Nicola Morra, Piercamillo Davigo dibattito a Cosenza .
L’ espresso
VOCI DAL PALAZZO
Così il M5S fa la corte ai giudici
Il senatore Nicola Morra è l’uomo incaricato di stringere relazioni con le toghe per i grillini. Nonostante proprio la magistratura abbia fatto a pezzi più volte le regole interne del Movimento
Mentre nei tribunali d’Italia i magistrati tendono a fare a pezzi le regole interne del Movimento Cinque stelle (ultimo caso: le Regionarie siciliane; ma è già accaduto a Roma, Napoli e Genova per le consultazioni locali), nei Palazzi del potere continua indefessa la discreta corte dei grillini – forse si dovrebbe dire della Casaleggio Associati – al vasto mondo delle toghe. Tra i ciambellani chiamati a cucire dialoghi e relazioni
vi è il senatore Nicola Morra.
Professore di storia e filosofia
a Cosenza, 50 anni, considerato da taluni un buon interlocutore dell’Opus Dei, già capogruppo
al Senato per i pentastellati e grillino duro e puro che nel 2014 si vantava di alzare il telefono
e chiamare a piacimento «Beppe oppure Gianroberto», nell’ultimo anno Morra ha coltivato con cura i rapporti con il pool
di Mani pulite. Certamente con Piercamillo Davigo (a febbraio ne pubblicava in pillole un’intervista sul blog) ma anche con Gherardo Colombo. Pochi giorni fa, giusto quest’ultimo, il riccioluto ex magistrato, era tra i relatori di
un convegno sulle fake news organizzato proprio dal senatore pentastellato. Assiso tra un Enrico Mentana, un Gianluigi Nuzzi, una manager di Facebook, parlava di Fratelli Karamazov e Verità («ma io preferisco dire: esatta ricostruzione dei fatti»).
E con una certa familiarità: l’ex magistrato era stato infatti già ospite di Morra nel giugno scorso per un dibattito a Cosenza organizzato dal MeetUp grillino locale, giusto nei giorni in cui si diffondeva la poi smentita notizia che avesse fatto visita alla sede milanese della Casaleggio Associati.