)

La dichiarazione di Sofo, “Credo che la Lega calabrese debba rivedere la decisone di sostenere Ruggero Pegna a candidato a Sindaco di Lamezia Terme”, ha creato un terremoto nella Lega lametina .

Una dichiarazione inopportuna rispetto al metodo usato, che dovrebbe aprire una discussione nella Lega rispetto, alla gestione del Commissario Cristian Invernizzi .

Solidarietà agli amici della Lega Lametina, una classe dirigente sana, giovane e con grande voglia di partecipare alle elezioni per il rinnovo del consiglio Comunale di Lamezia Terme, mi ha fatto rievocare i tempi della giovanile quando a soli 23 anni fui candidato a Sindaco della Città di Cosenza, con il movimento La Svolta .

Erano altri tempi, il mio avversario era l’On. Giacomo Mancini, il vecchio leone socialista .

Ho sempre avuto grande stima verso Matteo Salvini, per la sua politica garantista ed economica .

Molti amministratori calabresi, hanno condiviso le sue proposte relative all’abrogazione o alla rivisitazione dell’abuso d’ufficio e quelle riguardanti la flat tax .

Non si possono condividere dal commissario Invernizzi, gli avvisi di sfratto per chi esprime liberamente le proprie opinioni politiche nell’ambito della Lega, cercando di far crescere il partito e farlo apprezzare dagli amministratori calabresi, seguendo le indicazioni di Matteo Salvini .

Non mi sembra che Cristian Invernizzi o Sofo avvistato nell’ultima  campagna elettorale, nelle zone del tirreno o del reggino, si siano mai occupati dei reali problemi dei calabresi proponendo proposte e soluzioni  alle mille problematiche presenti sul tappeto . Vieppiù, non mi sembra che Invernizzi e Sofo, abbiano mai difeso Matteo Salvini per le dichiarazioni di Nicola Morra , dei sinistri e degli antagonisti .

Al contrario l’unico consigliere comunale che ha difeso Matteo Salvini è stato Vincenzo Granata, consigliere comunale Lega della città di Cosenza, e primo consigliere di città capoluogo ad aver aderito alla Lega, che dichiarava prima della visita di Salvini in Calabria “ho  condannato qualsiasi forma di violenza, che non poteva trovare posto in una comunità come la nostra, che ha radici nei valori democratici e non violenti affermati con forza nella Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza . Vieppiù ho chiesto che la magistratura indagasse anche sui centri sociali, sull’utilizzo di alcuni blog d’informazione legato a questo mondo e che lavorano giornalmente alla delegittimazione della magistratura e delle istituzioni democratiche, attraverso un’associazione a delinquere di diffamatori idrofobi professionisti, e su quelle frange estreme del sindacato da sempre vicine al mondo dell’eversione che la sinistra, e che i governi di sinistra, hanno sempre protetto. Per questi motivi ho chiesto la chiusura dei centri sociali, in cui spesso vengono formati e indottrinati all’ideologia marxista-leninista i giovani che poi intraprendono la strada dell’eversione, per evitare che si facciano ulteriori danni.”

A questo aggiungo che a capo del movimento cinquestelle calabrese si sia messo, nientemeno che Nicola Morra, “Delatore della Repubblica”, presidente dell’Antimafia e leader, a quel che si dice, di una rete “ispettiva” in Calabria, che sforna denunzie di corruzione e, al solito, di “abuso d’ufficio”, a destra ed a manca, guadagnandosi il cambio di ruolo (faceva le denunzie “nella sua qualità di Senatore della Repubblica), in “Delatore della Repubblica.

Io ho sempre con coraggio, portato avanti la bandiera della Lega alla quale appartengo e mi sono battuto contro questo clima di intimidazione nei confronti del nostro leader Matteo Salvini, però avverto un clima di paura, nel denunciare quanto sta avvenendo in Calabria .La Lega Calabrese, avrebbe il dovere di reagire a questi  fatti e situazioni con fermezza e senza mezzi termini. “

Questa la dichiarazione di Vincenzo Granata .

Per concludere: in Calabria non ho mai visto Invernizzi e Sofo difendere Matteo Salvini, dagli attacchi dei sinistri e di Nicola Morra . Gli avversari sono loro e non gli alleati di governo con cui si vincono le elezioni comunali nei territori . Se dovesse perdurare questo atteggiamento del commissario della Lega calabrese, con il mancato coinvolgimento dei consiglieri comunali e amministratori alla guida del partito, si corre il rischio di non superare la soglia dello sbarramento elettorale .

Lo dichiara il Presidente dell’ associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata : Dobbiamo sostenere la circular economy.

Il Presidente del Consorzio valle Crati

Avv. Maximiliano Granata

Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata : Dobbiamo sostenere la circular economy.

L’obiettivo? In Calabria bisogna sostenere,  lo sviluppo e l’attuazione di progetti e programmi dedicati alla circular economy. Ciò significa non solo iniziative in grado di promuovere il riciclo ma anche capaci di prevenire ed eliminare la produzione di rifiuti, migliorare l’efficienza d’uso delle risorse e sostenere la circolarità in tutti i settori economici dell’Unione.

  • progettazione e produzione circolari – applicazione di strategie improntate alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti in modo da escludere la produzione dei rifiuti stessi fin dall’inizio, prima della commercializzazione;
  • utilizzo circolare ed estensione della vita utile – possibilità di riutilizzare, riparare, riconvertire, rinnovare o rigenerare prodotti in fase di utilizzo;
  • recupero del valore circolare – in riferimento a materiali e ad altre risorse recuperabili dai rifiuti, al calore di scarto e/o al riutilizzo delle acque reflue a seguito di trattamento;
  • sostegno circolare – agevolazione di strategie circolari in tutte le fasi del ciclo di vita, ad esempio attraverso l’impiego di fondamentali tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), la digitalizzazione e i servizi di supporto a modelli commerciali e catene del valore di tipo, appunto, circolare.

Questi i principali obiettivi per una nuova Regione Calabria per la nuova green economy .

Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .